Elezioni suppletive a Roma centro, ma pochi lo sanno

Riprendiamo un recente post di CarteInRegola per parlare delle elezioni suppletive che il 1 marzo si terranno nel collegio uninominale Lazio 1 – 01.

 

“I 159.814 elettori che  fanno parte del collegio uninominale n. 1 della XV Circoscrizione Lazio 1 a breve torneranno alle urne per  eleggere il deputato (o la deputata) che prenderà il posto  di Paolo Gentiloni, eletto  alle politiche del 2018 con il Partito Democratico, che ha dovuto lasciare lo scranno dopo  che è stato nominato commissario agli Affari economici della commissione Europea.  Sul sito del Governo è stato pubblicato il 17 gennaio l’annuncio che  “Domenica 1° marzo 2020 il voto per l’elezione suppletiva della Camera dei deputati nel collegio uninominale 1 della XV circoscrizione Lazio 1. La data di indizione dei comizi è stata individuata con decreto Presidente della Repubblica pubblicato nella Gazzetta ufficiale, serie generale n.9, del 13 gennaio 20“.

Tuttavia  riteniamo che la maggior parte degli elettori interessati non ne sia a conoscenza, e soprattutto, a poco più di un mese dal voto, non si conoscono ancora i nomi dei candidati.

Sui siti dei partiti non abbiamo trovato indicazioni, tranne che sul sito del M5S, che qualche giorno fa invitava gli iscritti in possesso dei requisiti necessari , ad avanzare la propria  candidatura accedendo alla piattaforma  Rousseau entro e non oltre le ore 12:00 del 16 gennaio 2020.

Sul fronte del Partito Democratico  il segretario Zingaretti il 10 gennaio ha detto  al quotidiano La  Repubblica  di aver chiesto la disponibilità di Gianni Cuperlo, mentre per il centrodestra – immaginabile che corrano insieme Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia – non ci risulta che sia stato ancora indicato alcun candidato.

Alle elezioni politiche del 2018 Paolo Gentiloni si era aggiudicato  il seggio con il 42,05% dei consensi, seguito dal candidato del centrodestra  Luciano Ciocchetti con il 30,81% e da quello del Movimento 5 Stelle Angiolino Cirulli  al 16,79%.”

 

 

Dal punto di vista degli equilibri in Parlamento questa elezione non sposterà nulla, avendo l’attuale maggioranza PD-M5S un congruo margine in termini numerici alla Camera dei Deputati. Sia quindi che dovesse risultare eletto il candidato PD, partito che gode di un solido consenso in questo collegio, sia che dovesse farcela quello del centrodestra, per il governo non cambierà nulla.

L’eventuale candidato del M5S non sembra avere grosse possibilità di essere eletto, avendo il movimento collezionato solo il terzo posto qui nel 2018 e dovendo scontare il sempre maggiore malcontento dei romani nei confronti dell’amministrazione capitolina.

 

L’impressione è che il PD consideri quasi scontata una nuova vittoria nel collegio, tanto da pensare di paracadutarci un candidato che nulla ha a che vedere con quel territorio, ossia Gianni Cuperlo. Sia chiaro, a parere di chi scrive Cuperlo è persona egregia, stimata e di un livello sideralmente superiore alla qualità media della classe politica che Roma sta esprimendo da molti anni; rimane però il fatto che egli non ha alcun radicamento con il territorio del collegio e quindi non potrà farsi minimamente carico di portare in Parlamento eventuali istanze locali che abbiano un respiro anche a livello nazionale.

E insistendo il collegio per la gran parte nel centro storico di Roma, di istanze del genere ve ne sarebbero a volontà. Come ad esempio garantire la tutela della residenzialità in zone a fortissima attrazione turistica, evitando la desertificazione fatta di B&B e case-vacanze? In che modo governare il commercio per contenere l’ambulantato o la somministrazione straripanti, per di più tendenti a bassissima qualità e basso valore aggiunto? Come governare un territorio infarcito di preziosissimi beni culturali ma del tutto fuori controllo anche nei luoghi più centrali ed in vista?

 

Siamo sicuri che Cuperlo saprebbe affrontare questi ed altri temi con sufficiente competenza e professionalità, ma altro è avere la necessaria conoscenza di essi, radicata sul territorio, per poterli rappresentare in maniera efficace in Parlamento o nelle sedi appropriate.

 

Va detto che quando si concretizzò la necessità di questa elezione suppletiva, a settembre scorso, altri possibili nomi furono rilanciati dai media. Si accennò a Valerio Carocci, rappresentante dei ragazzi del Cinema America, alla presidente del Municipio I Sabrina Alfonsi ed anche all’ex-presidente del Municipio I Orlando Corsetti.

