Mercoledì scorso avevamo parlato della nuova palina informativa spuntata nel bel mezzo di piazza Navona, a pochi metri dalla fontana dei quattro fiumi e dalla chiesa di Sant’Agnese in Agonem chiedendoci:
“Possibile che né la Soprintendenza né la Sovrintendenza abbiano avuto qualcosa da ridide su questa installazione nel bel mezzo di piazza Navona?”
Della cosa ne avevamo parlato anche con Andrea Bozzi, nella puntata di mercoledì scorso di “Roma di Sera”, tra le altre cose dicendo:
“C’è il fondato dubbio che tra Sovrintendenza e Soprintendenza a qualcuno la cosa sia sfuggita“.
Ebbene ieri si è saputo che quella palina non era stata autorizzata dalla Sovrintendenza capitolina e si è proceduto con la rimozione del piccolo ma invadente manufatto.
Siamo tornati sul luogo e dov’era la palina abbiamo trovato un cestone un po’ sollevato:
Spostando il cestone è venuto fuori il basamento della palina:
Come commentare questa che sembra una piccola, insignificante storia di malagestione, ma che in realtà mette a nudo la totale mancanza di controllo del territorio da parte dell’amministrazione capitoilina?
Anzitutto sbalordisce il fatto che un paio di operai possono presentarsi a piazza Navona e a pochi metri dal suo monumento più prestigioso possano bucare il selciato e installare una palina senza che qualcuno chieda loro conto delle necessarie autorizzazioni.
Preoccupa poi il fatto che la stranezza ed invadenza della palina sia stata rilevata dai cittadini (tra i quali noi) e non da qualcuna delle istituzioni che a vario titolo sarebbero potute intervenire. Per dire, il presidente della commissione mobilità dell’Assemblea Capitolina, Giovanni Zannola, martedì 20 u.s. era stato intervistato da Andrea Bozzi su questo circuito di paline e si era prodotto in una difesa, ancorché poco credibile, dello stesso. In trasmissione era stata mostrata anche la palina di piazza Navona ma al presidente Zannola neanche è venuto in mente, o almeno non l’ha palesato, che quel palo lì era senz’altro fuori posto.
Ci si chiede poi se ci sarà qualcuno che pagherà di tasca propria per il clamoroso errore commesso, con conseguente soldi spesi per l’installazione e la rimozione della palina (scommettiamo che nessuno pagherà nulla e il tutto rimarrà a carico della collettività?).
Ma la cosa che più ci ha colpito di questa storia è la seguente dichiarazione, via lancio di agenzia, rilasciata da Marco Vincenzi, segretario tecnico del sindaco di Roma/Commissario del Giubileo 2025:
“È stato rimosso questa mattina il cartello turistico posizionato pochi giorni fa di fronte la Fontana del Bernini a Piazza Navona. Si trattava evidentemente di un cartello mal posizionato che impattava visivamente con una delle più preziose e importanti opere d’arte di Roma. Ora chiediamo da parte di tutti gli attori coinvolti la massima attenzione nella scelta del posizionamento dei cartelli turistici. Come Ufficio del Giubileo del Campidoglio continueremo a prestare la massima attenzione sul tema“.
“… chiediamo da parte di tutti gli attori coinvolti la massima attenzione nella scelta del posizionamento dei cartelli turistici”???
Ma non ci sono delle procedure che, se seguite, dovrebbero garantire che episodi del genere non si verifichino?
Chiedere “… da parte di tutti gli attori coinvolti la massima attenzione nella scelta del posizionamento dei cartelli turistici” equivale a dire che si sta procedendo a braccio, che l’esecuzione del progetto è sostanzialmente fuori controllo e che la localizzazione di queste paline è stata decisa in maniera estemporanea.
Chiaramente ci sono tutti gli elementi per preoccuparsi seriamente di come stia funzionando l’Ufficio del Giubileo del Campidoglio, sia per il fatto che si stiano buttando soldi in progetti inutili, sia per il concreto rischio che si causino ulteriori danni al patrimonio artistico di Roma.
Noi siamo sempre più convinti che questo circuito di paline sia un mero spreco di denaro pubblico, con cartelli che forniscono informazioni inutili e che sono installati solo per far bella mostra di sé.
Un altro bell’esempio è rintracciabile a largo Goldoni, all’incrocio tra via Condotti e via del Corso.
Come si può vedere la palina indica via Condotti (che poi sarebbe “via dei Condotti”) che è lì a pochi metri, San Lorenzo in Lucina e l’Ara Pacis. E piazza di Spagna? Piazza del Popolo? Piazza Venezia?
Si può pensare che ci sia un criterio per la scelta dei luoghi da indicare o è più probabile che si siano presi i primi tre nomi a caso tanto per popolare la palina?
Imperdibile poi il lavoretto di fino fatto per installare il basamento di questa palina:
L’abbiamo già scritto e lo ribadiamo: in un mondo in cui tutti hanno uno smartphone che fornisce informazioni accurate su tutti (TUTTI!) i siti di interesse turistico e sui percorsi per raggiungerli, questo circuito di paline è un totale spreco di risorse per di più popolando il centro storico di manufatti invadenti e destinati ad essere l’ennesimo elemento di degrado.
Un’amministrazione seria fermerebbe l’installazione delle altre paline previste e considererebbe la rimozione di quelle già posizionate.
Ma conoscendo la serietà dell’attuale amministrazione Gualtieri, già sappiamo come andranno le cose.