“Non c’è pace in via Gradoli”. Nuovo comunicato del Cdq

Dopo poco più di un anno, il “Comitato per via Gradoli” torna a farsi sentire, denunciando il perdurare di situazioni pericolose ed insostenibili.

Di seguito il comunicato emesso lo scorso 22 agosto.

 

Ieri 21 agosto l’ennesimo fatto di una infinita serie di episodi di illegalità e degrado che hanno segnato la cronaca, o meglio, la storia di via Gradoli da oltre quarant’anni.

 Nel primo pomeriggio le disperate e strazianti grida di un essere umano richiamavano l’attenzione dei residenti della via: una giovane  ragazza, probabilmente minorenne, quasi completamente nuda, in fuga da uno dei loculi del civico 96, veniva inseguita dai suoi magnaccia-carcerieri e una volta raggiunta all’intersezione dell’anello della via, veniva pestata a sangue come punizione al suo tentativo di sottrarsi allo sfruttamento.

Solo l’allarme lanciato dai testimoni e il pronto intervento di due volanti della Polizia di Stato ha evitato che la situazione degenerasse ulteriormente: la vittima veniva trasportata al pronto soccorso dall’ambulanza intervenuta sul posto, mentre i due criminali riuscivano a darsi alla fuga.

Erano alcuni anni che non accadevano episodi di tale gravità criminale  grazie alla capillare opera di repressione e prevenzione dei presidi territoriali delle forze dell’ordine. Ma la “cricca” di via Gradoli con i suoi capibastone e sottopancia, nell’ombra, ha sempre continuato  e continua a dettare legge. Sono continuate le minacce e i danneggiamenti avverso numerosi membri del Comitato (proprio al civico 96 due residenti sono stati costretti a trasferirsi, alienandosi le proprietà), solo da pochi mesi sono cessati i danneggiamenti sistematici ai sistemi di chiusura della strada (sbarra, cancello notturno, cancelletto pedonale), continua impunemente la messa in opera di abusi edilizi eclatanti nel più completo disinteresse della P.A., è ripreso l’uso abitativo degli scantinati  del civico 65, già sottoposti ad ordinanza sindacale di inabitabilità e sgombero, anche qui senza che l’organo preposto al rispetto degli atti amministrativi (Polizia Locale), pur se più volte sollecitato dai residenti, si sia sentito in dovere di intervenire, continua sfacciatamente e impunemente l’uso e la detenzione delle bombole GPL  nei locali abusivamente ricavati e destinati ad uso abitativo presso i piani seminterrati e interrati.

E’ di tutta evidenza che la sola opera delle forze di polizia non risulta sufficiente per la definitiva  risoluzione  della “questione” di via Gradoli.  Per l’effettiva bonifica del territorio anche l’Amministrazione, sia Comunale che Municipale, deve fare la sua parte con l’emanazione d’ufficio degli  atti amministrativi di rispettiva pertinenza, più volte invano  richiesti dallo scrivente alle nuove e vecchie maggioranze.

Il risultato risulta essere il medesimo; come  dar torto a Don Fabrizio Corbera, principe di Salina, duca di Querceta e marchese di Donnafugata.

Ci chiediamo cos’altro dovrà succedere in via Gradoli affinché le tre scimmiette si sentano in dovere di intervenire?

 

Comitato per via Gradoli

comitatoperviagradoli@gmail.com

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