Il Car Sharing potrebbe essere esteso alla periferia. Ma con alcune condizioni

Uno dei limiti principali del car sharing a flusso libero oggi a Roma è il mancato servizio nelle periferie. Le auto di Car2go, Enjoy e Share’ngo non possono arrivare in quelle zone meno centrali dove il servizio di trasporto pubblico è più inefficiente e dove ci sarebbe una maggiore domanda. Gli operatori hanno fatto questa scelta per due motivi: il primo è il vandalismo che caratterizza le zone più esterne della città dove ogni cosa viene distrutta e imbrattata. Il secondo è la dispersione dell’offerta: se infatti oggi ogni operatore ha circa 700 veicoli, con questi riesce a soddisfare un bacino di utenza piuttosto ristretto. Nel momento in cui dovesse allargare il bacino a quasi tutta la città il numero di veicoli non basterebbe più. Aggiungerne di altri, che poi possono venire vandalizzati o rubati, è un calcolo che va fatto ponderandolo bene.

Problemi questi dei quali l’assessore Meleo e il presidente della commissione mobilità Stefàno sono consapevoli. Ecco perché hanno proposto agli operatori uno sconto sui canoni di concessione nel caso in cui questi vogliano raggiungere le aree limitrofe al Raccordo Anulare.

 

D’altronde i romani hanno mostrato di apprezzare il servizio di car sharing che in questi ultimi anni è cresciuto molto. Nel 2014 le auto a disposizione in città erano 1.200. A fine 2017 sono salite a 1.820 e oggi sfiorano le 2.200. L’operatore che ha più veicoli è Enjoy con 865 vetture, seguito da Share’ngo con 661 e Car2go con 659. Nello stesso tempo il numero di utilizzatori è cresciuto in proporzione. Dagli 80 mila/mese di dicembre 2015 ai 112 mila/mese di oggi.

Segno che il metodo della condivisione dei mezzi di trasporto piace sempre di più. Ecco perché tagliare fuori un’intera fetta di Roma sembra sbagliato e non va nella direzione della sharing mobility di molte città europee. Enjoy ha risposto alla richiesta del Campidoglio dicendosi disponibile ad allargare la fetta di territorio coperto a patto che si creino delle “isole della mobilità” nelle zone periferiche. Si tratta, secondo l’operatore di Eni, di piazze o strade con una particolare vigilanza, dove si potrebbero concentrare le auto in modo che gli utenti avrebbero la quasi certezza di trovare i veicoli e questi fossero più protetti da episodi di vandalismo. Inoltre, Enjoy chiede che vengano istituiti dei parcheggi riservati al car sharing in corrispondenza di luoghi particolarmente frequentati come ospedali, università, fermate della metro, stazioni e così via. In questo modo l’utente sarebbe facilitato e avrebbe minori difficoltà nel lasciare il veicolo.

Negli ultimi tempi, nel mercato romano sono entrati anche operatori delle due ruote. In particolare eCooltra con i suoi motorini elettrici ha incontrato il favore di molti, assieme a ZigZag. Anche per loro l’assessore Meleo sta valutando incentivi nel caso in cui vogliano estendere alle periferie l’area di copertura.

 

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la città del quarto d’ora

dove nessuno fa nulla per affrontare il problema del numero abnorme di auto in circolazione e della sosta selvaggia, tollerata e usuale

In attesa del tanto pubblicizzato “project financing 2.0 smart” (full elettric) 🤔😴 sarebbe il caso di intervenire urgentemente almeno sugli attraversamenti pedonali @anderboz @gloquenzi e alla informazione servizievole del @IlMsgitRoma @anDre4cAPpeLLO @GassmanGassmann

Purtroppo nel “miglior cestone che si poteva realizzare” (cit.) ci si è dimenticati di prevedere uno spazio per i mozziconi.
#ProntiPerIlGiubileo

Hai voglia a sostituire binari e comprare tram nuovi, se poi a Roma continua a bastare un’auto in sosta d’intralcio per bloccare intere linee.
#ProntiPerIlGiubileo

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