Polizia Locale: quando il pesce puzza dalla testa

Chi scrive è animatore di un’associazione del centro storico di Roma e da molti anni uno dei problemi ricorrenti sono i fastidi causati dalle esibizioni senza regole degli artisti di strada.

Dei problemi legati all’arte di strada a Roma ci siamo occupati più volte e non staremo qui a ripetere come questa, pur non potendosi considerare una priorità cittadina, sia una questione con gravissimi impatti su talune persone, ovvero coloro che sono costretti a sopportare nell’ambito delle mura domestiche lo strazio di musiche mal eseguite, amplificate a tutto volume e ripetute incessantemente per ore.

Il regolamento che disciplina la materia risale al 2012 (consiliatura Alemanno) ed oltre ad essersi dimostrato fin dagli inizi del tutto inefficace è stato malamente modificato da una sentenza del TAR.

L’attuale maggioranza capitolina, nella persona della presidente della commissione cultura, Gigliola Guadagno, aveva promosso un’iniziativa per riscrivere il regolamento ma la cosa è miseramente naufragata.

Pur in tutta la sua inconsistenza, il regolamento vigente prevede alcuni paletti per le esibizioni degli “artisti”. Riguardo ad esempio l’utilizzo degli amplificatori, esso ne prevedeva il divieto all’articolo 1, articolo che però è stato cassato dalla sentenza del TAR.

Vi è però un elenco di luoghi del centro storico, tra questi piazza del Popolo, piazza di Spagna, piazza Navona, ecc. (elenco completo all’allegato “B” del regolamento), dove l’utilizzo degli amplificatori è ancora vietato, sulla base di quanto dispone l’articolo 4 del regolamento, non toccato dalla sentenza del TAR.

 

Da anni la mia associazione riceve segnalazioni relative ad esibizioni estremamente invadenti che avvengono tutto il giorno in piazza di Spagna. Vi sono cioè persone che risiedono nei pressi della piazza e che per tutto il giorno sono costrette a subire lo strazioni di musiche di pessima qualità sparate ai massimi volumi possibili, per attirare più spettatori possibile.

Dei privilegiati questi residenti, si dirà, e sia pure; ma perché costoro non possono avere il diritto non alla quiete, si badi, ma almeno a non subire immissioni sonore insopportabili nell’ambito delle mura domestiche?

 

Considerato che su piazza di Spagna è presente tutti i giorni un presidio fisso della Polizia Locale, il sottoscritto ha ritenuto fosse sufficiente ricordare al comando del Primo Gruppo della Polizia Locale la previsione dell’articolo 4 del regolamento sull’arte di strada, chiedendo che fossero informati gli agenti in servizio sulla piazza affinché le esibizioni con l’amplificatore venissero bloccate.

In data 5 giugno u.s. è stato quindi inviato tramite PEC il seguente esposto al Primo Gruppo della Polizia Locale:

 

Il sottoscritto …

ESPONE

quanto segue.
Da tempo riceviamo sempre più segnalazioni di esibizioni invadenti di artisti di strada in piazza di Spagna. Tali esibizioni vengono eseguite con accompagnamento musicale amplificato a livelli sempre molto alti e tali da creare continui fastidi a chi viva o operi nei pressi della piazza.

Più cittadini ci hanno segnalato che quando tali fastidi sono esposti verbalmente agli agenti di Polizia Locale che sempre presidiano piazza di Spagna la risposta che ricevono è che tali esibizioni sono consentite. All’osservazione che l’art. 1 del Regolamento per l’arte di strada (delibera C.C. n.24 del 12/04/2012) vieterebbe l’utilizzo degli amplificatori, gli agenti normalmente rispondono che è sopraggiunta una sentenza del TAR del Lazio che avrebbe cassato tale articolo.

