La sfida di Katia Ziantoni, neo assessore ai rifiuti a solo 8 mesi dalla fine del mandato

Dopo 584 giorni, la Raggi cede la delega ad una giovane militante 5Stelle che viene dal VI Municipio. Il suo CV non lascia ben sperare ma............

 

Katia Ziantoni: la sua foto profilo su Facebook

 

Qualcuno ci accuserà di avere il solito pregiudizio nei confronti della giunta Raggi e dei suoi componenti. E invece no, nessun pregiudizio ma solo un giudizio su quanto (non) è stato fatto fin qui. Per quanto riguarda la nuova responsabile dell’assessorato ai rifiuti ci si aspettava una personalità di maggior peso, di migliori esperienze perché a lei è demandata la soluzione del più grave problema di Roma.

Si chiama Katia Ziantoni e la Sindaca le conferirà l’incarico ufficiale tra poche ore, per adesso si è limitata a comunicarlo via chat ai suoi collaboratori. Avrà solo otto mesi per mettere mano al caos immondizia in quanto la Raggi ci ha pensato 584 giorni prima di nominare un assessore. Da quando Pinuccia Montanari se ne andò sbattendo la porta perché non era stato approvato il bilancio di Ama, la delega è rimasta nelle mani della prima cittadina. Sui risultati ottenuti, ciascuno si può fare la propria idea facilmente.

Adesso Raggi ha capito che serve qualcuno, una testa pensante che provi a dare il colpo di coda. E la scelta è caduta su questa giovane assessora del VI Municipio, dove è stata responsabile dell’ambiente e della tutela degli animali e si è distinta in una lunga battaglia contro l’impianto di Rocca Cencia. Per il resto la sua esperienza in materia finisce qui.

Non molto forse per guidare il dipartimento più complesso di Roma, per sedersi sulla poltrona che ha visto transitare – durante l’amministrazione 5 Stelle –  Paola Muraro, Pinuccia Montanari, la stessa Sindaca, mentre i vertici di Ama cambiavano per ben sei volte (Fortini, Solidoro, Giglio, Bina, Luisa Melara, Zaghis).

Una sfida da far tremare i polsi del manager più navigato, del politico più smaliziato che solo la candida ingenuità della Raggi e della Ziantoni potevano accettare a cuor leggero.

Vediamo allora quali sono i trascorsi professionali della nuova assessora Ziantoni e li prendiamo direttamente dal suo Curriculum pubblicato sul sito del Campidoglio.

Si legge che ha fatto uno stage presso un patronato Uil, poi un altro al Dipartimento Politiche Sociali e ha vinto un concorso di poesia. Dopo una breve esperienza in un quotidiano di Guidonia è stata assunta in una Cassa Mutua dove è impiegata amministrativa. Beh, senza voler essere troppo critici, non sembrano esserci particolari passaggi che la rendono idonea al ruolo di assessore ai rifiuti.

In realtà, le ossa se le è fatte in VI Municipio dove, il presidente Romanella l’ha nominata assessore all’ambiente. E, immaginiamo, siano questi i trascorsi che le hanno fatto meritare il nuovo ruolo. D’altronde la collega Linda Meleo era diventata assessore alla Mobilità perché aveva scritto una tesi sul traffico cittadino, per cui non dare una possibilità alla Ziantoni sarebbe alquanto ingiusto.

Come assessore avrà fatto faville nel suo Municipio, avrà rivoluzionato la raccolta dell’immondizia? In una video intervista rilasciata a RomaToday a gennaio 2019 (quindi ben tre anni dopo il suo insediamento), la Ziantoni promette che presto i quartieri del quadrante est di Roma avrebbero ricevuto il kit per testare la nuova differenziata di cui andava molto fiera, con un chip per riconoscere l’utente.

