Ama: nessun premio ai dirigenti in caso di bilancio in attivo

 

La nostra idea l’avevamo esposta ieri: Virginia Raggi aveva insistito perché il bilancio Ama chiudesse in passivo per fare uno spezzatino dell’azienda. La conferma arriva da Pinuccia Montanari, ex assessora all’Ambiente che non ha brillato per efficienza e lungimiranza, ma una cosa interessante l’ha voluta dire. Intervistata da Romatoday ha confermato che in Ama i dirigenti non prendono il premio di produzione dal 2013, da quando in Campidoglio arrivò Ignazio Marino.

L’a. d. dell’epoca, Daniele Fortini, di fronte alla inefficienza dell’azienda nel pulire la città decise di congelare ogni bonus di fine anno, a prescindere dalla chiusura in nero dei conti. Basta andare sul sito Ama per verificare che nessun premio è stato erogato negli ultimi sei anni e che non segue nessun automatismo legato al bilancio.

Insomma Virginia Raggi, a sentire la Montanari, avrebbe detto una bugia. L’ennesima dato che non è la prima volta che la Sindaca afferma cose che si dimostrano non vere. Ulteriore conferma si trova nel bilancio del 2016 di Ama, l’ultimo approvato. Quell’anno l’azienda chiuse con un attivo, eppure nessun dirigente prese un euro di premio.

Allora perché la Raggi nelle ultime ore ha ripetuto a cantilena che le sue pressioni su Bagnacani erano necessarie perché né lui, né i suoi 12  dirigenti prendessero un bonus? La prima cittadina nel pomeriggio di ieri ha scritto che era quello il motivo per il quale aveva alzato la voce con Ama.

 

Ma in serata, su la7, nella trasmissione di Formigli, Piazza Pulita, aveva cambiato versione accreditando un diniego da parte del ragioniere generale, del segretario generale e dell’assessore al Bilancio sui conti Ama.

Strano che in poche ore le motivazioni fossero cambiate. Lo abbiamo sottolineato nel nostro articolo di ieri proprio perché non sembrava veritiero un cambiamento in così poco tempo. E le parole di Pinuccia Montanari confermano quanto da noi anticipato. Le reali motivazioni della pressione su Bagnacani sono rompere il monopolio Ama e mettere a gara il servizio di spazzamento e raccolta. La Raggi, nell’audio rubato, aveva ripetuto di essere “incazzata” perché i sindacati fanno quello che vogliono e gli operai non hanno voglia di lavorare. Dunque l’unico modo per spezzare questo circolo vizioso è far fallire l’azienda, o avviare un concordato come fatto con Atac, e affidare il servizio ad altri.

Paradossalmente se è davvero questo l’obiettivo della giunta, il nostro parere sarebbe favorevole. Roma, infatti, ha bisogno di uno scossone e l’esempio di una municipalizzata che arriva ad essere smembrata per la sua inefficienza sarebbe molto utile. Segnerebbe la strada per altre aziende, pubbliche o private, che sopravvivono a stento, con dipendenti fannulloni e dirigenti incapaci. Insomma la Raggi avrebbe fatto bene a dichiarare pubblicamente il suo progetto. Si sarebbe attirata le ire dei sindacati, di parte del Movimento 5Stelle e di molti esponenti politici, ma avrebbe probabilmente ricevuto l’appoggio dei cittadini, stanchi di vivere nella “merda” (parola testuale della Sindaca). Invece ha preferito mentire, inventarsi una delle sue bugie per dimostrare di essere la paladina dei cittadini e del risparmio.

Se avesse avuto un minimo di infarinatura liberale, se solo sapesse cosa significa amministrare assumendosi delle responsabilità, avrebbe dichiarato pubblicamente che Ama così non funziona. Che un’azienda che incassa 800 milioni l’anno (ripetiamo 800 milioni) e non riesce a pulire neanche la metà delle strade non può sopravvivere. Allora sì che avrebbe avuto i romani dalla sua parte. Con questa bugia, invece, si è confermata una cattiva amministratrice, senza possibilità di redenzione. Perché se menti pure sui progetti sani, chissà cosa puoi combinare su quelli poco credibili.

 

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3 risposte

  1. Comunque, è ora che si smetta di intervistare i 5stelle senza almeno un contraddittore politico dell’,opposizione di roma ( capogruppo dem, o di fratelli d’italia, o forza italia ecc) e con giornalisti non informati o che fanno da reggimicrofono. Solo sui blog ed il giorno dopo si sono lette le “seconde domande” e riportate le contraddizioni in cui è incappata. Ben diverso sarebbe stato smentire e sbugiardare la “sindaca” in diretta…..

  2. Eccellente pezzo di giornalismo. Come spesso accade i post su questo sito possono vantare un livello superiore a quello di blasonati quotidiani

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