A metà dicembre avevamo ripreso la denuncia della consigliera Naim in merito al rifacimento del belvedere del Circo Massimo, dove si segnalava il pericolo, poi puntualmente verificatosi, che il camion bar che da anni occupa il bel mezzo del belvedere ci si sarebbe re-installato anche dopo i lavori.
Qualche giorno dopo eravamo tornati ed avevamo trovato l’area completamente recintata, dando l’impressione che si volesse risistemare ancora una volta il brecciolino.
Ci chiedevamo a quel punto come la cosa si sarebbe evoluta, temendo però di essere facili profeti nel prevedere che una volta riaperta l’area alla pubblica fruizione essa sarebbe stata invasa di nuovo dal solito camion bar e dalla solita bancarella di souvenir.
Intanto avevamo notato che durante i lavori le due postazioni si erano posizionate in modo più defilato, benché sempre invadente (la bancarella sull’aiuola e il camion bar in divieto di sosta).
Appena iniziato il nuovo anno, saputo del termine dei lavori, siamo tornati di nuovo sul belvedere del Circo Massimo e con nostra somma sorpresa abbiamo visto che ora l’area è completamente sgombra di postazioni ambulanti, con il camion bar che si posiziona ora sulla carreggiata su un lato del belvedere. Due immagini.
Da indiscrezioni che abbiamo raccolto parrebbe che il dipartimento che sovrintende al commercio ambulante, letto di questa storia, abbia inviato una diffida al camion bar di spostarsi ai margini e sottoposto una richiesta di risarcimento danni per aver rovinato il brecciolino e staccato la catena. L’attuale dirigente del dipartimento è il dott. Francesco Paciello, già responsabile dell’Ufficio Affissioni e Pubblicità e per questo persona conosciuta ed apprezzata da chi ha combattuto la battaglia sui cartelloni negli ultimi anni.
Se ciò fosse vero vorrebbe dire che in molte situazioni l’estrema invadenza di certe postazioni ambulanti è dovuta all’arroganza dell’esercente che però non viene in alcun modo contrastata dai responsabili dell’amministrazione, bastando a volte una semplice diffida per ridurre enormemente un danno che si è perpetuato per decenni.
Quella che è certa è l’iniziativa di pianificazione delle postazioni ambulanti in centro storico che proprio il dott. Paciello sta portando avanti e di cui abbiamo dato conto in un recente post.
Prendiamo quindi atto di questo piccolo passo avanti fatto sul belvedere del Circo Massimo ed auguriamoci che esso possa essere replicato presto in tanti altri punti delicati della città. A tal proposito, se potessimo dare un suggerimento, diremmo che la prossima postazione a dover essere spostata al più presto è quella che da anni dà scandalo proprio davanti al Pantheon, impedendo di prendere una foto del monumento senza il suo schifo:
3 risposte
è una sosta della seconda rotazione e al riguardo non posso dirvi nulla. Speriamo che il dott Paciello ci convochi per questo piano regolatore e soprattutto abbia letto le rettifiche che avete fatto sul servizio della rai che era diretto a creare rabbia e scontento per calcare la mano su un tema specifico (uso le parole di Raffaele Clemente nella lettera inviata a RomaToday per la foto su piazza navona e i venditori abusivi)…..
Se ciò fosse vero vorrebbe dire che in molte situazioni l’estrema invadenza di certe postazioni ambulanti è dovuta all’arroganza dell’esercente che però non viene in alcun modo contrastata dai responsabili dell’amministrazione, bastando a volte una semplice diffida per ridurre enormemente un danno che si è perpetuato per decenni.”
Ma sai il singolo usa spesso prepotenze e lo vediamo ogni giorno. Poco cambia se sia un avvocato , un automobilista, un ambulante o un giornalista della Rai …! Comunque frecciatine a parte lo dite anche voi che con un piccolo spostamento si può ottimizzare il tutto !
Caro MR Fixit, in moltissime situazioni l’odio (perché ormai proprio di odio si può parlare) che certe bancarelle ispirano è dovuto all’arroganza quotidiana dell’esercente che sembra godere dal deturpare le bellezze cittadine.
L’ultimo esempio citato nel pezzo, ossia la bancarella che quotidianamente si piazza proprio in mezzo al Pantheon, è emblematico; se essa fosse posizionata da una parte, defilata, nessuno ci baderebbe, ma il suo mettersi in mezzo da anni ne fa, comprensibilmente, un bersaglio da eliminare. Nessuno si stupisca quindi se I romani queste cose non le vogliono più, da nessuna parte. E che non si offenda l’intelligenza altrui con discorsi di antisemitismo …