Sabato sera, una manifestazione non autorizzata ha messo a soqquadro San Lorenzo. I partecipanti al corteo hanno gettato contro le forze dell’ordine fumogeni, bombe carta e sampietrini. Col pretesto di ricordare il giovane Ramy Elgaml, rimasto ucciso durante un inseguimento dei carabinieri nel quartiere Corvetto a Milano, i manifestanti hanno volutamente cercato lo scontro.
Le associazioni che si riuniscono in Co.Ro.- Coordinamento Romano¹ (tra queste TuttixRoma-Romaxtutti; Retake Roma; RomaPulita!; con la partecipazione di diarioromano nella qualità di mediapartner), hanno emanato un comunicato nel quale chiedono legalità sempre, anche e soprattutto per chi scende in piazza.
Qui di seguito il testo del comunicato e le foto di alcune delle scritte lasciate sui muri del quartiere
Gli incidenti provocati ad arte a Roma, Bologna e Torino da soggetti di non chiara provenienza che saranno, speriamo a giorni, individuati dagli investigatori, stanno intossicando la vita democratica del paese.
Hanno infatti messo in secondo piano questioni importantissime per l’Italia. È evidente che andare in piazza violando le disposizioni di legge giova solo a chi se ne può avvalere politicamente o per fini tutti da chiarire, prestando il fianco a rischi di strumentalizzazioni antidemocratiche e repressive.
Non sarebbe la prima volta nella storia d’Italia.
Va allora detto con forza che il non violare le regole in piazza deve essere una discriminante, una condizione preliminare per ogni iniziativa. Così come l’assoluta rinuncia a qualunque espressione di violenza fisica e verbale. Lo scriva nella sua agenda ogni organizzazione formale o informale, ogni gruppo, ogni piattaforma.
Come si pretende legalità nelle città, nelle pubbliche amministrazioni o in ambito di rappresentanza politica la si deve pretendere anche da chi esercita il diritto di manifestare.
Affermiamo con forza: chi organizza o partecipa a manifestazioni non preavvisate, chi danneggia le città, chi si travisa, chi attacca i lavoratori in uniforme, non è amico delle idee per cui manifesta e favorisce la deriva autoritaria.
Di chi viola la legge si occupino celermente le Forze di Polizia e le autorità di Pubblica Sicurezza secondo la legge, con la trasparenza e l’efficacia di cui sono sicuramente capaci.
A ognuno il suo.
I tempi richiedono nettezza.
Co.Ro. Coordinamento Romano¹
————————————————
¹Co.Ro. è il nuovo Coordinamento Romano di organizzazioni civiche e singoli cittadini che intendono condividere un percorso di informazione, approfondimento e intervento su alcuni temi strategici per il presente e il futuro della Capitale. Co.Ro. è un acronimo ma anche un sostantivo che ben rappresenta la dimensione collettiva e di collaborazione che si intende valorizzare. Il coro è il complesso di tante voci diverse, ma affiatate e intonate che cantano insieme sulla base di uno spartito comune.