A Roma il fenomeno della sosta selvaggia ha da anni raggiunto livelli di vera e propria emergenza, rendendo spesso difficili gli spostamenti per i pedoni ed impossibili per i disabili su sedia a rotelle e passeggini vari, deturpando con tappeti di lamiere un po’ tutti i luoghi, comprese quasi tutte le aree pedonali del centro storico, interrompendo quotidianamente diverse linee di trasporto pubblico, creando pericoli per la circolazione dei pedoni e degli stessi veicoli.

In una situazione tanto tragica per quasi dieci mesi, ossia il tempo trascorso dalla sua nomina, nulla si è sentito dall’assessore alla mobilità del Comune, Linda Meleo.

Solo l’altro giorno chi frequentasse la sua pagina facebook ha potuto leggere il post che segue:

 

meleo

Da questa vera e propria letterina dell’assessore agli automobilisti biricchini, che gli comunica che ora rischieranno di trovare una “bella sorpresa” per la loro bravata (hai capito che paura dover pagare €28,70 di multa!?!), capiamo che per quasi dieci mesi né l’assessore né qualcuno del suo staff ha pensato ad una strategia per attaccare il fenomeno della sosta selvaggia a Roma.

E se l’assessore spera che qualcuno si faccia impressionare dal suo puerile post o da una multa sporadica non deve aver capito proprio nulla di come funziona Roma ed i romani.

Ed a dimostrazione della cosa, un paio di giorni dopo l’intervento sbandierato dall’assessore così si presentava lo stesso luogo immortalato dal suo post:

 

borghese

 

A noi l’assoluta irrilevanza di un assessore alla mobilità come Linda Meleo a Roma sembra ogni giorno meno sostenibile. Mentre nel mondo si studiano e provano soluzioni avanzatissime di mobilità integrata pubblico-privato da noi al massimo si inaugurano corsie preferenziali fantasma e si utilizzano filobus senza rete elettrica.

Che la Meleo non fosse proprio indicatissima per il ruolo di assessore alla mobilità se ne accorsero quelli di RomaFaSchifo, che al momento della presentazione della prima Giunta Raggi le assegnarono un sonoro voto “4” scrivendone tra l’altro:

Ripetiamo per i disattenti: il tema principale della città, i trasporti, è stato messo in mano ad una assegnista di ricerca presso la Università UniNettuno (è meglio o peggio di Eton o di Oxford o della Bocconi?) priva del benché minimo curriculum nonostante i 38 anni suonati. Un insulto e un affronto ai disagi che i cittadini vivono ogni giorno per andare e tornare dal lavoro o da scuola.

 

Passati quasi dieci mesi da allora ed in assenza di una qualsiasi iniziativa dell’assessore che non si sia rivelata velleitaria ed inutile possiamo senz’altro dire che avevano totalmente ragione e la domanda che tutti ci facciamo è: per quanto ancora il Sindaco Raggi si ostinerà a tenere su una poltrona critica come quella della mobilità una persona che anche volendo non potrà fare nulla di buono per Roma?

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