Tante adesioni all’appello No Roghi Tossici. I video delle associazioni

Sempre di più i cittadini che comprendono il legame tra adesivi e discariche illegali. Nasce il Coordinamento contro i roghi

 

 

Lo scorso 5 novembre, abbiamo pubblicato un appello congiunto tra alcune realtà associative romane e i siti di informazione per dare voce alla richiesta delle Forze dell’Ordine. “Cambiamo la norma e rendiamola di più facile applicazione, così potremo stroncare il fenomeno dei roghi tossici”, era in sostanza il contenuto di quel comunicato.

Da tempo, infatti, è stato dimostrato che dietro quegli “innocenti” cartelli e adesivi che pubblicizzano svuotacantine e traslochi a basso costo si cela una filiera dell’illegalità che porta alla creazione di discariche abusive e infine agli incendi per ricavare il rame e altri materiali. Questi roghi stanno avvelenando l’aria di molti quartieri romani e rendono la vita impossibile a centinaia di migliaia di persone.

 

La modifica normativa riguarda in sostanza tre aspetti: la possibilità di bloccare temporaneamente il numero di telefono pubblicizzato su adesivi e cartelli, la creazione di un elenco nazionale delle violazioni e il sequestro del mezzo utilizzato.

Per avere maggiori dettagli e leggere i dati impressionanti dei terreni inquinati e dei roghi che divampano, vi rimandiamo al nostro articolo del 5 novembre. Oggi invece vogliamo dare conto dei tanti che hanno risposto all’appello: semplici cittadini e associazioni, comitati di quartiere e realtà locali che hanno compreso il fenomeno. Ecco un elenco ancora provvisorio, perché altri si aggiungeranno.

Associazione Cittadini Flaminio
Associazione di quartiere Fontana Candida
Associazione Piazza Navona e Dintorni
Associazione Prati Verde
Associazione Progetto Celio
Associazione Residenti Campo Marzio
Circolo Legambiente Agro Romano Meridionale
Comitato Ambiente e Legalità – Ponte Milvio
Comitato di Quartiere Giardino di Roma 2017
Comitato Difesa Villa Borghese
Comitato Don Minzoni
Comitato Salute e Ambiente Eur
Consorzio Equo s.c.s.
La Farmacia del Verde
Prati In Azione

 

Cinzia Barilozzi
Claudio Bises
Giuseppina Ingallinera
Marco Belli
Maria Teresa De Bellis
Mario Mazzoli
Pasquale Annunziata (assessore ambiente Mun. XV)

 

Ai quali si aggiungono i sottoscrittori del documento e cioè Abitare Ponte Milvio, Retake Roma, Riprendiamoci Roma, Roma Pulita!, Trastevere App, Volontari Decoro XIII.

 

E’ importante rendere i cittadini consapevoli del fenomeno. Questo spingerà il Governo e il Parlamento a dare ascolto alle Forze dell’Ordine e scrivere insieme queste nuove norme che potrebbero aiutare molto gli agenti romani, a partire da quelli del NAD, il Nucleo per l’Ambiente e il Decoro della Polizia di Roma Capitale, ma non solo. A questa battaglia collaborano anche i Carabinieri forestali, la Polizia di Stato e altri.

Dunque lo scopo dell’appello è duplice: evitare che i cittadini si rivolgano a chi si pubblicizza in forma abusiva perché il più delle volte è quella l’origine di una brutta filiera che porterà a gettare il vostro vecchio divano o il mobile della nonna in mezzo a un’area verde. E poi sensibilizzare deputati, senatori e membri del Governo su queste semplici ma efficaci modifiche.

Un’esperienza di grande successo è quella che ha visto impegnati tanti cittadini nel Parco della Caffarella, luogo tormentato dai roghi. Avevamo raccontato di come la collaborazione tra i residenti che vigilano il territorio e le Forze dell’Ordine abbia portato a numerosi arresti e ad una drastica riduzione del fenomeno. Quella realtà si è diffusa in altri quartieri e i vari comitati si sono adesso riuniti in un coordinamento che si chiama @Roma, no roghi tossici! e che comprende molte realtà dal quartiere Trieste/Salario, a Fidene a Aurelio/Boccea e molti altri.

Il coordinatore Flavio De Septis ha realizzato questo video che vi invitiamo a condividere sui vostri Social. Un appello di tanti cittadini a non usare gli svuotacantine abusivi.

 

 

C’è poi un altro filmato, realizzato sempre dal Coordinamento, che con immagini semplici cerca di spiegare il legame tra chi propone di svuotare il vecchio appartamento per poche decine di euro e chi getta e brucia quel materiale nell’ambiente. Anche questo può essere condiviso in modo da spiegare a tutti che i primi responsabili della situazione siamo noi, che dobbiamo affidarci a ditte autorizzate e serie che seguono i corretti schemi di smaltimento. Solo così potremo vivere in una città migliore


Si tratta di lasciare ai nostri figli un territorio che non sia devastato, di poter aprire le finestre senza respirare diossine, di recuperare materiali che possono avere una nuova vita con il riciclo e il riuso. Insomma sta a noi non lasciarci incantare da qualche avviso furbacchione. Anche perché, ricordatevi, che se pubblicizzano uno svuotamento a 130 euro, poi vi chiederanno sempre molto di più con il pretesto del prelievo al piano, della necessità di un altro facchino e via dicendo. E così si finisce a spendere cifre alte per inquinare il nostro territorio. Ne vale la pena? Noi diciamo di no!

 

 

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