Roberta Lombardi è la candidata del M5S per la presidenza della Regione Lazio alle prossime elezioni, che dovrebbero tenersi nella primavera 2018 in concomitanza con quelle nazionali.

La Lombardi ha infatti vinto le cosiddette “regionarie” del Lazio con circa 2900 preferenze, superando non di moltissimo il consigliere regionale Barillari, che fu candidato presidente per il M5S alle scorse elezioni, e che di preferenze ne ha prese circa 2600.

Dalle notizie di stampa capiamo che la Lombardi ha già iniziato a girare la regione per entrare in contatto diretto con i potenziali elettori. In una fase ancora tutto sommato preliminare pensiamo sia prematuro dare giudizi sui candidati, anche perché non ci sono ancora i programmi elettorali da poter giudicare.

Qualche segnale però pensiamo sia già possibile coglierlo, come ad esempio quanto detto dalla Lombardi in un’intervista radiofonica rilasciata ad Oscar Giannino e Luca Telese su Radio24 lo scorso 13 dicembre. Tra le cose chieste alla Lombardi c’è stato un giudizio sulla polemica riguardante l’albero di Natale di piazza Venezia, al che la candidata ha detto che a suo avviso ai romani non importava molto se l’albero fosse bello o brutto, considerati tutti gli altri ben più gravi problemi che devono affrontare. Insomma la Lombardi ha derubricato la questione dell’albero di Natale di piazza Venezia ad un puro fatto estetico, mentre invece, come noi abbiamo provato a spiegare, vi sono aspetti oscuri dell’operazione “albero di Natale” che andrebbero chiariti per evitare che legittimamente più di qualcuno possa pensare che ci sia qualcosa di losco dietro.

È un brutto segnale che così dà la Lombardi, come a voler dire anche lei che le questioni di cui parlare non sono quelle poste dai cittadini, bensì quelle che l’amministrazione di turno decide di mettere in agenda e nei termini che la stessa amministrazione sceglie, in assoluta autonomia.

 

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Purtroppo per Roberta Lombardi, la sua possibile elezione a presidente della Regione Lazio deve fare i conti con lo scontento che l’amministrazione Raggi ha generato in una parte probabilmente maggioritaria dei cittadini romani. Chiaramente i votanti alle regionali non sono solo i cittadini di Roma, ma essi rappresentano una fetta consistente dell’elettorato, per cui il loro favore o la loro contrarietà sono degli elementi importanti per il possibile successo elettorale.

Ebbene la Lombardi sappia che uno degli aspetti più negativi dell’amministrazione comunale in carica è l’assoluto distacco dei suoi elementi da qualsiasi interlocuzione con i cittadini, essendosi resi tutti i rappresentanti istituzionali sordi a qualsiasi sollecitazione o richiesta proveniente dal basso.Per cui sarebbe cosa buona, nel caso volesse marcare una certa discontinuità con i metodi “Raggi”, se la Lombardi cominciasse a dare ascolto alle richieste dei cittadini e provasse anche a fornire risposte che non siano battutine o rimpalli generici.

 

E se le occorresse qualche idea, ne abbiamo due di argomenti attinenti la Regione Lazio su cui la candidata Lombardi potrebbe fornire il suo giudizio e magari delineare un primo possibile impegno politico.

 

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Il primo è la storia del palazzetto di via Maria Adelaide, quello di proprietà della Regione Lazio, valutato 32 milioni di euro nel 2006 e dal dicembre 2005 occupato abusivamente da circa 200 persone. Da 12 anni costoro abitano alle spalle di piazza del Popolo, senza pagare alcun affitto, con tutte le bollette pagate dalla Regione Lazio e senza che nessuno abbia mai valutato il loro effettivo stato di necessità.

Può far sapere la candidata Lombardi come si comporterebbe lei se divenisse presidente della Regione Lazio? Farebbe come il presidente Zingaretti, che da anni ignora lo scandalo di questa occupazione, oppure prenderebbe provvedimenti nei confronti di un manipolo di persone che grazie alla loro prepotenza godono di privilegi impensabili a spese di tutti i contribuenti?

E più in generale rispetto al problema dell’emergenza abitativa, può la candidata Lombardi far sapere cosa pensa lei della delibera della Regione Lazio che concede una priorità nell’assegnazione degli immobili pubblici a coloro che hanno occupato abusivamente stabili pubblici?

 

Banchine Tevere manifestazione

L’altro argomento su cui vorremmo sentire l’opinione della candidata Lombardi è l’utilizzo delle banchine del Tevere durante l’estate. Da anni periodicamente si parla delle concessioni che la Regione Lazio rilascerebbe a canoni irrisori, consentendo ai concessionari guadagni stellari. Non che ci sia qualcosa di male con privati che legittimamente cerchino di massimizzare i loro profitti, ma vorremmo essere rassicurati che questo non sia l’ennesimo caso di istituzione che si accontenta di un piatto di lenticchie per concedere beni pubblici dall’elevato valore economico.

Su questo tema noi in passato avevamo fatto qualche tentativo con i consiglieri M5S al Comune ed alla Regione per capirci qualcosa, ma senza ottenere nulla.

Al Comune scrivemmo al consigliere Frongia in quanto firmatario di un’interrogazione a Sindaco e assessore nell’ottobre 2014 dove si chiedeva trasparenza e legalità per le manifestazioni estive sulle banchine del Tevere. Frongia ci rispose che aveva cercato di coinvolgere i suoi colleghi in Regione Lazio e che era con loro che avremmo dovuto insistere, in quanto nel frattempo l’Assemblea Capitolina era stata sciolta. Da notare che al tempo il consigliere Frongia rispondeva sempre alle email, cosa che ha smesso di fare da quando è divenuto consigliere di maggioranza e poi assessore, e che era lui che chiedeva “trasparenza e legalità”, quando oggi si è dimostrato uno dei paladini dell’opacità con cui il M5S sta governando Roma.

In Regione Lazio contattammo la consigliera Silvia Blasi che ci disse che effettivamente stavano investigando sulle concessioni delle banchine del Tevere ma il suo ultimo messaggio fu: “Abbiamo inoltrato un accesso agli atti per conoscere l’elenco dei concessionari e le relative quote pagate. Poi vediamo come procedere.“. Era la fine del 2015. Provammo ancora a chiedere aggiornamenti agli inizi del 2016 ma non ricevemmo più risposte.

 

Potrà anche essere che a seguito dei vari approfondimenti non sia emerso nulla di anomalo rispetto alle concessioni rilasciate ogni anno per le banchine del Tevere, la qual cosa sembrerebbe anche confermata dalle diverse indagini della magistratura svolte negli ultimi anni e che apparentemente non sono sfociate in nulla di concreto (benché con i tempi della giustizia italiana non si sa mai quando si finisce), ma senz’altro qualche parola della candidata Lombardi su questo tema sarebbe opportuna e molto benvenuta.

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