Parcheggio Palmiro Togliatti: fotoreportage dell’abbandono

Il nodo di scambio con la metro Ponte Mammolo è alla mercé dei ladri. L'asfalto è impraticabile e diversi parcometri sono scomparsi. L'area preclusa ai disabili

Il Campidoglio sostiene di incentivare l’uso del mezzo pubblico anche attraverso i parcheggi di scambio. Qui i pendolari dovrebbero lasciare l’auto privata e recarsi nei quartieri centrali con la metro. Peccato che uno dei principali nodi sulla linea B, quello di Ponte Mammolo, versi in condizioni tali da non poter essere definito neanche un parcheggio.

E’ in realtà una spianata di terra, disseminata di buche, che assomma così tante scomodità da rendere una sfida lasciarvi la macchina. Dei quattro parcometri presenti funziona solo uno, un altro è guasto e i restanti due sono stati rimossi. Attraversare la Togliatti a piedi è un quasi safari, tra brecciolino e voragini. E le strisce pedonali portano verso barriere architettoniche, mentre gli scivoli per disabili sono altrove.

L’area è in gestione ad Atac, mentre la manutenzione straordinaria sarebbe in capo al Comune. Entrambi hanno dimenticato questo cruciale parcheggio che ogni giorno ospita fino a 600 veicoli, molti dei quali vengono danneggiati dai ladri. Leggete le recensioni che malcapitati turisti stranieri hanno lasciato su Google, tutte raccontano disavventure e furti.

                                                                   

 

Anche noi abbiamo trovato un’automobile danneggiata nel lunotto posteriore e depredata.

 

E non può essere diversamente dato che il parking è così trascurato da attirare i malviventi. L’aspetto più grave è la totale impraticabilità per un disabile. Non parliamo di sedia a rotelle, figurarsi quella deve starci proprio alla larga. Ma anche di una semplice difficoltà motoria che rende impossibile il camminare sulle buche. Ve ne sono decine, l’intera area è disseminata di avvallamenti che quando piove diventano delle vere trappole.

 

 

Ammesso che il nostro eroe con difficoltà motoria riesca a superare le voragini, avrà affrontato solo una piccola parte della sua impresa. Adesso deve attraversare via Palmiro Togliatti per raggiungere la stazione Ponte Mammolo. E qui viene il bello. L’unico passaggio pedonale da una parte è coperto di brecciolino scivoloso e dall’altra conduce ad una barriera architettonica!

 

E lo scivolo?? C’è ma non è in corrispondenza delle strisce pedonali, bensì 20 metri più indietro. Peccato che non sia presente nessuna segnalazione per cui le auto ci parcheggiano davanti e nessuno può dare loro torto, in quanto un automobilista non può sapere che quel punto è fondamentale per il passaggio di un disabile.

 

Le assurdità non finiscono qui. Diversi cartelli indicano che la sosta è a pagamento e che i veicoli devono munirsi di biglietto da esporre sul parabrezza tra le 6.00 e le 22.00 dei giorni feriali.

 

 

Trovare un parcometro è la seconda impresa da affrontare, dato che l’area si estende su una lunghezza di oltre 500 metri e in origine erano stati installate quattro macchinette emettitrici. Ora, però, ne restano solo due, di cui una una non funzionante. Le altre sono scomparse e al loro posto l’immancabile rete arancione che i romani hanno imparato a riconoscere come segnale di abbandono definitivo.

 

L’unico parcometro sopravvissuto è all’estremità nord del parcheggio, per cui il nostro eroe che ha trovato posto a sud,  dovrà percorrere circa 500 metri ad andare e 500 a tornare tra buche e voragini solo per depositare il ticket sul cruscotto!

 

 

 

Il Comitato di quartiere “Cittadini di Colli Aniene” da tempo si batte per la risistemazione di quest’area, ma gli appelli sono rimasti inascoltati. Il gruppo, che solo su Facebook ha 8.500 iscritti, non riesce a trovare una soluzione. La presidente, Gabriella Masella, un paio di anni fa rilasciò una dichiarazione senza speranza al settimanale il Caffé di Roma.

Occorre tenere alta l’attenzione e sollecitare Atac e Campidoglio ad intervenire, perché non è giusto che i pendolari debbano subire anche questo disagio, oltre alla notoria inefficienza delle metro romane.

 

 

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