Un po’ a rilento, ma continuano i controlli contro i tavolini abusivi

Le ultime verifiche hanno portato alla chiusura temporanea di tre locali, stranamente pochi considerato il livello sempre alto di illeciti rilevati. Rimane il problema degli uffici commercio sguarniti

Due giorni fa Il Messaggero ha pubblicato un aggiornamento sull’attività straordinaria di controllo a contrasto delle OSP abusive.

Come avevamo scritto all’inizio di agosto, si tratta di un’iniziativa di Comune e Prefettura lanciata a giugno per cercare di riprendere il controllo del suolo pubblico dopo l’esplosione delle OSP emergenziali causa COVID.

La novità è che si è passati alla chiusura temporanea (4 giorni) di alcuni locali trovati di nuovo con arredi esterni non autorizzati (parzialmente o completamente).

Quello che invece non è nuovo è il fatto che continuano ad essere trovati moltissimi locali fuori norma, circa l’80%, per un totale di oltre 250 bar e ristoranti che hanno subito sanzioni.

 

Si direbbe che la strategia dell’amministrazione per il contrasto all’abusivismo in materia di OSP stia dando i primi frutti, ma in realtà le ultime notizie mostrano che l’abusivismo continua a prosperare e che il sistema sanzionatorio è inefficace.

Come già dimostrato in passato, le chiusure temporanee vengono normalmente assorbite dai locali, che a volte ne approfittano per far fare le ferie al personale. Più in generale, la probabilità di ricevere una sanzione e l’entità della stessa continuano ad essere tali da incentivare la forzature delle norme, visto il basso rischio e la contenuta entità delle sanzioni.

Non si hanno notizie, ad esempio, di OSP cancellate a seguito di ripetute violazioni del titolo concessorio. Perché ciò non viene mai fatto? Eppure questo sì che sarebbe un deterrente efficace per far rispettare le norme. È facile infatti immaginare il danno economico che riceverebbe un locale su piazza Navona o su Campo de’ Fiori se dovesse improvvisamente rinunciare agli arredi esterni.

 

Rimane inoltre inaffrontato il problema della drammatica carenza di organico dell’ufficio commercio del Municipio I, quello più impattato in tema di OSP. Come infatti abbiamo raccontato a fine giugno, il grido di allarme è venuto direttamente dal Direttore del Municipio I, il quale in una commissione commercio ebbe a dichiarare:

Devo usare un termine forte per far capire qual è lo scenario nel primo Municipio: il problema della carenza di personale è drammatico, in tutti i settori e ogni giorno che passa diventa sempre più drammatico”.

 

Considerando che ogni provvedimento che riguardi il commercio del Municipio I, incluse quindi le sanzioni comminate dalla task force dei vigili, deve essere lavorato dall’ufficio commercio, è difficile immaginare una grande efficacia della task force se le sanzioni comminate non vengono tempestivamente lavorate.

 

Dato che ad agosto tutte le attività cittadine subiscono un grosso rallentamento, che molti locali sono chiusi e in generale c’è una minore presenza di gente in strada, il problema dell’esagerata invasione degli arredi su marciapiedi e strade è molto meno sentito.

A breve però tutto riprenderà come prima ed allora, in assenza di modifiche dei processi sanzionatori in materia di OSP (ad esempio tramite ordinanze del sindaco, come fece Alemanno nel 2013) o di corpose iniezioni di personale negli uffici commercio più stressati (tipicamente quelli dei municipi I e II), la situazione tornerà al solito conosciuto caos.

 

Quello di prevedere sanzioni ragionevoli ma efficaci deve essere uno degli obiettivi della riforma della normativa OSP a cui starebbe lavorando l’amministrazione. Siamo davvero ansiosi di vedere quello che si riuscirà a proporre e speriamo vivamente che sia l’assessore che la commissione commercio vorranno ascoltare il parere dei cittadini affinché la riforma dia finalmente modo di gestire in maniera produttiva e sostenibile il suolo pubblico a Roma.

 

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