Incidenti stradali: le strade e gli incroci più pericolosi a Roma

Le consolari e la Colombo mostrano i numeri più alti di incidente, ma dalle statistiche spuntano luoghi insospettabili come piazza Venezia

Dopo il primo articolo, pubblicato una decina di giorni fa, dove abbiamo cominciato a presentare i risultati delle elaborazioni svolte da Tommaso Di Marcello sugli open data relativi agli incidenti stradali a Roma, proseguiamo l’analisi di questo interessantissimo lavoro passando in rassegna le classifiche delle strade e gli incroci più pericolosi a Roma.

Partiamo dal grafico che mostra le strade col più alto numero di incidenti e feriti.

 

Senza molte sorprese le prime dieci posizioni sono occupate dalle strade consolari con due eccezioni: via Cristoforo Colombo, che addirittura si aggiudica la maglia nera di strada col maggior numero totale di incidenti e feriti, e viale Palmirio Togliatti, che avendo una lunghezza di molto inferiore a quelle delle consolari fa pensare ad un’elevatissima concentrazione di punti problematici.

 

Volendo quindi analizzare su quali strade c’è stata la maggiore concentrazione di incidenti, vediamo lo stesso grafico ma questa volta costruito con il totale incidenti+feriti per chilometro.

 

Chiaramente in questo caso risulteranno genericamente prime le strade con minore estensione, ossia le piazze, ma proprio per questo dovrebbero destare grande preoccupazione le quattro strade finite in classifica, ossia: Viale Oxford (addirittura prima!?!), viale Regina Elena, via Quattro Novembre e circonvallazione Aurelia.

Addirittura in classifica vediamo due luoghi come piazza Venezia e via Quattro Novembre che sono centralissimi, praticamente sotto il Campidoglio, ed interessati da recenti lavori che ne stanno sostituendo il manto stradale. Ci chiediamo se negli interventi in corso si sia tenuto conto delle statistiche che mostrano i nostri grafici e siano state pensate modifiche all’assetto stradale che possano ridurre l’altissima incidentalità. Purtroppo temiamo che l’amministrazione non abbia fatto nulla di ciò e saremmo ben lieti di essere smentiti.

 

Proseguendo nell’analisi, ecco il grafico che mostra le strade con gli incidenti più gravi, ossia quelli con persone ricoverate e in prognosi riservata.

 

Di nuovo la fanno da padrone la gran parte delle strade consolari, escluse in questo caso l’Aurelia (probabilmente perché meno estesa delle altre, in quanto il tratto più interno ha un altro toponimo) e l’Appia Nuova, più la Colombo.

 

Focalizzando la stessa analisi solo sui pedoni, ossia osservando le strade con maggior numero di pedoni feriti o addirittura uccisi, questo è il grafico.

 

Molte le consolari presenti ma anche alcune strade con estensione assai inferiore e quindi con una pericolosità di gran lunga maggiore per i pedoni: via di Boccea, viale Palmirio Togliatti e via di Torrevecchia.

Su via di Boccea segnaliamo che ad aprile di quest’anno il sindaco Raggi ha sbandierato il rifacimento di alcuni attraversamenti pedonali sulla strada, parlando di maggiore sicurezza per i cittadini, senza neanche rendersi conto che essi rappresentano delle vere e proprie trappole i pedoni. Purtroppo queste statistiche confermano le considerazioni che al tempo avevamo fatto.

Da notare che via Cristoforo Colombo è fuori da questa classifica, probabilmente perché la stragrande maggioranza degli attraversamenti pedonali sono gestiti da semafori e quindi oggettivamente più sicuri.

Maglia nera risulta invece via Casilina, strada che presenta molti attraversamenti pedonali pericolosi di cui ci siamo anche occupati in passato.

 

Finiamo con uno sguardo agli incroci più pericolosi a Roma, quelli dove si verificano più incidenti con feriti.

 

Ben cinque incroci tra i dieci più pericolosi sono sulla Cristoforo Colombo, tre sulla Palmiro Togliatti e due sulla Prenestina.

Volendo quindi dare priorità a degli interventi di riduzione dell’incidentalità è da questi incroci che si dovrebbe partire, analizzando perché sono così pericolosi ed introducendo le necessarie soluzioni.

 

 

Noi dubitiamo che ci sia qualcuno nell’amministrazione capitolina che stia lavorando ad elaborazioni come quelle che stiamo presentando. Di certo, se pure ciò fosse, nessun dato viene diffuso e ne capiamo facilmente anche il perché: come abbiamo dimostrato nell’articolo precedente, negli ultimi anni a Roma gli incidenti sono aumentati in numero e gravità, in controtendenza rispetto all’Italia.

Continueremo ad approfondire le analisi di Tommaso provando a capire perché in alcuni luoghi si verifichino così tanti incidenti.

Chissà se prima o poi qualcuno dell’amministrazione Raggi o magari della “Consulta Cittadina Sicurezza Stradale, Mobilità Dolce e Sostenibilità” vorrà provare a tirar fuori qualche utilità da questo lavoro o anche contribuire affinché esso aiuti a far fare qualche passo avanti a Roma in tema di sicurezza stradale.

Non sarebbe male infine se qualcuno, o più d’uno, di quelli che si stanno candidando a sindaco di Roma per le elezioni del prossimo anno volesse tener conto di questo lavoro per utilizzarlo in caso di successo elettorale.

 

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