A nostro avviso il PD non sceglierà mai Valerio Carocci, persona del tutto slegata dal partito e che ha già dimostrato un’autonomia ed indipendenza molto mal tollerate dagli apparati. Se invece scegliesse la Alfonsi rischierebbe un clamoroso flop, stante la scarsissima popolarità della presidente tra i residenti del Municipio, come anche emerse in occasione delle ultime elezioni comunali (dove ella prevalse sulla candidata del M5S con uno striminzito vantaggio, per di più apportato dalla candidata che lei stessa aveva boicottato).

Scelta nettamente migliore sarebbe invece, a nostro avviso, Orlando Corsetti, perché conosce bene il territorio, i suoi problemi e sa quanto essi possano spesso richiedere interventi a livello nazionale. Inoltre nel recente passato Corsetti, attualmente consigliere PD in Assemblea Capitolina, più volte si è impegnato in prima persona, ed unico del suo schieramento, per difendere proprio le istanze del centro storico (l’ultima qui).

 

 

Ad integrazione del post di CarteInRegola va però detto che per queste elezioni c’è già un possibile candidato, individuato da uno schieramento che ha fatto parlare di sé alle ultime elezioni europee. Si tratta di Volt, il movimento politico che così si autodefinisce:

Volt è un movimento paneuropeo e progressista che propone un modo di fare politica nuovo e più inclusivo.

 

Il candidato scelto da Volt si chiama Luca Maria Lo Muzio Lezza e al momento è ancora in corso la raccolta delle firme richieste per presentarsi alle elezioni. Chi volesse aiutare questa candidatura con la propria firma può recarsi presso uno dei banchetti. C’è tempo fino al 25 gennaio.

 

Per poter giudicare l’offerta politica che i vari partiti allestiranno per queste elezioni suppletive occorre ovviamente aspettare di conoscere gli altri candidati e valutare gli eventuali programmi, soprattutto considerando l’eventuale pregresso di ciascuno.

Fin d’ora però non possiamo che giudicare molto negativamente il fatto che a poco più di un mese dalla data dell’elezione, a parte Volt nessuno degli altri partiti ha ancora scelto il proprio candidato.

A nostro avviso questo dimostra il solito scarso interesse dei partiti per quello che pensano i cittadini, convinti come sono che più che i programmi e la qualità delle persone siano le appartenenze a contare. Un ben fatto allora a Volt che finora appare l’unica forza politica a voler fare le cose come si deve, partendo per tempo ed esponendosi al confronto.

 

Noi vorremmo sperare che questa elezione mostri ai maggiori partiti che è ora di tornare a “fare politica” in senso etimologico, ossia ad occuparsi della città, ad ascoltare realmente i cittadini per costruire insieme le possibili soluzioni ai problemi.

Un percorso del genere appare ancora impossibile per il centrodestra romano, che al momento non sembra offrire nulla di meglio che qualche sparuto seguace di Salvini capace solo di ripetere, male, gli slogan del capo.

Non sta messo meglio il centrosinistra, con il PD che fa la parte del padrone ma a distanza di cinque anni ancora non ha fatto i conti con l’assurda defenestrazione del Sindaco Marino. Inoltre c’è la realtà del Municipio I, uno dei pochi che nel 2016 ha mantenuto una guida PD, a dimostrare quanto distanti si possa essere dai reali bisogni dei cittadini e allo stesso tempo tanto vicini alle lobby che cercano di spartirsi la città con battaglie sempre al ribasso. Peraltro il collegio elettorale insiste in gran parte sul territorio del Municipio I, dove il governo della Alfonsi è generalmente tutt’altro che apprezzato; per cui il PD farebbe bene a scegliere con attenzione il/la candidato/a per queste elezioni suppletive, se non vuole rischiare una brutta sconfitta.

 

Al momento quindi noi facciamo il tifo perché quelli di Volt almeno riescano a presentarsi a questa elezione, potendo così apportare qualcosa di nuovo nell’asfittico clima politico romano. Chiaramente abbiamo imparato bene come “novità” non sia necessariamente sinonimo di “bontà”, vedasi esperienza M5S ancora in corso a Roma, ma almeno dà una piccola speranza.

Quando poi gli altri partiti si decideranno a comunicare i loro candidati proveremo a fare ulteriori riflessioni.

 

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2 risposte

  1. Sarebbe incredibile che per le elezioni suppletive di marzo s Roma eleggessero uno del PD o uno dei cinque stelle dopo tutti i guai di Roma invasa di immondizia di topi gabbiani penso che i romani sappiano che il presidente di regione e quel mediocre di zingaretti uno dei più idioti d Italia veramente scarso e dei cinque stelle non facciamo commenti peggio della raggi una grande incompetente non e suo mestiere fare il sindaco e una delle più scarse d italia speriamo in un candidato di destra

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