Vincolo del Tridente, qualcosa si muove (male)

Circa un anno fa parlammo del “vincolo del Tridente del Centro Storico”, ossia del provvedimento emanato dalla Soprintendenza nel 2013 con cui si pensava di vietare i tavolini in una serie di strade del cosiddetto Tridente, l’area individuata tra via Ripetta, via del Corso e via del Babuino.

Al tempo descrivemmo  una prima timida applicazione del vincolo da parte del Municipio I. In seguito, a causa di una sospensiva del TAR, si dovette fare marcia indietro, consentendo di nuovo tutte le OSP (sia quelle concesse che quelle abusive). Spiegammo anche come la sentenza del TAR non cancellasse definitivamente il vincolo, bensì richiedesse che esso fosse applicato in maniera diversa.

Il Municipio avrebbe dovuto quindi riprendere la cosa e seguire le indicazioni del TAR ma per motivi oscuri (ma forse non tanto) non lo fece e questo nonostante ripetuti solleciti della Soprintendenza, come da noi documentato.

 

 

Nulla si è più saputo del vincolo del Tridente fino a qualche giorno fa quando, partecipando ad una riunione della commissione commercio del Municipio I, siamo venuti a sapere per puro caso, comunicato incidentalmente da una funzionaria della PLRC, che da tempo è stato istituito un apposito tavolo presso il MiBAC per l’applicazione del vincolo del Tridente.

La cosa curiosa è che nessuno dei consiglieri municipali ne fosse a conoscenza e questo nonostante il governo del Municipio fosse parte di quel tavolo, come chiarito dalla funzionaria di Polizia.

 

La cosa invece fastidiosa è che il Municipio non abbia provveduto ad informare le associazioni di zona dell’iniziativa in corso e questo nonostante più d’una avesse nel tempo segnalato la necessità di fare chiarezza sull’applicazione del vincolo del Tridente.

Quello che non sorprende è invece che i rappresentanti del commercio, presenti nella riunione della commissione, fossero molto bene a conoscenza dell’istituzione del tavolo.

 

Ancora una volta si dimostra quindi la netta sproporzione tra la tutela degli interessi del commercio, sempre iper-rappresentati, e quelli degli altri attori del centro storico, abitanti in primis.

E non finisce di stupire che sia proprio il Municipio I, guidato da una maggioranza di centrosinistra da cui ci si aspetterebbe un’attenzione prioritaria alle esigenze dei cittadini, a continuare a dare pessimi esempi di scarsa partecipazione mantenendo sempre un occhio di riguardo per certe categorie.

 

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