Roma si “traforma”. A spese vostre. E voi zitti.

Riprendiamo un articolo di Ugo Quinzi che dimostra come la "romanella" continui ad essere la regola nella manutenzione cittadina. A quando l'appalto unico europeo di cui si parla da anni?

Riprendiamo, e pubblichiamo in contemporanea, un articolo di Ugo Quinzi che illustra un piccolo ma emblematico caso di come a Roma la cosiddetta “romanella” continui ad essere la regola nella manutenzione cittadina.
Si parla di manutenzione stradale, un tema di cui ci siamo occupati a più riprese, sottolineando la necessità per una città come Roma di cambiare la modalità con cui le manutenzioni vengono gestite, passando dai tradizionali appalti per singoli tratti di strada, ad uno o pochi macro-appalti pluriennali dove i concessionari siano interessati a lavorare bene per non dover intervenire troppo spesso negli stessi luoghi.
L’ultima volta, nell’aprile 2024, ne abbiamo parlato qui mentre nel 2018 riprendemmo un articolo di Federico Fubini, su Il Corriere delle Sera, dove proponeva per Roma l’appalto unico europeo. diarioromano

 

Il titolo di questo articolo prende spunto da un typo del Primo Cittadino di Roma, Roberto Gualtieri, che in tre suoi tweet – ora cancellati – invece di digitare il link corretto del sito ufficiale del sindaco-umarell https://romasitrasforma.it (sottotitolo La città eterna cambia per sempre) mancò una esse e finì per inaugurare la stagione degli annunci dei lavori a rate che traformano la Città.

 

 

Sarebbe da ridere se non fosse una cosa tanto seria. Quando leggete Roma cambia per sempre comprendete che resterà uguale e a se stessa. Ne volete la prova?

La furia edilizia del Primo Cittadino non ha risparmiato l’asfalto di numerose strade. Una in particolare potrà fungere da appropriato esempio: Via Principe Eugenio. La vedete nella foto 1, un ingrandimento da Google Maps di qualche tempo fa, che mostra un asfalto crepato e affossato.

 

Foto 1

 

Il 24 novembre 2024 l’asfalto, visto da vicino, si presentava come nelle foto 2 e 3. Profondamente fessurato in prossimità dei binari, con parti del manto stradale asportate e con alcuni evidenti rattoppi, visibili persino da satellite. Roma si traforma, ma al satellite non sfugge nulla.

 

Foto 2

 

Foto 3

 

La cosa sembra cambiare radicalmente qualche giorno dopo. Il 30 novembre 2024 l’asfalto si presenta completamente rifatto. Probabilmente si è approfittato del temporaneo stop dei tram che passano su quei binari. Superfluo dire che il rifacimento si ferma agli incroci e riguarda pertanto solo poche centinaia di metri di quella strada. Ma a noi ora interessa questo preciso punto, immortalato nelle foto 4 e 5.

 

Foto 4

 

Foto 5

 

Passano 20 giorni. Sì, solo 20 giorni. Il 19 dicembre 2024, come si vede nelle foto 6 e 7, l’asfalto si mostra fessurato esattamente negli stessi punti precedenti. Nessun tram è passato, solo bus, taxi, mezzi di soccorso e le solite immancabili vetture che approfittano della corsia riservata.

 

Foto 6

 

Foto 7

 

Il deterioramento procede veloce: appena una settimana più tardi, il 26 dicembre 2024, l’asfalto appare già distaccato, come testimoniano le foto 8 e 9. Anche tra i binari si stanno riaprendo le fessure che hanno portato alla formazione di una grande fossa (foto 10).

 

Foto 8

 

Foto 9

 

Foto 10

 

Nelle foto 11 e 12 scattate il 1° gennaio 2025 si osserva in modo chiaro il livello di deterioramento di entrambi gli estremi del rifacimento. È trascorso appena un mese dai lavori.

 

Foto 11

 

Foto 12

 

Finalmente dopo quasi sei mesi il 22 maggio 2025 possiamo osservare nelle foto 13, 14 e 15 la situazione del manto stradale che, con un lento e inarrestabile degrado, è praticamente tornata alle condizioni precedenti il rifacimento.

 

Foto 13

 

Foto 14

 

Foto 15

 

Un manto stradale che dopo nemmeno un mese dal rifacimento già presentava problemi e dopo sei mesi si trova nelle condizioni precedenti fa sorgere tante domande: sulla qualità dei lavori in primis, ma anche su chi nel Comune doveva controllare e non ha controllato, sui soldi dei Cittadini spesi e su come recuperarli, su chi ora dovrebbe denunciare tale specifica condizione, ma che è comune a diverse altre opere di questa Amministrazione, fatte di fretta e con altrettanta fretta disfatte.

Da una parte tutti avvertono l’esigenza che a Roma qualcosa cambi. Ma dall’altra si deve prendere atto che restano immutati i giochi politici, con personaggi sempre molto pronti a intortare gli elettori e con elettori sempre molto pronti a lasciarsi intortare. Tranne per alcuni casi eccezionali, si percepisce la sconfortante assenza di una cittadinanza critica e costruttiva, capace di assumersi responsabilità nei confronti dei beni di tutti, di essere stimolo della Pubblica Amministrazione, di essere partner di Dirigenti intelligenti pronti ad ascoltare e ad attivarsi alle segnalazioni.

L’inerzia di Roma non cambia, lei sì è per sempre. Così Roma non si trasforma, al massimo si traforma. A spese vostre. E voi zitti.

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3 risposte

  1. Ma perchè, se non vivi a Roma (a spese “vostre”) senti così il bisogno di commentare ciò che accade a Roma, anzichè vedere il tuo Paese/città?

    1. Dove lo hai letto che quelli della redazione non sono di Roma? A me pare siano tutti romani che a Roma ci vivono.

  2. Avete quindi anticipato la notizia del 26 Maggio:
    “Arrestato Mirko Pellegrini: tangenti e appalti, così “mister asfalto” controllava le strade di Roma”
    “L’uomo è accusato di associazione a delinquere finalizzata alla turbativa d’asta, frode nelle pubbliche forniture, corruzione, bancarotta fraudolenta, riciclaggio e autoriciclaggio”

    Ottimo lavoro.

    Comunque queste cose sono semplicemente inaccettabili nel 2025.

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