Altro che cani e gatti. Gli unici animali che ora frequentano l’ex Sportello di via del Podismo sono topi e bisce. Il piccolo immobile di proprietà comunale è l’ennesimo esempio di malgoverno delle strutture pubbliche, troppe volte lasciate in abbandono dopo averci investito soldi della collettività.

Al centro del giardino di via del Podismo, a due passi da piazza Giochi Delfici, elegante quartiere di Roma Nord, un edificio sta cadendo in rovina. Si tratta dell’ex Sportello per la Tutela degli Animali Domestici, aperto nel 2008 dall’amministrazione Veltroni dopo un investimento di 150 mila euro. Fu assegnato all’associazione Villa Bau e aveva il compito di rispondere a tutte quelle richieste legate alla cura di un cane, un gatto o altri animali. Si occupava perfino di aiutare i proprietari dell’animale a dare l’ultimo saluto al loro amico fedele, trovando un giusto luogo per la sepoltura.

Ma nel 2013 lo sportello chiude perché la convenzione con Villa Bau era scaduta e nel frattempo la giunta Alemanno aveva deciso di non rinnovarla. E così il manufatto è stato chiuso ed è finito preda dei soliti vandali. Prima luogo per senza tetto e poi, una volta murate le porte di accesso, lavagna per graffitari. Il giardino circostante è allo stato brado e sia i residenti che affacciano sul parco, sia gli studenti dell’adiacente Liceo Farnesina assistono inermi al solito degrado romano.

 

Il Municipio propose di trasformarlo in un vivaio di piante officinali in modo da sfruttare sia l’immobile che il giardino circostante. Ma il bando non fu mai pubblicato. Fino a che, nell’aprile 2016, l’ex presidente Danilo Torquati decise di assegnare l’area, tramite gara pubblica, per servizi sociali, culturali, educativi e assistenziali. Fu pubblicato un bando ma non siamo riusciti a trovarne i risultati. Nel frattempo era cambiata l’amministrazione e il nuovo presidente, il 5stelle Stefano Simonelli, ha fatto capire che il Municipio è in grave crisi finanziaria e dunque fondi disponibili per l’immobile di via del Podismo non ce ne sono.

Il futuro della piccola ma preziosa struttura resta ignoto. Eppure, anche in questa zona di Roma, ci sarebbe molto bisogno di spazi di aggregazione e soprattutto un edificio abbandonato attira degrado e vandalismo anche nell’area circostante. Bonificarlo sarebbe un dovere per chi ha attenzione al decoro cittadino.

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