raggiincom

 

“La Settimana Incom” è stato un cinegiornale distribuito settimanalmente nei cinema tra il 1946 ed il 1965. Così lo descrive Wikipedia (grassetto nostro):

Come altri cinegiornali della INCOM, anche in quelli de La Settimana Incom, se da una parte l’intento era la divulgazione della condizione nazionale, i servizi erano però molto intrisi di positività su un futuro radioso e a portata di tutti i ceti sociali, nascondendo talvolta le reali differenze che si consolidarono anche nel dopoguerra, producendo di fatto una sorta di antirealismo.

 

Nè il Sindaco Raggi né il suo staff comunicativo se ne saranno resi conto, ma è indubbio che la rubrica “La Sindaca informa” che da qualche settimana compare sul sito web del Comune di Roma ricalca perfettamente lo stile de La Settimana Incom: solo notizie positive (fossero anche di portata prossima allo zero), grande verbosità, toni forzatamente appassionati e sempre sopra le righe.

Per un discorso complessivo su quanto il mantra “trasparenza e partecipazione” venga ripetuto allo sfinimento ma sistematicamente disatteso dalla Raggi e dal M5S in genere, ci affidiamo alla lucida e documentata analisi degli amici di CarteInRegola. E come ben dicono loro, la rubrica “La Sindaca informa” non ha aggiunto nulla né alla trasparenza né tantomeno alla partecipazione.

Da una parte infatti ci troviamo a leggere informazioni in gran parte già uscite sulla stampa, dall’altra si tratta dell’ennesima informazione a senso unico, grancassa di un governo cittadino che fa dell’impermeabilità a contributi e sollecitazioni esterne la sua principale caratteristica.

 

Commentando qualcosa nel merito di questi comunicati, anzitutto facciamo un appunto metodologico: qualsiasi testo scritto va datato, gli va messa una data, come abbiamo tutti imparato fin dalle elementari. Il comunicato in primo piano invece non presenta data alcuna, non riuscendo quindi a capire quando sia stato pubblicato, ma soprattutto non potendo risolvere espressioni come: “Oggi, dalle 20 alle 24 …“. (bruttina davvero questa macroscopica mancanza ).

Leggendo l’ultimo comunicato, vi troviamo la notizia del giretto a frugare tra i rifiuti del duo Raggi-Muraro, le iniziative sui rifiuti (ripristino ritiro degli ingombranti, nuove isole ecologiche e differenziata per gli esercizi commerciali) e quella sulle buche, tutte cose già presentate in apposite conferenze stampa e comunque già abbondantemente date dagli organi di stampa.

Vi è poi una furbata del Sindaco che scrive: ” … l’altro ieri ho firmato due ordinanze che dispongono il divieto delle attività non autorizzate di centurioni e risciò. Atti finalizzati alla tutela della sicurezza urbana e appunto al decoro del patrimonio artistico e monumentale in tutto il territorio del centro storico, ricadente nel perimetro del sito riconosciuto e tutelato dall’Unesco.

In realtà le due ordinanze già erano vigenti ed il Sindaco le ha solo prorogate, peraltro con un giorno di ritardo, consentendo a centurioni e risciò di farsi rivedere per le strade di Roma.

Seguono notiziole varie, tra cui qualcosa sull’inquinamento delle acque e sulla tracciabilità dei rifiuti edili (fondamentali!) ed anche il seguente testo:

Nei giorni scorsi ho preso parte in Campidoglio, alla presentazione del Primo Rapporto statistico sull’area metropolitana di Roma, che rappresenta una fotografia della situazione esistente e costituisce un punto di partenza per il nostro lavoro futuro. Soprattutto per rinsaldare le relazioni tra cittadini e amministrazione. La trasparenza ha bisogno di numeri che, al di là di ogni interpretazione, danno la dimensione dei fenomeni e sono il primo strumento per governarli. Questi dati, in particolare, ci aiutano a cogliere un aspetto di cui la politica ha il dovere di occuparsi: la sperequazione tra centro e periferie; tra il litorale e le zone interne; tra i luoghi costantemente sotto i riflettori e quelli abbandonati alla criminalità, al degrado e al disagio sociale.

Ennesimo esempio di verbosità inutile per dire un concetto banale come la sperequazione tra centro e periferia (hai capito che scoperta!).

 

Insomma questa rubrichetta del Sindaco non ci piace proprio, inutile ed autocelebrativa com’è. Meglio farebbe il Sindaco a trasformarla in “Il Sindaco ascolta”, dandogli così modo di conoscere di prima mano i veri problemi dei cittadini.

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