Non hanno ucciso la Bolkestein ma la speranza nel futuro

Chissà perché i provvedimenti relativi agli ambulanti vengono votati sempre di notte. Così fu, in Campidoglio, per la famigerata delibera 30/2017 scritta e voluta da Andrea Coia che cristallizzava la situazione delle bancarelle romane e così è stato la notte del 20 dicembre quando il parlamento ha votato il rinvio della direttiva Bolkestein al 2020.

Due deputati Pd, tali Marco Donati e Lorenzo Becattini, hanno presentato un emendamento alla legge di stabilità che di fatto elimina la possibilità per il nostro paese di applicare le regole europee agli ambulanti. La Bolketein, lo ricordiamo, è una norma approvata a Bruxelles e Strasburgo già dal 2006 e recepita dall’Italia nel 2010 ma mai entrata in vigore a causa dei continui rinvii. Il principio è la limitatezza del suolo pubblico. Tutte le attività che sono su suolo pubblico (stabilimenti balneari, bancarelle, etc) devono essere assegnate tramite un bando di gara a chi offre il miglior servizio con costi contenuti per il consumatore, dietro il pagamento di una tassa di concessione. Insomma l’allora commissario europeo Bolkestein (dal quale la norma prende il nome) chiarì che non si può detenere una licenza da balneare o da ambulante a vita, tramandandola ai figli e nipoti ma occorre rimetterla a gara ogni 10/15 anni.

Un provvedimento che a Roma sarebbe stato indispensabile per rimettere ordine nel devastato settore dell’ambulantato dove migliaia di bancarelle autorizzate invadono marciapiedi, strade, piazze facendo concorrenza sleale ai negozianti e calpestando il decoro cittadino.

In principio fu il Movimento 5 Stelle a mettersi di traverso. Contro la direttiva scese in piazza diverse volte, con il deputato Ivan Della Valle che si era fatto paladino dei bancarellari. In seguito tutto lo stato maggiore dei pentastellati appoggiò la posizione di Della Valle, al punto che Luigi Di Maio si fece fotografare accanto a un esponente della nota famiglia Tredicine. Anche il centro-destra non ha mai fatto mistero di essere contrario alla Bolkestein: da Storace fino a esponenti più moderati di Forza Italia o Fdi tutti a gridare contro l’Europa cattiva che voleva uccidere le microimprese. Questa idea che gli ambulanti siano delle vittime della globalizzazione ha cominciato a circolare sempre di più nei palazzi del potere e, sebbene nessuno ne fosse realmente convinto, deputati e senatori facevano a gara per ingraziarsi i voti dei bancarellari. Si tratta infatti di una pura operazione elettorale. L’unico partito che apparentemente continuava a difendere la direttiva europea in nome della libera concorrenza era il Pd. Ma la sua era una posizione piuttosto di facciata, tanto è vero che l’emendamento che uccide la Bolkestein è proprio firmato dal PD. I Democratici non si volevano far scavalcare dalle altre forze concorrenti e con questo colpo di mano hanno cercato di riconquistare i voti e la fiducia del mondo ambulante.

Ma c’è di peggio: nell’emendamento si aggiunge che questi due anni di rinvio serviranno a stabilire dei criteri in base ai quali alcuni ambulanti saranno poi esclusi dall’applicazione della direttiva. Il criterio principale è il reddito da sostentamento: se si prova che quello della bancarella è l’unico reddito del titolare, questo sarà automaticamente escluso. Ebbene, siamo così sicuri che tra due anni TUTTI gli ambulanti italiani percepiranno il loro reddito solo dalla bancarella che potremmo scommetterci ogni cosa.

Insomma è un colpo di spugna sulla legalità e sulla concorrenza in cambio di un pugno di voti. Una bieca operazione politica che avrebbe fatto ribrezzo perfino ai più navigati democristiani della prima Repubblica.

Evidentemente il fatto che tutte le strade commerciali di Roma siano invase da migliaia di banchi incontrollati che evadono le tasse, pagano a nero i dipendenti, acquistano la merce da filiere poco trasparenti e dunque possono vendere a prezzi stracciati uccidendo i negozi non interessa alla nostra classe politica. A tutta la classe politica, grillini compresi intendiamoci. L’obiettivo è solo la conquista dei voti.

Questo il piazzale della Stazione Tiburtina ieri, di fronte l’arrivo dei pullman. Se vi sembra un luogo normale!

bancarelle staz tiburtina

bancarelle staz tiburtina 2

 

E questo un marciapiede in viale Somalia, sempre ieri, ridotto ad un budello, con furgoni parcheggiati in doppia fila e traffico paralizzato.

bancarelle viale somalia

 

I due deputati si sono vantati della loro operazione con un video pubblicato su Twitter la stessa notte del voto in parlamento, ma i cittadini, tantissimi, li hanno invitati a vergognarsi. Basta leggere i commenti e gli imbarazzati tentativi di risposta di Marco Donati. Il Pd si è spaccato: molti esponenti dem gridano allo scippo della legalità, tra i quali la presidente del I° Municipio Sabrina Alfonsi. Ma anche questa volta ha vinto la conservazione, la restaurazione.

Un giovane che volesse mettere in piedi una nuova forma di commercio ambulante di qualità non potrà mai farlo perché il settore è occupato a vita da chi già opera. Una impresa che voglia cambiare il modo dei balneari di Ostia di gestire gli stabilimenti non potrà mai farlo perché quel terreno demaniale sarà conservato a vita dalle stesse persone che hanno chiuso l’accesso alla spiaggia.

Un paese che resta fermo, paralizzato dalle piccole consorterie di potere che trovano sempre un politico piccolo piccolo disposto a farsene portavoce in cambio di un piatto di voti.

 

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Una risposta

  1. da romano ho girato per lavoro tutte le maggiori città l’Italia. lo schifo che c’è a roma nell’ambulantato non esiste neanche lontanamente in nessun altro luogo. a roma manca il controllo del territorio. punto. con controlli a tappeto salterebbero 9/10 delle licenze già con le norme attuali. triste e vana la nostra speranza se è affidata solo alle norme europee.

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