Il 6 gennaio la mobilità in centro è andata in tilt con fermate metro chiuse e linee bus e tram deviate o interrotte. Un evento prevedibile gestito da Atac con improvvisazione nonostante i suggerimenti ricevuti

Era assolutamente scontato che nel giorno dell’Epifania decina di migliaia di persone si sarebbero riversate in centro, anche ma non solo per la tradizionale cerimonia della Befana a Piazza Navona.

 

 

 

Come nelle famose leggi di Murphy, tutto quello che poteva andare storto è andato anche peggio, per quanto riguarda la mobilità.

Una semplice conseguenza della totale non-preparazione di una giornata che chiunque avrebbe potuto immaginare critica.

Parlare di pedonalizzazione del centro, di ciclabili provvisorie con coni-birillo, di trasporti pubblici gratis e potenziati in periferia e ridotti in centro, ci attirerebbe le peggiori critiche di “ingenuità” dagli apparati comunali. Gli stessi che vietano le auto private Diesel Euro3 in nome dell’ambiente (lasciando circolare però i bus Diesel Euro3 di ATAC, tra le altre cose), che ci bombardano di post sulla mobilità sostenibile, limitandosi poi solo a quello: ai post.

ATAC parla di servizio festivo potenziato, ma dai numeri diffusi da Roma Mobilità (711 tra bus e tram in servizio) sembrerebbe addirittura ridotto (in altri festivi ci sono stati anche 766 mezzi in servizio).

 

Se la mattina passa con relativa calma, da mezzogiorno si scatena una catastrofica serie di eventi: dalla stazione MetroA Re di Roma chiusa per quasi 45 minuti per intervento tecnico, si passa ad un lungo elenco di modifiche per le linee bus del centro, a causa della grande/forte (sic) affluenza di pedoni. È solo l’inizio.

 

 

A seguire due linee tram KO a causa della sosta selvaggia. La linea 2 viene sostituita da bus, mentre la linea 3 subisce delle modifiche che ne rallentano il servizio. Carroattrezzi non pervenuti. Ancora niente in confronto a quello che sta per succedere.

 

 

A causa dell’elevata affluenza di passeggeri infatti, ATAC chiude le stazioni MetroA di Spagna e Barberini. Ulteriori fatti gravi: ATAC indirizza tutti a Flaminio, stazione che normalmente ha più passeggeri delle 2 stazioni chiuse, rischiando di portarla al collasso, e quando poi da Barberini la fermata più vicina è Repubblica!?!

A Flaminio inoltre chiudono il cancello di Piazza del Popolo, imbottigliando così tutti i passeggeri sul piazzale dove normalmente è pieno di bancarelle e l’afflusso/deflusso è problematico.

 

 

Da evidenziare che la situazione critica dell’accesso di Spagna era già nota ed era stata già portata all’attenzione dell’Assessore alla Mobilità Patanè e del Presidente ATAC Zorzan.

Riteniamo pertanto ingiustificabile l’improvvisazione e la leggerezza con cui ATAC ed il Comune hanno “gestito” (per modo di dire) un evento del tutto prevedibile.

Avevamo altresì evidenziato l’inutilità di saturare il centro di autobus, lasciando scoperte le periferie, costringendo di fatto le persone ad utilizzare le auto per raggiungere le zone limitrofe al centro. Centro dove comunque i cittadini si muovono poi a piedi, mentre gli autobus semivuoti, incluse le inutili linee Free1 e Free2, formano lunghe colonne inquinanti (foto sotto d’archivio).

 

 

 

Perché non fare una giornata di trasporti pubblici gratis per l’Epifania? Avrebbe certamente avuto più senso che farla negli inutili giorni di dicembre, quando era scontato che sarebbe stato un flop, per la gente presa dalla frenesia dello shopping pre-natalizio.

 

Il 6 gennaio 2023 abbiamo potuto toccare con mano l’assoluta sordità del Comune e di ATAC a tutte le evidenti problematiche che affliggono la mobilità romana e che i cittadini ben conoscono e segnalano continuamente.

 

L’anno è già iniziato molto male.

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8 risposte

  1. Il bello è che prevedono un rincaro di biglietti e abbonamenti… in questa situazione! È vero che molti romani continuano a preferire l’auto a dispetto di caro-benzina, parcheggi e quant’altro, ma questo non è certo il.modo di promuovere la mobilità coi mezzi pubblici… Io abito in periferia, non posso guidare per problemi di vista e la metrebus è il mio passepartout per la mobilità urbana…Ma si dovrebbe parlare di IMMOBILITÀ. Le linee circolanti nella mia zona, come in tutte le periferie, sono appaltate a TPL, e tra guasti, corse cancellate, ritardi è un assoluto disastro.

  2. Mi fa piacere che p.zza navona il capolavoro dei puri romani, che quando eravamo ragazzini i nostri genitori ci portavano x mangiare lo zucchero filato, dopo tanti anni messa in cantina, sia ricominciata a vivere( la vogliamo rivedere sempre cosi) talmente riempita di gente che non ci si può entrare

  3. A dispetto del buon senso,( e del covid )ci comportiamo come un paese di selvaggi e ci meritiamo il peggio. Piazza navona e Roma sono ormai Luna park di negoziacci ,pizzaioli e kebabbari

    1. Cristiana hai ragione. Se sei la Cristiana che penso io (la mia bravissima ex collega di Mediaset), prova a proporre alla tua redazione di approfondire il tema piazza Navona e centro di Roma. Siamo arrivati ormai ad un livello insopportabile.

      1. Si Filippo, sono io.. lo facciamo spesso, con i nostri tg, ma ci vuole più educazione ed etica a partire dalle famiglie…

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