Virginia Raggi, ovvero come fare le scarpe ai propri compagni

Recuperiamo un recente post del sindaco Raggi con un video estratto dal documentario di Nello Trocchia “Casamonica. Le mani su Roma”, trasmesso qualche giorno fa su NOVE.

Da apprezzare anzitutto il testo del post, ennesimo fulgido esempio dell’understament dell’attuale sindaco di Roma:

 

La luce accecante dei lampeggianti che rompeva il buio della notte; una colonna di centinaia di automobili della polizia di Roma Capitale di corsa verso la periferia est di Roma; il freddo; gli sguardi increduli delle persone che facevano capolino dietro i vetri delle finestre; i sorrisi di intesa di chi aspettava quel giorno da decenni; l’adrenalina degli agenti di tutte le forze dell’ordine; gli insulti e le urla.

Il 20 novembre del 2018 Roma ha reagito: dopo 30 anni di immobilismo abbiamo sgomberato e abbattuto otto villette abusive costruite e occupate dal clan Casamonica. Abbiamo abbattuto un muro di silenzio e omertà. Le Istituzioni, tutte e senza distinzioni, si sono unite per dire basta.

Da quel giorno la mia vita è cambiata: le minacce, la scorta. Ma rifarei tutto perché un po’ sta cambiando anche la mia città: abbiamo alzato la testa.

Ecco il mio intervento durante la seconda parte del documentario “Casamonica. Le mani su Roma” del giornalista Nello Trocchia e di tutta la sua squadra, andato in onda lunedì su NOVE.

 

Poi il video, indubbiamente una prova da attrice, forse un po’ troppo impostata, ma sicuramente attrice:

 

 

 

Trattasi di prova da attrice perché a noi risulta che in realtà tutto il lavoro di preparazione per la demolizione delle villette dei Casamonica sia stato fatto dal Municipio VII, con il sindaco Raggi che si è limitata a mettersi a favore di telecamere e microfoni il giorno dell’abbattimento.

Nel video il sindaco dice: “L’abbattimento c’è stato nel mese di novembre del 2018 e credo che noi abbiamo iniziato tra gennaio e febbraio a ricostruire i fascicoli …”.

In effetti lei non può ricordarlo bene quando si è iniziato a ricostruire i fascicoli perché il lavoro lo hanno fatto gli uffici del Municipio VII, con l’appoggio della presidente Monica Lozzi e della sua Giunta, insieme alla Polizia Locale di zona.

Parliamo di persone che nel territorio in cui abitano ed “operano” i Casamonica ci vivono, ci portano a scuola i propri figli, ci vanno a fare la spesa quotidianamente, sempre col rischio di incontrare qualcuno dei clan contro i quali stanno predisponendo le carte.

 

Troviamo quindi veramente meschino, oltre che oggettivamente scorretto, il fatto che il sindaco si sia prestata ad una tale auto-proclamazione (che in sé qualificherebbe solo la sua povertà d’animo) senza neanche menzionare le donne e gli uomini che per settimane e mesi hanno fatto il lavoro preparatorio per gli abbattimenti, sapendo che per i clan destinatari dei provvedimenti sarebbe stato facile risalire a chi ha materialmente predisposto e firmato gli atti formali.

 

Virginia Raggi queste cose non può non saperle, non può non sapere che senza la volontà e il coraggio della presidente Lozzi agli abbattimenti non si sarebbe arrivati. Avrebbe fatto  miglior figura il sindaco a rendere il giusto merito a Monica Lozzi, agli assessori della sua giunta e a tutti i funzionari ed impiegati del Municipio VII e della Polizia Locale di zona, senza i quali lei non avrebbe mai avuto la possibilità di intestarsi questa indubbia vittoria.

 

Giusto e apprezzabile che il Sindaco affianchi un Municipio in un’azione difficile e rischiosa, ma se finisce per prendersi tutti i meriti e tutta la scena annullando chi il lavoro vero l’ha fatto, e i rischi veri li sta ancora correndo, dimostra di essere un’arrivista interessata solo al tornaconto personale.

