Non abbiamo mai apprezzato Andrea Coia, il presidente della Commissione Commercio in Comune; non per partito preso ma per aver dovuto prendere atto fin dall’inizio di alcune sue posizioni, diametralmente opposte alle nostre.

Esordì nel 2016 con la sua partecipazione alla manifestazione “no Bolkestein” ed inaugurò la sua commissione dedicando un numero infinito di sedute alla ricerca di un modo per restituire la festa della Befana agli “operatori tradizionali” (missione compiuta quest’anno, pur con un risultato complessivo imbarazzante).

Poi se la prese con la riforma dei cartelloni pubblicitari, trovando pretesti a ripetizione per rimandarne l’approvazione, ed infine a giugno 2017 il suo capolavoro (finora): il nuovo regolamento sul commercio su area pubblica che ha praticamente cristallizzato la disastrosa situazione romana dell’ambulantato.

Nel novembre 2016 provammo anche ad interloquire col presidente Coia, indirizzandogli una lettera in cui cercavamo di spiegargli che le nostre critiche non erano frutto di pregiudizi o posizioni preconcette, bensì basate sulle posizioni che lui stava prendendo, posizioni legittime ma alquanto diverse da quelle del Coia consigliere municipale nella passata legislatura.

Gli ultimi strali al presidente Coia glieli abbiamo lanciati in occasione dei risultati del bando per la Festa della Befana di piazza Navona, quando la stragrande maggioranza delle postazioni sono state assegnate agli “operatori tradizionali della festa” (i soliti noti). Il motivo di questa restaurazione risiede essenzialmente nel fatto che la delibera “Coia”, quella che ha assegnato l’organizzazione della festa al Comune togliendola al Municipio, ha mantenuto una tipologia di festa che riserva le postazioni ai soli titolari di licenze ambulanti. Questa cosa, unita all’ineliminabile privilegio costituito dall’anzianità, ha fatto sì che i vecchi esercenti, degli oligopolisti del settore, si accaparrassero la gran parte delle postazioni della festa della Befana.

 

Ebbene dopo quasi 18 mesi di mandato possiamo finalmente registrare la prima iniziativa positiva, almeno ai nostri occhi, del Presidente Coia: lo spostamento di tutte le postazioni ambulanti presenti sui marciapiedi di via Tuscolana. Si tratta di un’iniziativa fortemente voluta dalla presidente del Municipio VII, Monica Lozzi, e preannunciata agli inizi di dicembre dello scorso anno. Va però riconosciuta al presidente Coia una fattiva collaborazione col Municipio per riuscire a spostare tutte le 21 postazioni ambulanti che da anni operavano in via Tuscolana, oltre essere stato disposto a metterci la faccia, presentandosi sul posto proprio il giorno dello spostamento.

 

Dello stato indecente di interi tratti di marciapiede di via Tuscolana ci siamo occupati più volte, prima ad aprile 2015 e poi nel febbraio 2016, in occasione dell’aggressione che subì un giornalista di Radio Radio solo perché filmava le bancarelle. E chissà che quel brutto episodio non abbia contribuito ad accendere un faro sulla prepotenza di certi ambulanti di via Tuscolana, convincendo definitivamente il Municipio a fare qualcosa per ripristinare la legalità sulla strada.

A nostro modesto avviso le postazioni ambulanti di via Tuscolana andavano spostate all’interno di qualche mercato rionale e non ricollocate sulla pubblica via, via Tito Labieno in questo caso.

Rimane però l’enorme valore di questa iniziativa che a questo punto speriamo fortissimamente sia solo la prima di una serie che porterà alla liberazione di tante strade cittadine dall’oppressione delle bancarelle.

 

Ieri ci abbiamo fatto un salto in via Tuscolana ed in effetti i marciapiedi sono totalmente sgombri di ambulanti, itineranti inclusi. Siamo anzi rimasti stupiti di trovare anche via Tito Labieno completamente sgombra di bancarelle, come se esse si fossero tutte dileguate.

 

subaugusta

Sarà una forma di protesta degli ambulanti? Come che stiano le cose rimane il fatto che apparentemente le bancarelle di via Tuscolana sono sparite del tutto.

 

Grazie alla presidente Lozzi ed un sincero ringraziamento anche al presidente Coia, a cui segnaliamo la nostra disponibilità ad osannarlo se volesse applicare a tutta la città il metodo seguito in via Tuscolana per ristabilire legalità e decoro.

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