Contratto di fiume: una speranza per il Tevere?

Esattamente un anno fa il governatore Zingaretti annunciava un piano di rilancio del Tevere anticipando il comune che di lì a poco avrebbe istituito l’Ufficio Speciale Tevere. Del suo degrado se ne parla da anni, tra rimpalli, ritardi e scaricabarile. Un’incredibile serie di conflitti di attribuzione tra Stato ed Enti Locali causati da moltiplicazioni di competenze e sovrapposizione di funzioni: quindici enti preposti e ventuno dipartimenti, secondo la deputata M5S Roberta Lombardi: tra questi l’Ardis (agenzia regionale per la difesa del suolo), l’Autorità di bacino, la Capitaneria di Porto, il Ministero dei Beni culturali. Ora pare ci sia la volontà da parte del comune di procedere a una riqualificazione in accordo con la Regione nell’ambito del tavolo di confronto con la Capitaneria di Porto, l’Autorità di Bacino e il Comune di Fiumicino.

Nel frattempo la sindaca Raggi ha firmato il manifesto d’intenti per il Contratto di Fiume redatto dall’Agenda Tevere onlus costituita da un gruppo di associazioni al fine di unire gli sforzi di tutti i soggetti interessati alla riqualificazione e valorizzazione del Tevere.

Un progetto decisamente ambizioso che rivaleggia con l’analoga iniziativa del sindaco Marino che propose all’UE di finanziare la riqualificazione degli argini (al pari di Zingaretti che proporrà di includere il Tevere nel novero del programma di finanziamenti europei Horizon 2020) e nel contesto di quel progetto, l’assessore Estella Marino istituì l’Osservatorio per il Tevere – in risposta all’abolizione del “vecchio” ufficio Tevere – e venne costituito un analogo “comitato promotore per il contratto di fiume” con l’obiettivo di “coinvolgere in un progetto comune tutte le risorse istituzionali, associative e imprenditoriali impegnate nella valorizzazione, sicurezza, vivibilità, manutenzione e decoro del fiume della Capitale”…

Non vi sembra che le due iniziative – contratto di fiume 2015 promosso da alcune associazioni con il supporto della giunta Marino e contratto di fiume 2017 promosso da altre associazioni con il supporto della giunta Raggi –  si assomiglino?

Senza dimenticare che un altro soggetto – il Consorzio Tiberina – è presente sulla scena politica da molti anni, contribuendo in maniera significativa al dibattito sull’importanza del Tevere con impegno continuo e autorevole (molto chiare, in proposito, due recenti interviste del presidente Giuseppe Amendola qui e qui)

Dunque, ricapitolando.

L’amministrazione Raggi ha aderito al “Manifesto d’Intenti per il Contratto di Fiume” redatto dall’Agenda Tevere Onlus che  “sulla base di un percorso di forte condivisione di obiettivi con la Regione Lazio, ha ottenuto le adesioni di Autorità di Distretto dell’Italia Centrale, Capitaneria di Porto, Comune di Fiumicino, CNR e ACEA.

Un progetto che ha suscitato un interesse clamoroso (e sorprendente) in tutto il mondo: studiato come “modello di costruzione di capitale sociale” dall’economista Luigi Zingales, premiato dalla Fondazione Obama come originale esperienza di partecipazione civica, finanziato da Cesare Romiti con una donazione di 100mila euro, sostenuto da numerose personalità del mondo accademico e dell’informazione, da Fabrizio Barca a Salvatore Settis, da Tomaso Montanari a Milena Gabanelli a Corrado Formigli.

Le premesse sono davvero ottime e stiamo seriamente pensando di aderire ad Agenda Tevere. Anche noi, nel nostro piccolo, abbiamo fatto la nostra parte.

Ci siamo sempre spesi per sensibilizzare le istituzioni nei confronti dello stato di degrado e abbandono in cui versano le sponde del Tevere. Dal primo post a blog unificati del 2012 alla nostra denuncia sul fallimento della navigazione fluviale, alla serie di reportage sulle condizioni del tratto più famoso del lungotevere (1^, 2^3^ e 4^ puntata) al clamoroso scoop sul degrado delle location di 007, dobbiamo dire di non esserci mai risparmiati.

