La tragedia romana che l’Italia non conosce

Fine settimana a Venezia. Incontro il tipo che mi deve consegnare l’appartamento e nel tragitto a piedi, scambiando due chiacchiere, mi chiede di come vanno le cose a Roma. Provo a dipingergli la situazione romana, senza esagerazioni ma  parlandogli della continua emergenza rifiuti nel perdurare la mancanza di un assessore responsabile (dopo averne “bruciati” già due), delle fermate centrali della metropolitana chiuse per mesi, del servizio TPL sistematicamente al di sotto del programmato e del tutto inaffidabile, dell’assenza di un servizio rimozioni veicoli, ecc.

Il tipo rimane stupito, dicendomi che ben poche di queste cose vengono riportate sui media nazionali, come se ci fosse un ordine di scuderia generale a mettere la sordina ai problemi che il M5S sta avendo a Roma.

La cosa ha molto senso e in parte spiega come sia stato possibile per il M5S arrivare ad essere il partito di maggioranza relativa alle politiche dello scorso anno nonostante per i romani già fosse evidente in tutti i campi il fallimento dell’amministrazione Raggi.

Sembrerebbe quindi di essere di fronte ad uno sfasamento della realtà, con il piano nazionale e quello locale che vedono due cose diverse.

A Roma ogni giorno il Sindaco sposta un po’ più in alto l’asticella dell’assurdo, ad esempio continuando a magnificare le 3 (TRE!?!) macchinette mangiabottiglie che un privato ha installato in altrettante fermate della metropolitana oppure proseguendo l’inaugurazione dei pochi nuovi autobus che, a caro prezzo, è riuscita a far arrivare ad ATAC e così distogliendoli da un servizio già comatoso; il tutto mentre la fermata Barberini della metro A è chiusa da 7 mesi (SETTE MESI!?!) per le scale mobili non funzionanti ed è stata appena annunciata la chiusura della fermata Baldo degli Ubaldi, sempre della metro A, per 3 mesi (TRE MESI!?!) sempre per la manutenzione delle scale mobili.

Di tutto ciò, così come dei rifiuti che continuano ad essere fuori controllo dopo oltre 3 anni di cura Raggi, evidentemente il resto dell’Italia non sa quasi nulla e probabilmente le poche notizie negative che escono vengono interpretate come la solita specificità romana.

 

Purtroppo le cose non stanno affatto così. Non ci troviamo di fronte ad un governo cittadino che fa scelte criticabili bensì è ormai chiaro, soprattutto dopo l’ultimo rimpasto di assessori, che a Roma non c’è alcun governo. Non è infatti definibile tale un esecutivo al cui vertice siede un Sindaco che fa della propaganda la sua sola ragion d’essere, arrivando a battibeccare come l’ultimo dei grillini con un politico che con Roma non c’entra nulla.

 

 

Può essere un “esecutivo” quello che vede nella cruciale poltrona dei Lavori Pubblici colei che ha passato tre anni come assessore alla mobilità distinguendosi per il nulla fatto?

Che esecutivo può essere quello in cui una delle poltrone più critiche, ossia l’assessorato alla mobilità, è stata affidata ad un tipo digiuno di tutto, a parte forse di qualche senso artistico? (e qui viene da chiedersi come si possa accettare un incarico tanto delicato, con impatti sulle vite di milioni di cittadini, non avendo un briciolo di competenza ed esperienza nella materia, dimostrando così di essere un irresponsabile totale).

E la disamina potrebbe proseguire con l’assessore all’urbanistica che il massimo che riesce a fare è rimettere in campo i progetti del suo predecessore nell’amministrazione Marino (vedasi da ultimo la riqualificazione delle torri di Ligini all’EUR), con un assessore alla cultura, nonché vicesindaco, che non si sa davvero come abbia passato questi 3 anni abbondanti, con l’assessore al bilancio che sta passando per un novello Minghetti, noto risanatore di conti pubblici, ma solo grazie alla cronica incapacità dell’attuale amministrazione di spendere i soldi già stanziati a bilancio (da quanti anni ad esempio si risparmiano i soldi destinati al servizio rimozioni auto, oppure quelli per la manutenzione del verde? Ma non è tagliando servizi essenziali che si può sperare di risanare i conti).

 

Come si possa sperare di uscire da una situazione tanto assurda non è facile immaginarlo.

Purtroppo temiamo che iniziative come quella organizzata dalla Lega per domani non possano essere una risposta credibile ai problemi romani. Già ci siamo passati dagli oppositori che facevano facile ironia sull’amministrazione in carica, promettendo di fare miracoli e una volta raggiunto il potere riuscendo nell’impresa di far sprofondare ancora di più la città.

Di opposizioni credibili in giro non se ne vedono, mentre sul PD, che già riscuoteva scarsi consensi a causa della mai rinnegata cacciata di Marino, ci si può ora mettere una pietra tombale, stante la chiara volontà della segreteria nazionale di non infastidire in alcun modo il M5S.

 

In attesa, e nella speranza, che qualcosa cambi, quello che ciascuno di noi può fare è spiegare ai propri conoscenti in giro per l’Italia quali sono le reali condizioni in cui la città di Roma è precipitata, provando a creare le condizioni per cui il M5S non possa più mettere a tacere tutto quello che accade in città e si prenda le sue gravissime responsabilità sul disastro in corso.

Sarebbe auspicabile che anche i media la finissero di coprire le troppe assurdità a cui il Sindaco Raggi sottopone la città, laddove anche trasmissioni informate e ben fatte finiscono per non riuscire a dare una corretta rappresentazione dei fatti.

 

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