A novembre 2024 avevamo raccontato l’esperienza di due genitori che, dovendo portare i loro due figli gemelli ad un asilo nido a Colle Oppio, quotidianamente devono affrontare un percorso di guerra fatto di parcheggi selvaggi, barriere architettoniche, mancanza di spazi e ovunque pericolosità inaccettabili.
Passati molti mesi, e nonostante alcune interlocuzioni con le istituzioni, la situazione non è minimamente cambiata e Claudio, uno dei due genitori, ci ha fatto avere un suo contributo, che pubblichiamo di seguito.
E che ‘n ce passi?
Aho, ma io sto a lavora’!
Cinque minuti e me sposto…
Eh, ma io come faccio?
Questo campionario di motivazioni è divenuto quasi proverbiale, così come proverbiale è la sacralità dell’automobile a Roma. “Indispensabile” per molti, un “diritto” per altri, questa scatola di lamiera che sposta due divani e spesso una persona sola ha finito per occupare la maggior parte del suolo pubblico della nostra città.
Ma cosa succede se quello che viene considerato un “male necessario” diventa un limitazione delle libertà personali dei cittadini più vulnerabili, come i bambini?
Siamo una coppia residente nell’Esquilino, che ha la fortuna di vivere in un quartiere centrale, ben collegato coi mezzi pubblici, in cui quasi tutti gli spostamenti possono essere fatti a piedi, in bici o in metro. Anche il nido cui abbiamo iscritto i nostri figli, due gemelli di un anno e mezzo, è a trecento metri da casa, praticamente il giro dell’isolato.
Ciononostante, il tragitto da casa al nido è per noi un’impresa rischiosa, disagevole e malsana. Quando hanno iniziato a frequentarlo, lo scorso settembre, abbiamo immediatamente visto una realtà già percepita come ingiusta e rischiosa con occhi nuovi, ancora più indignati. È possibile che portare un passeggino gemellare nel 2025, in una Capitale europea, in pieno centro storico, debba diventare un pericolo quotidiano?
Doppia fila, parcheggio selvaggio, marciapiede sconnessi o proprio mancanti, gente che ha addirittura eletto gli stop a proprio garage personale.
Dopo i primi esposti al I Municipio e al corpo di Polizia locale, una mattina di ottobre suona il citofono: è il Comandante della Polizia Locale Dieni, che assieme a una pattuglia mobile mi chiede qualche minuto per un sopralluogo dei problemi lamentati. Ci si confronta, c’è grande disponibilità, ci si saluta scambiandosi i contatti con la promessa di un incontro con l’Assessore Labbucci [assessore alla mobilità del Municipio I, ndr].
Su un punto siamo d’accordo da subito: la sanzione, le multe a raffica, possono risolvere il problema per una mezza mattinata, ma il ricambio di automobili nella zona è tale da non essere minimamente da deterrente: occorrono misure strutturali, parapedonali, restringimenti carreggiata, paletti, pedonalizzazioni.
Passa un mese o due, passano altri esposti, e vengo nuovamente convocato da Dieni, stavolta negli uffici della Polizia Locale di via della Greca. Mi dice di aver studiato la situazione, e che esistono dei progetti sulle vie interessate già approvati e finanziati, ma mai realizzati.
L’installazione di parapedonali sulla piazza di San Martino ai Monti, la pedonalizzazione del lato breve della piazza che fa angolo su via Lanza, la messa in sicurezza pedonale del cortile adiacente alla chiesa su via del Monte Oppio. Benissimo, mi dico, organizziamo una riunione – stavolta formale – con l’Assessore e concludiamoli, no?
Arriviamo a gennaio, ci incontriamo anche con Labbucci per ripetere la panoramica delle lamiere infestanti. Gli mostro il passeggino che non passa per le automobili o i furgoni parcheggiati ad angolo su piazza di San Martino ai Monti, come la piazza stessa sia un
parcheggio privo di marciapiede, come lo stretto marciapiede di via Equizia sia privo di scivoli, ma soprattutto come il cortile della chiesa di San Martino ai Monti sia una fila di parcheggi illegali che impediscono di entrare e uscire dal marciapiede, costringendoci
spesso a procedere sulla carreggiata.
Nuovi assensi, nuove promesse. Del dialogo con l’Assessore mi rimane impressa questa parte:
Labbucci. Lo spazio per allargare il marciapiede qui su via Equizia non c’è…
Claudio. Se vuole il mio parere, qui lo spazio per allargare il marciapiede ci sarebbe, basta togliere una fila di parcheggi.
L. Eh, certo, ma non te lo faranno mai fare! Fosse per me, guarda, li toglierei…
C Ma c’è una norma specifica che impedisce di togliere parcheggi? Un codice, un regolamente che prevede ci debbano essere tutti questi parcheggi?
L No, non c’è, ma ti si mettono tutti contro…
C Quindi dipende dalla parte politica, cioè lei
L Beh non solo da me…
L’inverno cede il passo, e arriva la primavera. I bambini ormai camminano, ad agosto faranno due anni.
Le automobili sono sempre lì, lì è lo smog, lì gli esposti che vengono inviati regolarmente e che non ricevono più risposta – neanche per avere informazioni sulle tempistiche di quanto promesso.
Evidentemente si spera che ci stanchiamo, nel frattempo che i bambini prendano la metro per andare all’Università – o l’aereo per trasferirsi a vivere in un Paese con maggiore attenzione e civiltà, che come sappiamo nasce dalla capacità della politica di ascoltare il
cittadino.
2 risposte
Ma lo sapete o no che tutta Roma è invasa da straccioni e simili che girano coi carrelli e vanno a fare la spesa nei bidoni della spazzatura, e contemporaneamente abbiamo un sindaco che va dicendo che vuole “riqualificare” Roma? Ma siamo seri, ma di che cosa stiamo parlando? L’unica realtà è che gli abitanti di Roma provano un piacere quasi sensuale nel farsi prendere in giro
inciviltà si paga con inciviltà, soltanto quando tocchi i portafoglio la gente impara.
ruote bucate e la prossima volta ci pensa due volte.