Michetti si schiera con i bancarellari e contro i giovani

Il candidato di centro-destra: "Sono No-Bolkestein. Occorre tutelare chi vive di ambulantato". La solita bugia che esclude chi è fuori

 

Fino ad oggi Enrico Michetti ha parlato poco di programmi specifici ma si è limitato a dichiarazioni di carattere generale sulla bellezza di Roma, sul fatto che è sporca e che ha una storia grande. Alcuni giorni fa, però, ai microfoni di Radio Radio, l’emittente nella quale è diventato popolare, il candidato di centro-destra ha dovuto rispondere alle domande degli ascoltatori. In quell’occasione ha chiarito che lui è “No Bolkestein” e la motivazione di questa scelta risiede nella solita storia della tutela delle famiglie che vivono di ambulantato.

La dichiarazione dura solo trenta secondi e la potete sentire cliccando sul video che segue.

 

 

Dunque, secondo Michetti, “chi ha fatto questa attività per 30 anni e ha una partita Iva, se perde il lavoro per questioni rigidamente formali crepa perché non ha altro per garantire alla famiglia la sussistenza”.

In questa frase c’è tutto il condensato delle bugie e della propaganda che hanno accompagnato la questione bancarelle negli ultimi anni.

La verità sta all’opposto di quanto affermato dal prof. Michetti. In effetti chi svolge questo lavoro da 30 anni lo sta facendo su suolo pubblico, cioè su uno spazio limitato che non è disponibile per tutti. La limitatezza di questo spazio è confermata dal fatto che quando si vuole dislocare una bancarella da un luogo come via Cola di Rienzo o via Appia Nuova, non si trova un altro ambito che sia altrettanto valido dal punto di vista commerciale.

Dunque, queste bancarelle, si sono impossessate di uno spazio limitato e prezioso e vogliono continuare a farlo per sempre, impendendo ad altri di svolgere lo stesso mestiere. La filosofia della direttiva Bolkestein sta tutta qui: mettere a gara ogni 10 o 15 anni i servizi che vengono svolti su suolo pubblico, proprio per consentire un ricambio, una innovazione, per permettere ad altri di entrare nel mercato offrendo migliore qualità, a prezzi più convenienti.

Un giovane che oggi voglia fare ristorazione di qualità su strada non potrà mai entrare nel settore perché lo spazio è tutto occupato. Un piccolo imprenditore che voglia vendere merce differente non troverà ospitalità in nessun quartiere di Roma perché i banchi sono già tutti assegnati.

Insomma per tutelare gli ambulanti attuali, si tagliano le gambe a tutti gli altri. Senza considerare che il settore è in mano a poche famiglie che tutto sono fuorché povera gente che va tutelata. Le inchieste degli ultimi mesi hanno portato alla luce un mondo fatto di corruzione, prepotenza e mazzette per evitare la rotazione dai luoghi migliori.

Se davvero Michetti volesse tutelare chi svolge il lavoro di ambulante con onestà, dovrebbe puntare alla legalità nel settore, ad un giusto ricambio che non significa far fuori gli attuali operatori. Tutt’altro. Chi già lavora e lo fa onestamente potrà avere un punteggio privilegiato, potrà conservare la sua piccola attività ma sarà stimolato a offrire prodotti migliori, magari Made in Italy e non tutti provenienti dalla Cina. Alimentare una filiera di artigianato e del territorio.

Le forze politiche “no Bolkestein” sono state tante e più o meno tutte hanno fatto muro intorno a balneari e ambulanti per difenderli dai presunti soprusi imposti dall’Europa. I 5Stelle, in particolare, sono scesi in piazza a fianco delle più discusse famiglie di ambulanti, lanciando slogan improvvidi.

Poi perfino Virginia Raggi ha cambiato idea e negli ultimi mesi ha mostrato di voler fare una piccola rivoluzione, di ritenere giusta una gara tra chi vanta maggiori diritti.

L’uscita di Michetti, invece, riporta il centro-destra nell’alveo delle lobbies, del piccolo cabotaggio, del rastrellamento dei voti tra le categorie che non sempre difendono questa città. Poiché Michetti ha forti chanches di diventare Sindaco, sarebbe bene che provasse a uscire dal cliché alemanniano del Campidoglio che si occupa solo di tassinari, bancarellari, cartellonari e dimentica il resto dei romani.

Ad Alemanno non portò affatto bene. Possibile che il centro-destra non riesca a guardare indietro di soli 10 anni? E possibile che un giudice, come Simonetta Matone, che ha lottato anni per la legalità, accetti supinamente di essere prosindaco di una giunta che non rispetta la legge italiana e le direttive europee?

 

 

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2 risposte

  1. Discorsi pre-elettorali triti e ritriti…Non queste persone Roma non migliorerà mai perché non vogliono che migliori, non amano la città, la usano per i loro interessi. Uno schifo…

  2. Professore Lei è l’unica persona a Roma che difende chi lavora, altro che reddito di cittadinanza, devono darci un lavoro ben pagato, no regali che vanno a finire in polverine bianche. Lavoro!!!!!!

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