IMarino

FINE CORSA Il Sindaco ha sciolto la riserva che si era dato, ossia la possibilità di ritirare le proprie dimissioni entro il termine previsto dalla legge. La fine dell’attuale legislatura comunale è quindi sancita ed ora si avvierà il processo che porterà alla nomina di un commissario per poi andare alle elezioni alla prima tornata utile, che dovrebbe essere quella della prossima primavera.
Sulla rete il sentimento più diffuso appare essere quello di sconforto per la fine di un governo cittadino che aveva dato chiari segnali di discontinuità col passato, accompagnato dalla quasi certezza che ora si tornerà inesorabilmente al passato. Dappertutto si legge infatti dei brindisi con festeggiamenti che starebbero facendo i tanti che l’amministrazione Marino aveva ridimensionato, come ad esempio i cartellonari, che vedrebbero finalmente sparire lo spauracchio della riforma del settore, o le varie lobby delle bancarelle che avrebbero così scongiurato la possibilità di una drastica riduzione nelle licenze ambulanti.
NON SI RIPARTIRÀ DA ZERO Chi scrive non condivide un tale stato d’animo e, pur consapevole della stasi temporanea a cui andranno incontro alcune delle riforme avviate dall’amministrazione Marino, non molte in verità, pensa che su molti temi quanto fatto dall’amministrazione uscente non potrà essere facilmente rimesso in dicussione dalla prossima maggioranza, da chiunque essa verrà composta. Vediamo qualcuno di questi temi, a partire da quello che tradizionalmente ci è sempre stato più a cuore, ossia la riforma degli impianti pubblicitari.
– CARTELLONI Il PRIP è stato approvato. Ora occorre completare l’iter dei piani di localizzazione. Forse, come abbiamo anticipato ieri, la giunta uscente potrebbe dare il via libera ai piani, prima di congedarsi. Poi seguirà l’indizione dei bandi per l’aggiudicazione degli impianti; molto probabilmente il commissario non riuscirà a portarli avanti ma il nuovo governo cittadino non potrà buttare tutto a mare e ricominciare da capo, pena questa volta una vera rivolta di piazza! Questo sarà anzi un tema facile da affrontare durante la prossima campagna elettorale, in quanto basterà chiedere ai candidati cosa ne pensano del PRIP approvato e della riforma in itinere: o approvano quanto fatto e si impegnano a portarlo avanti a ritmi serrati, oppure devono prospettare qualcosa di alternativo ma che sia definito nei minimi dettagli, così com’è oggi il PRIP, e con tempi d’attuazione certi, altrimenti sarà facile accusarli di volerla buttare un’altra volta “in caciara”.

– MAFIA CAPITALE Riguardo le infiltrazioni criminali all’interno dell’amministrazione, la pentola è stata scoperchiata e le incredibili ramificazioni del malaffare ben delineate; ciò non vuol dire che tutto sia stato risolto, mancando probabilmente molti altri settori all’appello dei magistrati, ma in futuro c’è da aspettarsi che si farà maggiore attenzione a come vengono spesi i denari dei contribuenti, sia da parte della maggioranza, che saprà di correre il rischio di sempre nuove indagini, sia dell’opposizione che difficilmente potrà mostrare ancora una disattenzione colpevole come quella che fu del PD nell’era Alemanno, dove apparentemente nessuno si accorse di nulla dei loschi traffici che si stavano consumando in città. E se non faranno la dovuta attenzione maggioranza e minoranza ci proveranno i cittadini e le associazioni a fare da mastini. Insomma, corrompere e rubare nell’ambito dell’amministrazione capitolina sarà più difficile e complicato, benché ancora possibile.

– AMBULANTI Sul tema del commercio ambulante, non si vede come si possa tornare indietro sulle ripuliture dalla bancarelle di Colosseo, Fori imperiali, parte del Tridente e piazza dei Cinquecento. L’aspettativa, e la pressione della rete non mancherà su questo, è anzi che si continui a ridurre il commercio ambulante in città arrivando a confinarlo nei soli mercati rionali. Per arrivare a questo un momento fondamentale sarà la scadenza di tutte le concessioni ambulanti nel 2017, possibilità fornita dalla normativa e fortissimamente richiesta da tante associazioni e cittadini. Anche su questo sarà facile mettere alla prova i candidati sindaco su cosa pensano del commercio ambulante e come vogliano gestirlo a cavallo dello spartiacque del 2017. E le risposte giuste saranno facili da discernere.

– RIFIUTI Riguardo la gestione dei rifiuti e la loro raccolta, non si vede come si potrebbe tornare indietro su Malagrotta, così come è un fatto l’ineluttabilità di dover procedere con una raccolta differenziata sempre più spinta e sempre più diffusa in città. La nuova amministrazione dovrà solo cercare di rendere l’AMA minimamente funzionante ma va detto che su ciò anche la appena passata amministrazione non è che abbia brillato.

– MAFIA A OSTIA Sulle pesantissime infiltrazioni mafiose ad Ostia, non è che andando via Marino si possa ricominciare allegramente a fare i propri comodi. C’è sempre la Procura che sta svolgendo le proprie indagini e visto quanto successo negli anni passati, dovrebbe avere le antenne sempre allertate per captare eventuali nuovi segnali di corruttela/concussione.

