Consigli non richiesti alla Raggi-assessore all’ambiente

Nella situazione in cui si ritrova Roma, con un’amministrazione che in due giorni ha visto il Presidente dell’Assemblea Capitolina arrestato per sospetta corruzione e l’ennesimo assessore dimettersi per un’indagine in corso nei suoi confronti, verrebbe voglia di lasciar perdere tutto e sperare che al più presto la Raggi getti la spugna e consideri conclusa la sua esperienza da Sindaco.

Sapendo però che questo difficilmente accadrà, avrendo l’attuale Sindaco fatto vedere quanto ci tenga alla sua poltrona, ed essendo inoltre convinti che il ritorno alle elezioni con l’attuale offerta politica non sia una soluzione in sé, ci sforziamo di continuare la nostra di testimonianza affrontando nel merito i problemi e suggerendo possibili soluzioni.

 

In trasferta nei paesi nordici, ci siamo di nuovo imbattuti in hotel che invece di utilizzare le piccole confezioni per sapone, shampoo e bagnoschiuma, li forniscono tramite erogatori fissi. Un paio di esempi:

 

Il testo recita: “Questo distributore riciclabile sostituisce 150.000 bottigliette di plastica l’anno, solo per questo hotel”

“In confronto ai saponi nelle piccole confezioni, questo è rispettoso dell’ambiente”

 

 

Chiaramente non si tratta di chissà quale invenzione e probabilmente sarà capitato a molti di trovare le stesse soluzioni in altri alberghi in giro per l’Italia o il mondo.

Il fatto è che in una città a vocazione turistica come Roma, con un numero enorme di strutture ricettive (più o meno regolari), è facile prevedere che la produzione di rifiuti derivanti dall’utilizzo delle boccettine sia molto consistente.

Perché allora non prendere la decisione di vietarle queste piccole confezioni, spingendo tutti ad utilizzare soluzioni ricaricabili?

 

Ovviamente questo non risolverebbe il problema dei rifiuti a Roma, ma senz’altro un simile provvedimento farebbe diminuire la produzione di rifiuti, dando un prezioso segnale di inversione di rotta da parte dell’amministrazione.

 

Noi una proposta del genere la avanzammo nell’ottobre 2016 all’allora assessore all’ambiente Paola Muraro ma, surprise surprise, nessuno si preoccupò di darci neanche un generico riscontro.

 

Nel riprovarci oggi, lo facciamno rivolgendoci alla persona che detiene le deleghe per l’ambiente a Roma, colei che senza alcuna esperienza specifica pensa evidentemente di essere in grado di gestire un problema colossale come i rifiuti a Roma. A nostro avviso le possibilità di riuscita sono al lumicino ma senz’altro non è continuando ad arroccarsi senza ascoltare nessuno che la Raggi può pensare di farcela a scampare al probabile disastroso epilogo che la aspetta.

 

Se proprio vuole provare l’impresa impossibile di gestire in proprio la delega all’ambiente, il Sindaco dovrebbe aprirsi alla città, ad esempio convocando un’assemblea pubblica dove ascoltare pareri, consigli e suggerimenti direttamente dai cittadini. In una tale sede chissà quante proposte potrebbero venir fuori per ridurre la produzione di rifiuti a Roma, proposte come quella di cui sopra, oppure quella per consentire finalmente anche a Roma il riuso.

A novembre abbiamo già provato un approccio collaborativo nei confronti del Sindaco, ma senza alcun risultato. Non vediamo perché oggi dovrebbe andare diversamente, ma almeno ancora una volta possiamo dire di averci provato.

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4 risposte

  1. Che dire allora dei cartoni del latte?
    La centrale del latte di roma, in cui il comune conta, usa cartoni del latte con un tappo di plastica, che andrebbe rimosso insieme all’anello di plastica inserito nel cartone.
    Invece viene buttato insieme nella maggior parte dei casi complicando il riciclo.
    Che aspetta il comune a vietare/tassare le bottiglie monouso in pet e quelle in plurimateriale per il latte?
    È ovvio che non dialoghino con nessuno, potrebbero rivelarsi per le nullità impreparate che sono… create e mantenute in vita politica dalla Casaleggio.

    1. Esperienza personale con confezione di latte: tappo e anello di plastica tolti in dieci secondi. A volte anche meno… Basta poco che ce vò ?

      Altro suggerimento (e continuerò a ripeterlo): il vuoto a rendere per lattine di alluminio e bottiglie in plastica e vetro !!!

      1. Ci vogliono 10 secondi, se lo vuoi fare… siccome è pieno di persone che per ignoranza, fretta, menefreghismo non lo fa, mi sembra meglio cambiare il prodotto rendendolo riciclabile e a prova di sfaticato.

        1. Grazie per la risposta.
          Sono d’accordo con te… anche se il costo per eliminare ignoranza, fretta e menefreghismo potrebbe essere, secondo me, di molto inferiore…

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