Qui è visionabile l’intervista alla presidente Lozzi a Piazza Pulita dove si capisce che tutto il lavoro è stato fatto dal Municipio, che ci ha pure messo i fondi propri per gli abbattimenti.

 

Vogliamo allora riconoscerli noi, ancora una volta e nel nostro piccolo, i meriti di tutta la struttura amministrativa e politica del Municipio VII in quella che probabilmente è la più importante iniziativa di ristabilimento della legalità degli ultimi anni nella città di Roma (anche perché purtroppo non ce ne sono state molte altre).

 

 

 

P.s.: né la presidente Lozzi né qualcuno del suo Municipio ci ha contattato o è stato da noi contattato in merito a questo articolo o anche solo recentemente. Non ci stupiremmo anzi se la presidente Lozzi trovasse esagerato il nostro tono negativo nei confronti del sindaco Raggi, che appartiene pur sempre al suo movimento. Scrivere questo pezzo è stata una nostra autonoma iniziativa dettata dallo sdegno nel vedere il sindaco della nostra città, di cui vorremmo essere fieri, che oltre a non fare praticamente nulla si appropria anche del lavoro di altri che per di più lo svolgono a rischio della loro incolumità e di quella dei loro cari.

 

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7 risposte

  1. Chissà se questo post falso e tendenzioso ha a che vedere con il bundle in fondo con l’ashtag basta raggi.
    Ah no sono io che penso male.
    Siete ridicoli, veramente ridicoli .
    Auguro al sig Roberto autore del post una vita sotto scorta

    1. Se si degna di provare a spiegarlo perché secondo lei il post è “falso e tendenzioso” magari vediamo di darle un minimo di credito Altrimenti non possiamo che pensare che lei è uno di quelli con i paraocchi, che qualsiasi cosa fa il sindaco Raggi è di ottima qualità, quand’anche ciò significasse rubare il lavoro, duro e pericoloso, di esponenti del suo stesso schieramento.

      Riguardo il riferimento all’hashtag, è solo per caso che il link all’articolo in cui parlammo di una manifestazione (a cui non aderimmo) si trova in fondo all’articolo.

      Sulla sua chiosa, posso rassicurarla che non avrò mai bisogno di una scorta, convinto come sono di voler affrontare balordi e pidocchi a viso aperto. La sua affermazione non ha molto senso, a parte forse il voler spaventare qualcuno. La cosa non le è riuscita e l’unico risultato è dimostrare di quale bassezze lei è capace.

      P.s.: chiaramente lei è indegno del nome che qualcun altro, sbagliando, le ha dato.

  2. Non ci sono termini a queste meschinità che raccontate,
    Avete incontrato il diavolo prima di scrivere queste cattiverie. imeriti sono di tutte quelle persone che si è rotta le palle di vedere poche persone che controllano la città con azioni schifose di stampo mafioso e che con i vostri racconti fantasiosi sostenete, su questo argomento il sostegno deve essere universale senza se e senza ma.
    Raramente si vedono azioni del genere e io come anche tutti i cittadini onesti e chi se ne frega chi lo ha fatto e come lo fa,sicuramente è una cosa ben fatta e lo ha fatto la Raggi….è meschino dare i meriti a chi non li merita.

    1. Delle due l’una: o lei non ha letto il pezzo o l’ha fatto ma non ci ha capito nulla.
      In entrambi I casi il diavolo non c’entra nulla a meno che non vogliamo dare a lui la colpa della sua evidente confusione.
      Se vuole confutare il nostro racconto con qualche elemento concreto è il benvenuto, altrimenti non possiamo che ignorare i suoi vaneggiamenti.

  3. Pensavo che i fanatici della sindaca circolassero ormai solo sulla sua pagina facebook. Chi segue questo sito sa quanto sono imparziali coloro che vi scrivono e quanto hanno a cuore il bene della città. Qui non si critica per partito preso, ci si attiene ai fatti e i fatti sono quelli esposti, che piacciano o no agli invasati.

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