Nastri gialli della Polizia Locale abbandonati. Qualche miglioramento dopo l’ordinanza di Di Maggio

Sembra un piccolo problema ma in realtà nasconde qualcosa di molto serio e cioè l’attenzione nei confronti della città da parte degli agenti della Polizia Locale. Il nastro giallo che viene usato dai Vigili per delimitare aree di pericolo, di incidente o interdette al traffico, veniva quasi sempre lasciato sul posto, anche quando non ce ne era più bisogno.

Diarioromano aveva più volte segnalato decine di episodi, pubblicando foto e segnalazioni dei lettori. Qui di seguito ne vediamo alcune con l’indicazione dell’anno in cui sono state scattate.

2016
2019

 

2017

 

2019

Si tratta di decoro, di pulizia, di immagine che Roma dà di se stessa al mondo intero. Se perfino gli agenti della polizia municipale non si curano del territorio, perché dovrebbero farlo i cittadini? A marzo del 2019, il vicecomandante del corpo Carlo Buttarelli aveva emanato una nota che invitava a fare un “corretto uso del nastro giallo”. E a giugno dello stesso anno, il comandante Antonio Di Maggio aveva ribadito il concetto con un testo inviato a tutti i comandi municipali: “Si dispone che al termine degli eventi nei quali sia stato utilizzato il nastro segnaletico, venga data specifica assicurazione dell’avvenuta rimozione dello stesso alla centrale operativa, designando contestualmente un funzionario“.

Insomma una vera procedura stabilita e da rispettare in modo che non si verifichino più abbandoni. A distanza di diversi mesi da quelle ordinanze si può tracciare un primo bilancio e sicuramente la situazione è migliorata. Sia la campagna mediatica, sia la disposizione ufficiale di Di Maggio hanno sensibilizzato gli agenti a rimuovere il nastro. Da una osservazione nel centro storico e nell’area del secondo e terzo municipio, abbiamo notato molte meno strisce segnaletiche lasciate sul posto.

Qualche eccezione c’è ancora, come si vede dalle foto che seguono prese nella zona di Monte Antenne, a pochi passi dal secondo gruppo. Ma si tratta di episodi molto meno frequenti di prima, segno che se ci si impegna i risultati possono arrivare.

2020 Via del Foro Italico

2020 via della Moschea

 

Non sempre, però, la responsabilità è dei Vigili. Come spiega il sindacato Sulpl Diccap, spetta anche agli altri enti levare il nastro e sistemare. Vi sono casi, infatti, nei quali gli agenti di polizia locale presidiano il luogo per alcune ore. Poi si allontanano ma magari la delimitazione col nastro deve restare ancora perché il pericolo o l’evento non si sono conclusi. Per cui è qualcun altro (uomini dell’Ama, dell’Anas o chi per loro) che dovranno riaprire la strada e pulirla dai nastri. Insomma la croce non va gettata solo sui Vigili che stanno facendo la loro parte, ma anche sul resto della macchina di gestione delle strade.

L’impegno richiesto dai vertici della Polizia Locale e dal Sindacato sembra comunque aver raggiunto un primo scopo. Non è abbastanza, perché va ricordato che la plastica delle fasce gialle non è biodegradabile per cui o ci pensa l’uomo o resterà lì a vita. Come è semplice apporlo, con un nodo ad un palo, è altrettanto semplice levarlo. Speriamo che la sensibilizzazione prosegua e che nei prossimi mesi calino ulteriormente gli episodi di abbandono.

 

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