Ancora alberi secchi e pericolanti davanti alla stazione Termini, mentre gli alberelli piantati di fronte alle terme di Diocleziano hanno fatto una brutta fine

Ad inizio maggio, in occasione della fine del lockdown, abbiamo dato conto delle indegne condizioni in cui si trovavano i tanti parchi di Roma, incapace l’amministrazione di manutenere il verde cittadino anche durante i due mesi di chiusura generalizzata.

Si potrebbe pensare che abbandonati i parchi la manutenzione del verde sia stata diretta al resto della città, ma non pare proprio sia così.

Qualche giorno fa siamo infatti passati a piazza dei Cinquecento ed abbiamo trovato una triste desolazione.

 

Cominciamo con quello che abbiamo ribattezzato “albero da incubo“, l’ormai emblematico leccio morto che da almeno sei anni svetta triste davanti alla stazione Termini.

 

 

Ne abbiamo parlato lo scorso dicembre rilevando come nell’elenco degli alberi tenuto dal Dipartimento Ambiente non risultasse alcun leccio morto in piazza dei Cinquecento. Abbiamo anche segnalato questa anomalia via PEC al Dipartimento ma ovviamente nessuno ci ha risposto e nulla è stato fatto per rimuovere un albero brutto e pericoloso.

 

Ma questo non è l’unico albero secco in piazza dei Cinquecento, eccone degli altri:

 

 

 

Infine una curiosità rilevata nelle aiuole poste vicino alle terme di Diocleziano.

 

Una distesa di terra tenuta almeno pulita, ma possibile che in un luogo tanto in vista non si riesca a piantarci qualcosa in queste aiuole?

Ebbene a novembre dello scorso anno in queste aiuole c’erano stati piantati dei cipressi, o forse è più corretto parlare di mini-cipressi.

 

 

Al tempo avevamo fatto presente l’anomalia di piantare alberelli tanto piccoli, soprattutto in un luogo tanto in vista come la stazione Termini. evidentemente quelle piantine si saranno seccate e sono state rimosse.

 

Non che servissero ulteriori conferme, ma purtroppo va preso atto che anche l’ultimo assessore all’ambiente nominato dal sindaco Raggi, Laura Fiorini, non è per nulla all’altezza del compito assegnatole.

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Una risposta

  1. Roma dovrebbe avere un proprio vivaio in modo da provvedere tempestivamente alla sistituzione di alberi secchi. Molti anni fa presi alcune ghiande da Villa Pamphili e nel giro di pochi anni avevo alberelli di più di un metro. Basterebbe poco, con poche spese…

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