A parte rilevare che detta sentenza del TAR non ha riammesso l’utilizzo libero degli amplificatori, bensì ha richiesto che esso avvenga nel rispetto della vigente normativa sull’inquinamento acustico, giova qui ricordare che piazza di Spagna è inclusa nell’elenco delle aree individuate dall’allegato “B” del succitato Regolamento. In quanto tale sulla piazza non è possibile utilizzare impianti di amplificazione di alcun tipo, come da comma 5 dell’art.4 del Regolamento, di seguito riportato:

le suddette postazioni non potranno essere impegnate contemporaneamente e non si potrà utilizzare, nell’esercizio dell’attività artistica, attrezzature foniche di alcun genere, né amplificatori ovvero diffusori acustici né strumenti alimentati da corrente o a batteria incorporata allo strumento stesso

Tutto quanto innanzi esposto, l’istante

CHIEDE

a) che tramite ordine di servizio, o altro tipo di comunicazione interna, tutti gli agenti di Polizia Locale di Roma vengano edotti sul vigente divieto di utilizzo di impianti di amplificazione nei luoghi tutelati del centro storico di cui all’allegato “B” del Regolamento per l’arte di strada;

b) che in particolare per piazza di Spagna nell’ambito delle consegne per il presidio fisso lì presente venga incluso il controllo che le eventuali esibizioni artistiche avvengano nel rispetto delle norme vigenti, con specifica attenzione al divieto di utilizzo degli impianti di amplificazione.

 

Alla PEC non ha fatto seguito alcun riscontro da parte del Primo Gruppo, se non le ricevute automatiche di protocollo.

Passato oltre un mese ed in assenza di qualsiasi cambiamento nell’atteggiamento degli agenti in servizio sulla piazza, l’esposto è stato inviato il 15 luglio, sempre tramite PEC, ai poteri sostitutivi della Polizia Locale. Ma anche in questo caso non c’è stato alcun riscontro.

Sempre il 5 giugno era stata inviata anche una nota al comando generale della Polizia Locale (protocollo.polizialocale.com@pec.comune.roma.it) dove si richiedevano dei chiarimenti sulla normativa relativa all’arte di strada e si ricordava il vigente divieto di utilizzo degli amplificatori nei luoghi tutelati del centro storico. Tale nota non ha ricevuto neanche un numero di protocollo dalla procedura automatica, oltre a non aver avuto alcun riscontro.

 

Infine il 15 luglio chi scrive ha inviato un messaggio email al comandante Di Maggio per segnalargli l’anomalia di esposti ripetuti e sistematicamente ignorati.

 

 

Una lunghissima premessa per dar conto di quanto avvenuto qualche giorno fa in piazza di Spagna.

Il sottoscritto si trova a passare sulla piazza ed è investito dal suono cacofonico dell’amplificatore utilizzato da un violinista. Contando due auto della Polizia Locale sulla piazza, più una terza “civetta” a cui erano appoggiati due agenti, mi avvicino a costoro e segnalo il problema del musicista che utilizza un amplificatore. Gli agenti si dimostrano cordiali e collaborativi e cominciano a cercare nel regolamento di Polizia Urbana. Al che faccio presente che la normativa da applicare è quella sull’arte di strada e provo ad illustrarla mostrando il regolamento sul mio tablet. Gli agenti confessano di non essere ferrati sulla materia in quanto non appartenenti al Primo Gruppo ma nel frattempo si avvicinano un maresciallo ed un capitano della Polizia Locale. Faccio presente anche a loro il problema ma ottengo come risposta che gli amplificatori possono essere usati in quanto c’è stata una sentenza del TAR che ne ha abrogato il divieto.

Armandomi di pazienza spiego che se l’articolo 1 è stato cassato, rimane vigente l’articolo 4 che gli amplificatori continua a vietarli nei luoghi tutelati. Il sottufficiale e l’ufficiale si mettono allora al telefono, ognuno chiamando qualcuno, e mi chiedono di attendere le loro verifiche. Fa prima il maresciallo che torna dal sottoscritto dicendo che “il comando ha confermato che gli amplificatori si possono utilizzare”, fornendo come spiegazione che recentemente è stato deciso il divieto delle esibizioni in alcuni luoghi (piazza della Rotonda, via del Corso, ecc.) ma non in piazza di Spagna.