“Entro due mesi andremo a regime su tutto il territorio”, assicura. Anche se poco dopo ammette che i cassonetti che Ama ha comprato non vanno bene, perché sono cassonetti tradizionali e non quelli con la tessera e il chip che li apre. Hanno sbagliato la gara, va beh dai che vuoi che sia! Probabilmente si può sistemare, si cambierà lo sportello e se ne metterà uno con la tessera.

Come è andata a finire questa magnifica sperimentazione lo potete immaginare. A gennaio del 2020, il direttore del personale di Ama, Marcello Bronzetti, fa dietro front. “Torniamo alla raccolta tradizionale, perché questo sistema non funziona”, afferma dopo che a Tor Bella Monaca, Borghesiana e limitrofe la gente si era rivoltata per la puzza e i sacchi di spazzatura.

Altro “merito” della Ziantoni è una sua battaglia – una ossessione si potrebbe definire – contro il  tritovagliatore di Rocca Cencia. Sulla sua pagina Facebook – ZiantoniKatia – si trovano diversi post nei quali si scaglia contro la scelta della giunta Marino di aprire quell’impianto.

“Ci sono i miasmi”, ripete in continuazione tanto che lo stesso Marino risponde a lei e ai 5stelle con una lettera articolata spiegando che una volta chiusa Malagrotta i rifiuti da qualche parte dovevano essere messi e che lui aveva previsto cinque “ecodistretti dotati di biodigestori destinati a utilizzare l’umido, trasformando i rifiuti in ricchezza, perché con gli scarti alimentari sarebbe stato prodotto gas“.

Ma nulla, la Ziantoni – assieme al presidente della commissione capitolina ambiente Diaco – questo discorso non lo vogliono sentire e rispondono che “noi siamo contrari ai biodigestori, agli ecodistretti. Noi vogliamo un ciclo di rifiuti zero“.

Chissà forse intendevano zero raccolta, nel senso di lasciare tutto in strada. Ma, al di là di questa nostra cattiveria, altre notizie sulle competenze della neo assessora non le abbiamo trovate.

Riuscirà la giovane Ziantoni Katia a fare il miracolo e in soli otto mesi a lasciare il segno? A volte le sorprese migliori arrivano da chi meno te lo aspetti.

In bocca al lupo assessore.

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5 risposte

  1. A pensar male…
    A me sembra solo che la Raggi abbia voluto lasciare la patata bollente dei rifiuti in altre mani, in vista delle elezioni.

    1. Mi sembra che tu abbia centrato il punto. Al momento dell’inizio del dibattito elettorale (ammesso che mai cominci) sarà facile scaricare la patata su qualcuno che “non ha fatto il suo dovere”, e comunque ad una persona che accetta un incarico del genere a 8 mesi dalle elezioni non si potrà che dire: Chi è causa del suo mal pianga se stessa.

  2. E questo secondo voi é un articolo giornalistico?
    A me francamente sembra un post per screditare e buttare fango sulle persone, un post palesemente politico.
    Vogliamo andare a vedere i curriculum dei ministri e onorevoli deputati che hanno gestito da decenni questo paese?
    Avere un esperienza di 4 anni e mezzo nel complesso sistema dei rifiuti della capitale e conoscere le cose che non hanno funzionato e cosa potrebbe migliorarne l’efficienza direttamente sul campo é un elemento positivo che non va denigrato come avete impostato in questo post.
    Più rispetto per le persone che hanno avuto il coraggio di metterci la faccia,
    facile stare dietro un monitor a buttare fango.

    1. Guardi Renato, non è nostra intenzione buttare fango sulla Ziantoni perché non lo merita e non sarebbe giusto. Ma l’impostazione del post era critica più che altro verso la giunta e la Sindaca che hanno pensato di dare un incarico così delicato e così difficile a una persona che non ha (e non è un demerito) le competenze e le capacità sufficienti. Non le avrei neanche io e probabilmente sarebbe lo stesso per la grande parte dei nostri concittadini. In quel posto ci vuole una persona di grandi capacità, che abbia approfondito il problema, che abbia maturato anni di lavoro nel settore del rifiuti e dello smaltimento.

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