Indagine ACoS sullo stato dei servizi pubblici locali a Roma, per i candidati sindaco

L'Agenzia per il Controllo e la Qualità dei Servizi di Roma ha pubblicato i risultati dei sondaggi effettuati tra primavera ed estate di quest'anno. Tutto male, come previsto, ma con dettagli molto utili

A giugno di quest’anno avevamo invitato a partecipare al sondaggio lanciato dall’Agenzia per il Controllo e la Qualità dei Servizi di Roma Capitale (ACoS) sui temi dell’igiene urbana e verde, trasporto pubblico locale, illuminazione pubblica e servizi on line.

 

Un paio di giorni fa l’ACoS ha reso noti i risultati dell’indagine presentandoli così (qui il comunicato completo):

Con l’approssimarsi delle elezioni amministrative, allo scopo di fornire spunti di riflessione per i candidati sindaco affinché ne tengano conto per la stesura dei loro programmi, l’Agenzia ha deciso di svolgere un’indagine per conoscere e analizzare i reali bisogni, le opinioni e le aspettative dei cittadini-utenti circa i principali servizi pubblici locali di Roma Capitale: igiene urbana e verde, trasporto pubblico locale, illuminazione pubblica e, più trasversalmente, i servizi on line di Roma Capitale.

 

Il contributo completo è disponibile a questo link, ma nel comunicato sono sintetizzati i risultati dell’indagine nei diversi ambiti e, come previsto, il panorama è nerissimo comunque lo si guardi, con una sola limitata eccezione per i servizi online.

 

Igiene urbana

Tra i più critici della Capitale, il servizio riceve un giudizio insoddisfacente da una larga maggioranza di romani.

In questo ambito, oltre ai giudizi pessimi dei cittadini, l’ACoS mostra come dal 2016 al 2020 vi sia stato un crollo (-22%) dell’autonomia di trattamento dei rifiuti di AMA, qualcosa che chiama in causa le evidentemente fallimentari gestioni dell’azienda (se ne sono avvicendate sette) nei quattro anni considerati.

 

 

Verde Pubblico

Il giudizio degli utenti conferma i dati al ribasso registrati negli ultimi anni per il servizio erogato, in particolare circa il calo del numero di interventi di manutenzione e il valore negativo del bilancio arboreo: condizione aggravata dalla mancanza di una progettualità unitaria e dalla poca chiarezza sulle competenze di gestione tra Dipartimento e municipi.

Qui c’è poco da prendersela con gli scandali di Mafia Capitale: la mancanza di una progettualità unitaria e la confusione nelle competenze tra i vari uffici non possono che dipendere dalle incapacità dimostrate dall’attuale amministrazione capitolina.

 

Trasporto pubblico locale

Giudizio caustico dell’agenzia: il sistema dei trasporti romani non è in grado di soddisfare le esigenze di mobilità degli utenti e non costituisce, allo stato attuale, una valida alternativa all’uso del mezzo privato.

Moltissime le pecche lamentate dai cittadini ma anche qui emerge un problema generale: il trasporto pubblico romano soffre un’importante carenza di governance da parte dei soggetti coinvolti, troppo numerosi e scarsamente coordinati fra loro, con responsabilità e compiti, dalla programmazione al controllo, spesso non ben definiti.

Di nuovo, la totale incapacità dell’attuale amministrazione capitolina emerge in maniera evidente.

 

Illuminazione pubblica

Questo è un ambito poco trattato nelle discussioni cittadine, ma, come dimostrano le risultanze dell’ACoS, è una vera criticità per tantissimi cittadini. In pratica l’ACEA, gestore dell’illuminazione pubblica a Roma, dimostra di avere problemi enormi in uno dei suoi compiti basilari.

Per capire l’entità del problema basta guardare il grafico seguente:

 

 

Dal 2016 aumento enorme di lampade spente e voti dei romani sempre più bassi. Verrebbe da chiedersi cosa mai ci avrà fatto la Raggi con l’ACEA, ma poi ripensando alle vicende che hanno riguardato il suo presidente qualche idea viene pure.

Da sottolineare che noi è da un pezzo che segnaliamo l’anomalia di un’ACEA con servizi vergognosi e una sindaca che ne incensa l’operato ad ogni occasione.

 

Servizi on line

In generale, i servizi on line incassano il gradimento degli utenti più esperti e sono ritenuti almeno sufficienti dal 63% dei rispondenti al sondaggio, con l’unica evidenza di migliorare la comunicazione al riguardo.

 

 

In conclusione, nulla di veramente sorprendente, a parte per alcuni la criticità di ACEA, ma senz’altro una preziosa fonte di informazioni di dettaglio a cui attingere per conoscere meglio i reali bisogni e le aspettative dei romani.

Staremo a vedere quali candidati dimostreranno di aver fatto tesoro di queste informazioni e quali invece le ignoreranno puntando solo ad una campagna propagandistica priva di veri contenuti (già se ne vede qualcuno).

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