Sempre armato di pazienza spiego che quel provvedimento è stato preso dal Municipio I ma che non c’entra nulla col regolamento vigente che continua a vietare gli amplificatori sulla piazza.

Preso comunque atto che evidentemente al “comando” (quale comando non è chiaro, se del gruppo o quello generale) continuano ad avere le idee confuse, chiedo al maresciallo di qualificarsi così da poter citare in un mio successivo esposto la persona con cui avevo parlato. Al che il maresciallo si allontana di nuovo (non è nuova per chi scrive la ritrosia degli agenti di Polizia Locale di qualificarsi quando gli viene richiesto) ma si avvicina il capitano che, con fare più collaborativo, spiega che ha parlato col comando generale, con l’ufficio responsabile dell’applicazione della normativa, dove però stavano facendo delle verifiche e chiedevano un po’ di tempo per fornire una risposta.

Dopo aver atteso una decina di minuti ho deciso di andare via accomiatandomi dal capitano informandolo che avrei inviato un nuovo esposto al comando generale, ringraziandolo per la sua cortese collaborazione e mostrando comprensione per la posizione scomoda in cui si era venuto a trovare, lui ed i suoi uomini, incapaci di fornire una posizione chiara sulla normativa vigente non per colpa loro ma per evidenti mancanze da parte del comando generale.

 

Chi sarà arrivato a leggere fin qui avrà capito come questa storia è l’ennesima dimostrazione che le maggiori responsabilità per l’incredibile inefficacia della Polizia Locale a Roma vanno ricercate in una dirigenza del tutto inadeguata ad organizzare il lavoro degli agenti e a supportarli nei loro compiti.

Che l’ufficio responsabile dell’applicazione della normativa non sia in grado di fornire un immediato ed efficace supporto all’agente di turno è cosa di estrema gravità, meritoria della rimozione del responsabile dell’ufficio. Per di più la materia era stata sollecitata a tutti i livelli da esposti ripetuti per cui essa avrebbe dovuto già essere stata sviscerata in maniera completa.

 

Al tempo della sua promozione avevamo riposto buone speranze nel comandante Di Maggio, contando che la sua passione, esperienza e tenacia sarebbero riuscite ad imprimere una qualche svolta nell’azione della Polizia Locale.

Purtroppo così non è stato e non possiamo che prendere atto che una Polizia Locale inefficace ed inefficiente continua ad essere per noi il problema numero uno della città di Roma (tale e quale a oltre due anni fa).

 

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5 risposte

  1. Gentile Roberto,
    perché la prossima volta non ti rivolgi direttamente all’artista e gli sfondi il violino sull’amplificatore?

    1. Grazie del suggerimento. In passato mi sono spinto fino a spegnere l’amplificatore, perché l'”artista” si esibiva al di fuori degli orari consentiti, e la tipa l’ha presa veramente male.

      Andando oltre si passerebbe dalla parte del torto, vantaggio che personalmente non darò mai al cialtrone di turno.

  2. Segnala OnLine sul Sistema Unico di Segnalazione (SUS), https://www.comune.roma.it/web/it/notizia.page?contentId=NWS155695 dal 2 luglio 2018 è online la nuova procedura oppure telefonando allo 060606. Una volta inserita in SUS, la segnalazione acquisisce un numero identificativo, viene automaticamente protocollata e viene inviata all’utente una mail di conferma dell’avvenuta registrazione. Per registrarsi https://www.comune.roma.it/RegistrazioneUtenti/

  3. Caro Roberto, Segnala OnLine sul Sistema Unico di Segnalazione (SUS), https://www.comune.roma.it/web/it/notizia.page?contentId=NWS155695 dal 2 luglio 2018 è online la nuova procedura oppure telefonando allo 060606. Una volta inserita in SUS, la segnalazione acquisisce un numero identificativo, viene automaticamente protocollata e viene inviata all’utente una mail di conferma dell’avvenuta registrazione. Per registrarsi https://www.comune.roma.it/RegistrazioneUtenti/

    1. Grazie del suggerimento ma in passato le segnalazioni tramite SUS si sono sempre rivelate del tutto inutili, specialmente per le violazioni degli artisti di strada.

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