Potature: in III e IV Municipio salta l’appalto. Bando sbagliato

Il Tar intima al Campidoglio: rivedete i punteggi. Negli ultimi 5 anni sono moltissime le gare scritte male e piene di errori, dai carroattrezzi all'acquisto dei treni metro

Henry Ford, il padre dell’industria automobilistica moderna, diceva che “l’errore è un’opportunità perché ci permette di migliorare, di diventare più intelligenti”. Evidentemente in Campidoglio questa massima non è mai arrivata perché negli ultimi anni nessuno sembra imparare dai propri errori.

Gli strafalcioni contenuti nelle gare pubbliche bandite durante l’amministrazione Raggi sono così tanti da aver invalidato o bloccato gare da milioni di euro. L’ultima a saltare è quella per l’abbattimento e la potatura degli alberi in un importante quadrante di Roma che va da Bufalotta, San Basilio, Tor Cervara, Talenti, Montesacro, Tiburtina a Tor Cervara. Tutto il III e parte del IV Municipio resteranno ancora senza manutenzione del verde verticale perché il Tar ha sospeso il bando con la motivazione del punteggio sbagliato. Pertanto una ditta è stata esclusa ingiustamente.

Non è certo la prima volta che accade. Basterebbe ricordare il bando per la rimozione dei veicoli in sosta, riscritto mille volte e sempre zeppo di errori. Quello sull’assegnazione delle linee periferiche di Atac che conteneva il rinvio ad un sito porno e cifre senza gli zeri o quello per l’acquisto di 30 nuovi treni della metropolitana che rischia di far perdere per sempre 250 milioni.

Insomma un susseguirsi continuo di errori che non è certo responsabilità diretta della giunta ma è una sua forte responsabilità politica. Se un Sindaco si accorge che gli uffici preposti a scrivere i bandi non sono all’altezza interviene nominando esperti, reclutando nuovo personale, affidandosi a consulenti. Non sta ad aspettare inerme il prossimo sbaglio.

 

Il caso delle potature degli alberi è ancora più grave perché viene da lontano. E’ dal 2016 che a Roma questo servizio non viene più svolto, da quando le precedenti cooperative furono escluse per via dello scandalo della cosiddetta “mafia capitale”. Sono trascorsi ben 5 anni durante i quali si poteva e doveva predisporre un bando ben fatto. Invece si è attesa la fine del 2019 per lanciare la maxi gara che comprendeva tutto il territorio romano, diviso in lotti. Trascorsi tempi biblici finalmente, nel 2021, si è arrivati ad assegnare il lotto 3, quello appunto per i quartieri del III e IV Municipio. In questi quartieri vi sono intere strade impercorribili per la presenza di alberi che rischiano di cadere al suolo alla prima folata di vento. Rami che investono le auto e i pedoni, radici sempre più malmesse. E poi il parco di Aguzzano, il parco Talenti e l’area verde della Bufalotta. Insomma tanto verde da curare per un valore di 7 milioni.

L’appalto sembra andare in porto quando la ditta seconda classificata si rivolge al Tar: riferisce problemi nel bando e criteri sbagliati. Il Tribunale pubblica a fine luglio la sua decisione e blocca l’appalto. Secondo i giudici amministrativi i punteggi e le graduatorie vanno rivisti da capo. Il Campidoglio deve “effettuare una nuova valutazione dell’offerta della ricorrente e una nuova attribuzione dei punteggi”.

“Non è la prima volta che succede – commenta sconsolato il presidente del III Municipio Giovanni Caudo – la Raggi dopo cinque anni non ha ancora imparato a governare”.

I residenti dovranno aspettare chissà quanto, forse anni, per vedere un minimo di decoro e sicurezza tra gli alberi dei quartieri.

A livello cittadino il Campidoglio non è stato in grado di spendere 84 milioni per il verde orizzontale e verticale solo per incapacità a bandire le gare. Il concorso triennale da 35 milioni divideva Roma in otto lotti ed è scaduto a luglio del 2019. Siamo ad agosto del 2021 e III e IV Municipio devono cominciare l’iter da capo. Una tragedia su tutta la linea.

 


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Una risposta

  1. Quando sentiamo parlare di sprechi nella Pubbl. Amministrazione, tutti noi pensiamo subito ad episodi di malaffare (tangenti, corruzione, concussione, ecc.), ma nessuno pensa agli sprechi derivanti dall’inefficienza degli uffici amministrativi.
    Quanto sono costati, finanziariamente, all’amministrazione capitolina (ma questo riguarda tutta Italia) il non aver redatto correttamente i bandi di gara nei vari settori? Centinaia di migliaia, milioni di euro?

    Qualche anno fa una ricerca condotta dall’Università Tor Vergata (e da altri istituti internazionali) calcolava nel 13% degli sprechi al malaffare e l’87% all’inefficienza della P.A.

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