Cose da pazzi questi ultimi giorni a piazza della Cancelleria.

Prima il Municipio procede con la rimozione degli arredi di tutti i locali della piazza, non essendo presente alcuna concessione regolare (chi l’avrebbe mai detto dopo anni in cui tutti abbiamo visto sempre decine di tavoli sulla piazza?), e provvede a disegnare le strisce per il parcheggio delle moto e dei disabili.

Poi i ristoratori rimettono gli arredi incuranti di tutto!?!

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Quindi uno dei ristoratori pensa bene di cancellare nottetempo le strisce bianche, ma lo fa davanti a tutti!?!

 

A seguito di questo sappiamo che c’è stato un ulteriore intervento del Municipio che sperabilmente ha proceduto a denunciare gli autori della cancellazione.

Ripassati però ieri sulla piazza, se il locale della cancellazione occupava disordinatamente l’esterno con qualche latta di birra, come a voler continuare a marcare il territorio, l’altro locale si ostinava a tenere qualche tavolo fuori occupando il marciapiedi.

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Tutto ciò è intollerabile ed è l’ennesimo segnale dello scadimento della civile convivenza a Roma. Questi non sono imprenditori ma gentaglia in preda ad un delirio di onnipotenza che li fa credere inattaccabili.

Ebbene è giunto il momento che l’autorità si faccia valere con tutta la durezza necessaria contro chi fa strame di ogni norma. Se l’intervento di cancellazione delle strisce configura a nostro avviso un reato penale, che ci aspettiamo l’amministrazione voglia sollevare nei modi previsti, l’occupazione di suolo pubblico in assenza di concessione incorre nelle previsioni dell’ordinanza del Sindaco n.258/2012, che richiama la legge n.94/2009, art.3 comma 16:

“… nei casi di indebita occupazione di suolo pubblico […] il sindaco, per le strade urbane, e il prefetto, per quelle extraurbane […] possono ordinare l’immediato ripristino dello stato dei luoghi a spese degli occupanti e, se si tratta di occupazione a fine di commercio, la chiusura dell’esercizio […] per un periodo non inferiore a cinque giorni.”

E allora chiudiamoli per 5 giorni questi locali ogni volta che vengono pescati in difetto, e la stessa cosa va fatta per tutti gli altri che nel recente passato hanno subito le rimozioni del Municipio ed il giorno dopo sono tornati ad occupare illecitamente lo spazio pubblico. E’ successo nel Tridente così come al Portico d’Ottavia e lo stesso si stava replicando in piazza della Cancelleria, solo che qui le strisce a terra hanno reso la nuova occupazione troppo evidente, inducendo uno dei locali all’incredibile iniziativa della loro cancellazione.

La chiusura del locale per 5 giorni è l’unico provvedimento veramente efficace ma incredibilmente non viene mai eseguito dal Municipio. Per evitare di continuare sulla china di illegalità che i due locali della storia hanno ben mostrato è indispensabile passare alle maniere forti, continuando le rimozioni ma accompagnandole sempre con il provvedimento di chiusura, che poi dovrà essere possibile verificare.

 

Una volta che si saranno riportati certi pseudo-esercenti a più miti consigli, si potrà anche cominciare a parlare della possibilità di concedere spazi esterni anche in luoghi come piazza della Cancelleria, chiarendo le responsabilità degli esercenti nel tenere i luoghi in ordine, puliti, nel contenere gli eventuali fastidi degli avventori, di come insomma conciliare il godimento della città con tutte le altre presenze del centro storico.

Ma prima si tutto ciò c’è un’emergenza di vera criminalità da affrontare ed è bene che il Municipio adotti un solido pugno di ferro.

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