– MOBILITÀ Riguardo il caos della mobilità romana, è questo un tema su cui l’amministrazione uscente non è che abbia particolarmente brillato. Si è riusciti a sbloccare in qualche modo la metro C, cosa non da poco, ma non a rivoluzionare quanto necessario l’ATAC, che continua ad essere un carrozzone brucia-soldi inefficiente ed incapace di fornire un servizio minimamente accettabile. Alcune delle magagne più gravi di ATAC sono però state evidenziate, non ultima quella dei dirigenti assunti in era Alemanno con stipendi fantastici e clausole di salvaguardia dai licenziamenti, per cui è da qui che la nuova amministrazione dovrà partire, proponendo soluzioni non campate in aria ma che siano in grado di incidere sulla situazione com’è ora squadernata. Riguardo invece la mobilità alternativa, in questo campo l’amministrazione Marino ha fortemente deluso, sconfessando tutte le promesse elettorali in tema di ciclabilità cittadina. Nonostante ciò c’è stato un sufficiente dibattito a Roma sulla necessità di incrementare drasticamente la mobilità ciclabile, con finalmente un sistema di bike-sharing non bonsai ma soprattutto con la realizzazione di una rete diffusa di piste ciclabili da utilizzare per gli spostamenti quotidiani delle persone. Su questo quindi difficilmente si tornerà indietro e anche qui sarà facile misurare la serietà dei programmi dei prossimi candidati a Sindaco.

IL RISANAMENTO DEVE CONTINUARE Ed ancora altri ce ne sarebbero di temi a sostegno della tesi che la caduta di Marino non è necessariamente un disastro irrecuperabile, ma può essere considerata una battuta di arresto nel processo di risanamento della città. Forse sarebbe stato meglio risparmiarsela ma è pur vero che in diversi ambiti l’amministrazione Marino non stava dando buone prove di sé.

Qualsiasi sia il giudizio che gli si vuole dare, va preso atto che essa non c’è più e occorre attrezzarsi per cercare di sfruttare al meglio la situazione, anziché pensare solo a piangersi addosso.

IL COMMISSARIO COME OPPORTUNITÀ Lo stesso commissario potrebbe essere visto come un’opportunità. Dovendo infatti egli/ella occuparsi solo della normale amministrazione, potrebbe fare quello che a Roma continua ad essere il massimo della straordinarietà, ossia far rispettare le norme vigenti. Basterebbe cominciare con l’imprimere una svolta sul rispetto delle preferenziali e delle strisce pedonali, il contrasto alla sosta selvaggia, all’abusivismo commerciale in tutti gli ambiti (venditori ambulanti, OSP, ecc.), al controllo sul conferimento dei rifiuti, per cominciare a cambiare faccia alla città in poche settimane.

LA POLITICA FACCIA ATTENZIONE Sul percorso che invece dovrà portare ad un nuovo governo cittadino, occorrerà anzitutto vigilare che i tempi sia più stretti possibile, per cui se c’è qualcuno che vuole allungarli artificialmente sappia fin da subito che poi ne risponderà davanti ai cittadini. Inoltre occorrerà costringere le forze politiche ed i candidati a venire allo scoperto sui problemi cittadini proponendo soluzioni concrete e misurabili, che ormai ben pochi si accontentano più di facili proclami.

Il PD in primis cominci a fare una bella autocritica del casino che ha combinato fin dall’inizio dell’era Marino, arrivando a sfiduciarlo in malo modo. Se l’autocritica riuscirà ad essere convincente, se si individueranno un candidato sindaco ed una squadra di assoluto livello e con un programma serio e credibile, allora forse il PD avrà qualche possibilità da giocarsi alle prossime elezioni, altrimenti non ci provi neanche e passi direttamente al turno successivo, che in troppi a Roma dovrebbero prendere un antiemetico per votarli.

Il M5S dal canto suo appare voler beneficiare di una situazione che lo vede crescere enormemente nei sondaggi continuando però ad essere sfuggevole nelle proposte concrete che invece servono per poter considerare di dargli fiducia. Non basta affermare di essere puliti e promettere che si farà del proprio meglio nell’amministrazione cittadina. La situazione a Roma richiede sì onestà ma soprattutto grandi capacità di governo, indispensabili per raddrizzare una situazione catastrofica. Ebbene finora queste capacità il M5S non le ha mai fatte neanche intravedere. Consiglieremmo di cominciare a darsi una mossa, che Roma non la si può più prendere sulla fiducia.

Sul centrodestra stendiamo un velo pietoso, che finché qualcuno non ci confermerà che l’ex-assessore al commercio della passata giunta Alemanno non è più il plenipotenziario a Roma, non ci sembra serio neanche parlarne. Nei giorni scorsi si è fatto il nome della Meloni come possibile candidato, ma fare un nome in questa fase in genere equivale a bruciarlo.

Di Marchini se ne sono perse le tracce. Ci permetteremmo solo di sconsigliarlo di finire come candidato del centrodestra attuale per i motivi appena descritti.

 

Insomma, come al solito il da fare non manca di certo e la caduta di Marino può essere vista anche come una discontinuità che potrebbe rivelarsi utile. Chi si rammarica per quanto accaduto, si dia da fare per non renderlo vano e per cercare di dare continuità alle cose buone fatte ed avviate dall’amministrazione uscente. Chi invece gioisce per l’esito di Marino cominci subito a dimostrare di essere in grado di far meglio presentando proposte credibili e concrete, che, come detto, sulla fiducia non si elegge più nessuno a Roma.

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