 

Centro storico 019

 

Centro storico 064

 

Mentre la sindaca Raggi lancia la spiaggia sul Tevere in zona Marconi (e il vicino Parco fluviale giace nel degrado), il governatore uscente e candidato del Pd Zingaretti riappare per presenziare ai lavori di pulizia delle banchine altezza Ponte Garibaldi. Un’uscita improvvida dal chiaro sapore elettoralistico. Nel video postato su Facebook, Zingaretti compie un sopralluogo per verificare i lavori di sfalcio previsti nel piano di manutenzione ordinaria dello scorso anno. In quell’occasione, facemmo notare l’anomalia rispetto ad altre capitali d’Europa, e cioè che nel bando per la gestione della pulizia degli argini non era prevista la rimozione graffiti sui ponti e i muraglioni. Zingaretti ignora, o finge d’ignorare, il problema delle scritte vandaliche, uno degli elementi di degrado più visibili che i turisti notano immediatamente, quando passeggiano lungo la banchina e scattano foto ricordo che faranno il giro del mondo. Stupisce che non ci si renda conto dei danni materiali e d’immagine causati dall’imbrattamento dei muraglioni del Tevere. O per meglio dire stupisce l’indignazione intermittente dei politici che gridano allo scandalo per lo sfregio ai murales di Kentridge, non accorgendosi delle scritte vandaliche su tutto il perimetro murario che circonda l’area. Tornando al sopralluogo di Zingaretti, le frasi che ci hanno di più colpito sono “il bando è stato presentato mesi fa, ora è entrato nel vivo e si è cominciato (guarda caso, in piena campagna elettorale)”, “CIRCA DUE MILIONI E 200MILA EURO UNA RISORSA CONCRETA FINALMENTE PER RIPULIRE GLI ARGINI NON OCCASIONALMENTE E CON SISTEMA” e infine un mirabolante appello:

“EVITIAMO DI SPORCARLO PERCHE’ PULIRE ORA SI PULISCE MA SE LO RISPORCHIAMO OGNI VOLTA BISOGNA SPENDERE SOLDI”.

Che dire? Sottoscriviamo dalla prima all’ultima parola.

Facciamo soltanto notare che la responsabilità spetta a chi ha la gestione materiale del territorio: Regione Lazio tramite l’Agenzia Regionale per la Difesa del Suolo (e la ditta vincitrice dell’appalto per la pulizia delle banchine) e Roma Capitale d’intesa con AMA. Resta da capire se chi è preposto a far rispettare la legge – prevenendo e contrastando ogni fenomeno d’illegalità diffusa, dallo scarico di rifiuti allo sversamento nel fiume di acque reflue non depurate e dei liquami degli scarichi fognari, dalla comparsa di tendopoli e accampamenti lungo le rive del fiume alle discariche abusive, dal parcheggio selvaggio sulle banchine fino all’imbrattamento di ponti e muraglioni – dicevamo resta da capire se le autorità preposte hanno l’intenzione d’imporre un minimo di ordine, di rispetto, di igiene e disciplina – o se questo toglie voti e aliena consensi del popolo menefreghista e maleducato, e quindi sia politicamente sconveniente per tutte le forze politiche, dal PD al Centrodestra al M5S.

Di Zingaretti conosciamo pregi e difetti, ha dalla sua l’esperienza e un’innegabile competenza tecnica, oltre ad aver lavorato bene su vari fronti – ne citiamo due, rinnovo dei trasporti pubblici regionali e sostegno all’audiovisivo – mentre sugli ambulanti ci ha completamente deluso. Ma vogliamo parlare degli altri candidati? Avete mai sentito Roberta Lombardi o Stefano Parisi parlare di graffiti vandalici? Ecco.

Il nostro grido d’aiuto a Zingaretti  è rimasto inascoltato, dalla Raggi visti i precedenti non ci aspettiamo granché, non rimane che affidarsi all’encomiabile lavoro svolto dai volontari e dalle associazioni. Agenda Tevere Onlus, Consorzio TiberinaBiciRoma, VAS – Verdi Ambiente e Società. Noi non faremo mancare il nostro contributo, denunciando l’emergenza sottaciuta e colpevolmente sottovalutata di graffito selvaggio.

 

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