Finalmente terminato un iter quasi decennale e che ha visto la partecipazione dei cittadini (ignorata però dall'amm.ne Raggi). Fuori del giardino rimangono i problemi, qualcuno molto grave

Lo scorso 1 novembre, dopo mesi di lavori, è stato finalmente riaperto il giardino di piazza Vittorio.

Sono quasi dieci anni che si discute di questo intervento, da quando nel 2011 la giunta Alemanno avanzò un progetto di rifacimento del giardino che però fin dall’inizio fu osteggiato dalla gran parte dei residenti e delle associazioni del quartiere. Al tempo nacque il Comitato Piazza Vittorio Partecipata per interloquire con l’amministrazione, per cercare di influenzare il progetto con il punto di vista di chi conosce il rione, la piazza e il giardino.

Per anni il Comitato ha seguito l’iter travagliato del progetto, interloquendo con l’amministrazione Marino e poi con quella attuale.

Non abbiamo dettagli di come le cose siano andate negli ultimi tempi. Leggiamo sulla pagina facebook del Comitato un ultimo post del 22 luglio, in cui si lamenta una durata esagerata dei lavori, e poi niente più. Non ci stupiremmo se, come da stile della ditta M5S, anche in questo caso la partecipazione dei cittadini fosse stata frustrata da silenzi e mancate risposte.

 

Sia il sindaco Raggi che l’assessore Meleo nei loro post di presentazione del nuovo giardino hanno evitato accuratamente di ricordare il contributo che i cittadini hanno dato in questi anni al progetto, così come il fatto che esso viene da lontano e non è tutta farina del loro sacco. Ma ciò non stupisce più.

Immaginiamo però che quegli stessi cittadini, tramite il comitato o come singoli, si siano già fatti parte attiva per conservare e prendersi cura del nuovo giardino.

 

Qualche immagine e nostro commento sul nuovo giardino.

 

 

 

 

C’è grande ordine tra i vialetti e le zone erbose, con un manto verde davvero insolito per Roma.

Tutti gli spazi verdi sono vietati all’accesso da parte sia di persone che di animali. Ci chiediamo se questa cosa abbia davvero senso, rendendo la stragrande maggioranza del giardino non fruibile.

 

 

 

Durante la nostra visita c’era una persona a bivaccare su una delle panchine ma prontamente “assistita” da personale della Polizia Locale e dell’amministrazione, segno che c’è un controllo nell’area del giardino (cosa anche questa straordinaria per Roma, speriamo duri).

 

 

 

La zona della porta sacra è chiusa al pubblico, impedendo la fruizione di una delle parti più preziose della piazza.

 

Passando all’esterno del giardino, segnaliamo alcuni gravi problemi che stridono con l’apparente grande attenzione dell’intervento sul verde.

Anzitutto il manto stradale di tutta la piazza è in uno stato pietoso, un misto di asfalto e sampietrini punteggiato di buche.

 

 

In via Conte Verde, la strada che collega piazza Vittorio con Santa Croce in Gerusalemme, i lecci sono tutti quasi morti, attaccati da parassiti e mai sottoposti alle dovute cure.

 

È questo un pessimo viatico per il rinnovato verde del giardino che rischia di fare una brutta fine se non manutenuto correttamente. Sappiamo che la ditta che ha realizzato il giardino è stata incaricata della manutenzione per i prossimi anni, ma essendoci la supervisione del dipartimento Ambiente del Comune il dubbio che qualcosa possa andare storto viene.

 

Infine la cosa che troviamo più grave. Non c’entra molto con il giardino ma stride in maniera insopportabile con il suo rinnovamento. La foto che segue mostra dall’interno del giardino l’attraversamento pedonale dove qualche giorno fa è stato investito a morte Marco Visentin, un abitante del rione (alla base dell’albero si intravedono i molti fiori lasciati dalle persone in suo ricordo).

 

 

Come abbiamo segnalato anche noi, riprendendo la denuncia di Romafaschifo, quello dove è stato investito Marco Visentin più che un attraversamento è una trappola pedonale, un luogo dove solo per un continuo miracolo non avvengono continuamente incidenti.

Ebbene passata oltre una settimana da quella tragedia quell’attraversamento è rimasto tale e quale, pronto a fare nuove vittime nell’indifferenza delle istituzioni.

Sarebbe dovuto intervenire con urgenza l’assessore alla mobilità, chiedendo che venisse messo in sicurezza un luogo che ha già ucciso e che a qualsiasi sopralluogo dimostrerebbe in maniera solare tutta la sua pericolosità.

Stessa iniziativa avrebbe dovuto prendere l’assessore ai lavori pubblici.

In mancanza di iniziative da parte del Comune si sarebbe dovuto attivare il Municipio I con gli assessori competenti.

Invece nulla, come non fosse successo niente.

 

Siamo allora solo noi a trovare assurdo che si spenda qualche milione per rifare un giardino ma si lasci un attraversamento pedonale attiguo continuare a ferire o uccidere le persone?

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