Raggi & Co. continuano a svendere Roma ai servizi privati

L’assenza a Roma di un bike sharing comunale, a causa di 5 anni di inazione della sindaca, ha reso la città un luogo ideale per le ditte di noleggio e privato i romani di un servizio essenziale

L’abbiamo scritto innumerevoli volte ma ci vediamo costretti a ripeterlo, a fronte dell’indegna propaganda che Raggi e il suo pseudo-assessore alla mobilità continuano a fare ai servizi di noleggio privati presenti a Roma.

 

Qualche giorno fa l’ormai collaudata coppia di presentatori si è infatti esibita nell’ennesimo evento promozionale di una ditta di noleggio di mezzi privati.

Ecco i tweet della coppia pubblicati quasi all’unisono:

 

 

 

Che il sindaco di una città malmessa come Roma riesca sempre a trovare il tempo per presenziare a queste inaugurazioni di servizi privati continuiamo a trovarlo assolutamente anomalo; lo stesso dicasi del presunto assessore alla mobilità di Roma, uno che è responsabile del collasso del TPL così come della mobilità privata e che si ritrova a ringraziare una ditta privata che, del tutto legittimamente, introduce un servizio di noleggio privato che probabilmente sarà molto redditizio anzitutto per l’assenza di un bike sharing pubblico che invece hanno tutte le principali città europee.

 

All’assessore Calabrese abbiamo già provato a spiegarlo più volte, l’ultima a settembre 2020, allorché, con un trasporto che preferiremmo mettesse su cose più importanti, presenziò all’inaugurazione del bike sharing di Lime.

Nell’articolo linkato viene spiegato come a causa della decisione della sindaca Raggi di non introdurre il servizio di bike sharing previsto dalla riforma dei cartelloni, quella approvata dall’Assemblea Capitolina nel 2014 e votata dalla stessa Raggi, Roma sia il luogo migliore in Europa (probabilmente nel mondo) per le ditte di noleggio di bici e monopattini.

Un servizio di bike sharing tradizionale, sovvenzionato dagli impianti pubblicitari come ne esistono a Parigi o Milano, prevede infatti tariffe molto basse o addirittura nulle per le brevi percorrenze, consentendo quindi un utilizzo quotidiano, anche più volte al giorno, per i cittadini.

 

I servizi privati di noleggio che invece la Raggi si ostina ad inaugurare in pompa magna non possono invece essere utilizzati per gli spostamenti quotidiani da parte dei cittadini romani, prevedendo tariffe troppo alte per la stragrande maggioranza di loro. E infatti gli utilizzatori principali di questi servizi di noleggio (noleggio sindaca e assessore, non bike sharing) sono i turisti.

Nulla di male in ciò, ma perché continuare a raccontare la balla che “… la Capitale si conferma un punto di riferimento importante per lo sviluppo della mobilità sostenibile e smart.“?

Senza contare che se a Roma ancora dobbiamo subire i mezzi in sharing lasciati un po’ ovunque, mentre a Parigi è oltre un anno che hanno obbligato gli utenti a lasciare i mezzi nelle apposite aree di sosta. Più che un punto di riferimento, si direbbe che anche in questo ambito Roma è la Cenerentola d’Europa.

 

Se qualcuno volesse pensar male, potrebbe collegare la decisione di non istituire un bike sharing pubblico con le appassionate presentazioni dei servizi di noleggio privato a cui ha sempre presenziato la sindaca Raggi. Ma probabilmente è solo l’ennesima declinazione del mix di ignoranza, inconsapevolezza e irresponsabilità rappresentato dall’attuale sindaca.

Come abbiamo già scritto, la sindaca e l’assessore dovrebbero saperlo che lo stipendio glielo pagano i romani e non le ditte di noleggio privato, per cui invece che perdere tempo a sponsorizzare le loro presentazioni meglio avrebbero fatto a dotare Roma di servizi di bike sharing utilizzabili quotidianamente da quanti più cittadini romani possibile.

 

Che l’abbia deciso scientemente o che sia stata raggirata dal suo “Mazzarino al commercio”, Andrea Coia, la sindaca Raggi ha la responsabilità di aver fatto passare cinque anni senza aver dato a Roma il servizio di bike sharing previsto dalla riforma degli impianti pubblicitari.

Il tempo è ormai scaduto per lei e sarà la prossima amministrazione ad inaugurare un vero bike sharing a Roma.

L’unica cosa che può fare ora la Raggi è smetterla di esibirsi da valletta alle inaugurazioni dei privati, mentre il suo pseudo-assessore alla mobilità è addirittura convinto di poterli sbandierare come successi questi servizi di noleggio privati.

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Una risposta

  1. Virgy, qualche operatore interessato al train-sharing c’è?
    Magari possiamo noleggiare con l’app qualche locomotore per la Roma-Lido, visto lo stato in cui versa

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