La schifezza di Tiberis ha una responsabile

 

L’imbarazzante pseudo-spiaggetta pomposamente battezzata “Tiberis” ha confermato la regola per cui quelle pochissime cose che l’amministrazione riesce a mettere in campo sono di un livello talmente becero da dar lavoro ai media per settimane solo per metter in fila le magagne che nascondono.

Quando poi c’è lo zampino dell’assessore Montanari subentra la certezza che si tratti di iniziativa peracottara con accento emiliano. Sono infatti rimaste pietre miliari del fondo che può raggiungere l’amministrazione capitolina sia la storia di Spelacchio che quella della “riforestazione urbana“.

 

Noi ci abbiamo fatto un salto domenica mattina a Tiberis e queste sono alcune immagini che abbiamo preso.

 

Prestigiosa entrata dal lungotevere senza che a nessuno sia venuto in mente di rimuovere il vecchio cartello degradato

 

Rampa di ingresso infuocata sotto il sole (ma non era meglio lasciare il canneto che almeno proteggeva un po’?)

 

Tappeto erboso in gran parte già secco

 

Pochi alberi in vaso, alcuni dei quali già in parte secchi

 

Operai ancora al lavoro per sistemare vasi coi fiori

 

Generatore elettrogeno a servizio dell’area, come non fossimo in centro città

 

Area attigua al Tevere, l’unica con alberi veri, ancora in allestimento

 

Giudizio complessivo? La solita iniziativa stracciona a cui ci ha abituato l’attuale amministrazione, qualcosa che si inserisce perfettamente nel filone “festa della Befana” di piazza Navona.

Tenderemmo anche a concordare con chi dice che in fondo, pur essendo una robetta imbarazzante, una tale area è meglio che ci sia piuttosto che niente. Il problema enorme che vediamo però è a che prezzo si è potuto realizzare quello che qualcuno ha battezzato come un luogo da “rat-watching”?

L’aspetto che più degli altri grida vendetta di questa iniziativa è infatti l’aver deciso di mettere risorse dell’amministrazione, in termini di denaro (pare intorno ai 70.000 euro rigorosamente senza bando) e di uomini, per realizzare fuori tempo massimo qualcosa che il Sindaco aveva promesso nel dicembre 2017. Allora il Sindaco disse addirittura che l’intervento era già iniziato: “… non è un’area grandissima però è un piccolo laboratorio su cui già stiamo lavorando” (la solita lingua biforcuta a cui nessuno crede più). Chissà come mai ci si è ridotti al 5 agosto per aprire l’area al pubblico per di più con lavori ancora in corso.

 

 

Soldi pubblici quindi quelli spesi per questa mezza schifezza, per di più senza bando. Ma soprattuttop risorse pubbliche impiegate al solo scopo di evitare al Sindaco di fare una figura completamente barbina per aver promesso qualcosa senza realizzarlo. Come sia venuto in mente all’amministrazione di utilizzare personale del Servizio Giardini per allestire quest’area, quando l’intera città è sommersa di erbacce, è cosa che grida veramente vendetta. Come inoltre pensare di distrarre agenti della Polizia Locale in servizio notturno per vigilare sull’area quando tutta la città di notte è abbandonata a sé stessa per mancanza di personale?

Se proprio si voleva andare avanti su un progetto del genere, che peraltro già alla presentazione di dicembre dimostrava tutta la sua pochezza, ci voleva tanto ad individuare un privato che prendesse in concessione l’area e la gestisse giorno e notte senza gravare sulle casse comunali ed anzi offrendo servizi ai cittadini?

 

L’idea di realizzare questa pseudo-spiaggetta è chiaramente da attribuirsi al Sindaco Raggi ma noi siamo portati a pensare che le modalità con cui la cosa è stata portata avanti, sia in termini di risorse impiegate che di tempi vergognosamente ritardati, siano responsabilità dell’assessore Montanari.

D’altronde la Montanari è stata l’unica ad avere avuto la sfrontatezza di presentarla questa ridicola iniziativa sulla sua pagina facebook. Se n’è guardata bene il Sindaco sia di inaugurarla l’area che di parlarne su facebook, così come ci risulta non l’abbia fatto nessun altro dei componenti della Giunta. L’unico che ha provato a difendere l’ennesima imbarazzante iniziativa della Montanari è stato il presidente De Vito che dalla sua pagina facebook scrive:

Se a Parigi il comune apre una spiaggia sulla Senna, è tutto un susseguirsi di “che meraviglia!”, “che bravi i francesi…”, “certe cose si vedono solo all’estero!”, “perché in Italia non copiamo le buone pratiche?”…
Se copiamo, e quindi se andiamo a realizzare una spiaggia sul Tevere, apriti cielo, ecco la solita ridda di critiche inconcludenti, polemiche, illazioni sui costi, retroscena inesistenti, mal documentati ed indotti.

 

Al che comprendiamo che il presidente De Vito ha un concetto del “copiare” tutto suo personalissimo, a meno che non sappia di cosa stia parlando, per cui gli agevoliamo un’idea di cos’è quest’anno Paris Plage (peraltro aperta già dal 7 luglio).

 

 

Siamo sicuri che anche De Vito noterà qualche differenza con la Tiberis de noantri.

 

Tornando alle responsabilità di questa ennesima iniziativa stracciona con annesso spreco di risorse pubbliche, a nostro avviso essa va ad incrementare i già numerosi motivi per cui l’assessore Montanari dovrebbe essere rimandata a casa. La sua incapacità di gestire problemi complessi come quello dei rifiuti o del verde pubblico a Roma è stata abbondantemente dimostrata ma l’assessore riesce a fare casino anche su progetti semplici.

Infine la sua risibile smentita sul fatto che ci sia stato un mezzo accordo con chi occupava senza titolo l’area prima dell’intervento, sembrerebbe dei rom, dimostra quando la Montanari continui ad essere estranea alla realtà romana, incapace di comprendere e quindi governare dinamiche che ormai, e purtroppo, sono stabilmente parte di Roma. Come ha dimostrato Il Messaggero infatti, è stata la progettista dell’area a spiegare come sono andate le cose e la Montanari o fa finta di non vederle queste cose oppure mente sapendo di mentire.

In ogni caso si tratta dell’ennesima dimostrazione di una totale inadeguatezza dell’assessore Montanari a ricoprire il ruolo assegnatole, ruolo che prima le viene tolto, prima la città potrà sperare di risalire la china su tutte le questioni che riguardano l’ambiente.

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3 risposte

  1. Veramente è stata Parigi a copiare Roma quando una ventina di anni fa fu realizzata una cosa ben più seria sotto Castel Sant’Angelo.
    Però quello che non capisco è l’utilità di fare una spiaggia artificiale lì quando basta prendere a San Paolo o a Piramide la Metro di Ostia per raggiungere il mare in 20 minuti.

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