Roma indietro sull’auto elettrica per la scarsa disponibilità di colonnine

Ad oggi ve ne sono solo 637 ma molte sono inutilizzabili per la sosta selvaggia. Il piano del Campidoglio: altri 1.400 punti di ricarica entro il 2025 e pugno duro con chi parcheggia male

I romani sono dubbiosi sull’auto elettrica a causa dello scarso numero di colonnine di ricarica disponibili sul territorio. Ma presto, nella capitale potrebbero arrivarne altre 1.400.

Oggi in città sono circa 600 i punti di ricarica sulle strade e molti di questi vengono occupati abusivamente da vetture che non ne hanno diritto. Si calcola che mediamente il 25% degli stalli sia inutilizzabile per sosta selvaggia. Questo vuol dire che le postazioni realmente disponibili sono circa 400, davvero poche per una città dalla domanda così elevata.

Il Campidoglio è consapevole della scarsità di colonnine e si muove su due fronti: il primo riguarda l’installazione di 1.400 nuovi dispostivi entro il 2025 e il secondo è il pugno duro nei confronti di chi sosta abusivamente.

Oggi gli impianti di ricarica sono 637 per la precisione, mentre ne sono in corso di installazione altri 382 che saranno operativi entro al fine dell’anno. Dunque a dicembre 2022 dovrebbero essere attive 1.019 colonnine. Si tratta di impianti installati da gestori privati su suolo pubblico. Roma Capitale vorrebbe agevolare il montaggio di questo tipo di colonnine anche in luoghi non pubblici, come parcheggi, centri commerciali e distributori di benzina. Facilitazioni dovrebbero essere concesse anche alle aziende che vogliano concedere dello spazio nei propri garage o parcheggi per i dipendenti e alle scuole.

 

Per quanto riguarda la sosta selvaggia, oltre ad un mandato specifico alla Polizia Municipale di porre particolare attenzione alle aree di ricarica, potrebbero arrivare delle telecamere puntate sulle colonnine che possano permettere l’invio dei vigili in tempo reale da parte di una centrale operativa.
Inoltre, già molte compagnie addebitano una sanzione a chi lascia l’auto troppo a lungo attaccata alla presa anche dopo aver terminato la carica. Tali sanzioni potrebbero essere inasprite.

L’obiettivo, dunque, è una rete capillare e una rotazione veloce. Secondo il report realizzato da Motus E e Quintegia, l’accesso alle infrastrutture di ricarica è citato come uno dei principali ostacoli all’acquisto di un’auto elettrica. Il 63% degli intervistati, però, ha dichiarato che se ci fossero sufficienti colonnine nei distributori l’ostacolo verrebbe superato. Per il 77% è essenziale che i punti di ricarica siano presenti anche nei parcheggi dislocati nei vari quartieri della città.

Anche alla luce del sondaggio, si comprende come la transizione verso l’elettrico sia ancora in una fase immatura a Roma soprattutto per via della difficoltà di ricarica. Anche il prezzo dell’auto elettrica è ancora visto come un disincentivo ma le case automobilistiche prevedono un graduale abbassamento dei prezzi e una sostanziale equiparazione con le auto tradizionali entro i prossimi 5 anni. Per quella data sarà importante che la capitale si faccia trovare pronta, con una sufficiente disponibilità di colonnine pubbliche e con tanti punti di ricarica privati.

 

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