Sulla Tuscolana spuntano cartelloni di una misteriosa ditta

La segnalazione è giunta alla sede romana di Vas – Verdi Ambiente Società che ha provveduto a inoltrarla all’Ufficio Affissioni del Campidoglio. Ma è solo l’ultima denuncia di una serie sempre più preoccupante. Da alcuni mesi, infatti, i blog e le associazioni civiche hanno ripreso a ricevere fotografie di cartelloni presumibilmente abusivi. Era tanto tempo che non accadeva, grazie alla stretta voluta dalla precedente amministrazione sotto la guida dell’ex assessore Leonori. Il lassismo dell’attuale giunta, invece, sembra aver dato la stura ai soliti furbetti che se ne approfittano.

Sulla via Tuscolana sono stati notati 13 cartelloni senza targhetta identificativa della banca dati comunale. E’ un codice alfanumerico che permette di risalire alla ditta proprietaria dell’impianto e alla sua regolarità in termini contributivi. Attenzione, la targhetta non è segno che il cartellone sia autorizzato, ma solo che la ditta che lo ha installato ha pagato un canone.

Insomma la targhetta quanto meno ci dice qualcosa su quell’impianto. I 13 cartelli di via Tuscolana segnalati dal cittadino non hanno nessuna targhetta e questo già dovrebbe dimostrare la loro natura irregolare. Ma anche la ditta proprietaria, tale Magda Italia, non risulta censita nella banca dati comunale. Facendo una ricerca su internet, alla voce Magda Italia, non esce nulla forse perché si tratta di una società appena costituita.

Ecco le foto di alcuni di questi cartelloni

Via Tuscolana altezza del civico 573
Via Tuscolana 697
Via Tuscolana 898
Via Papiria

 

Forse la Magda Italia è una ditta regolare in attesa di vedere attributo un codice ai propri impianti, fatto sta che la situazione è quanto meno ambigua. Non è previsto dall’attuale Regolamento capitolino che un cartellone sia sul territorio senza targhetta identificativa.

Tutto questo – è bene sempre ricordarlo – si sarebbe potuto evitare se l’amministrazione Raggi avesse dato il via ad una riforma che ha ereditato pronta dalla precedente giunta e che mancava solo di pochi passaggi per andare a regime. Una riforma che dividerà il territorio in lotti, assegnando ad alcune ditte che avranno vinto un regolare bando di gara, la gestione degli impianti per 10 anni. In cambio queste ditte pagheranno un canone al comune e offriranno dei servizi alla cittadinanza (toilette pubbliche, bike sharing, manutenzione del verde, panchine, etc). Non si capisce perché (o forse si intuisce) la Raggi che ha in mano un provvedimento che le darebbe lustro e popolarità non lo porti avanti.

In questi giorni, poi, ci sono stati grandi cambiamenti nella governance capitolina del settore affissioni. A livello politico è stato allontanato l’assessore Meloni che al progetto credeva. E a livello amministrativo sono stati avvicendati tutti i dirigenti. Il rischio è che il nuovo assessore e i nuovi dirigenti comincino tutto da capo, facendo perdere alla città altri anni preziosi.

E nel frattempo i furbetti festeggiano installando cartelloni abusivi e guadagnando illecitamente. Un salto indietro di quasi 10 anni.

 

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