Il vuoto pneumatico della campagna elettorale

Virginia Raggi

 

Virginia Raggi ha le maggiori chanches di vincere le prossime elezioni. Ma dalla conferenza stampa di presentazione di ieri esce davvero poco di concreto, anzi nulla. E l’idea che il nulla possa governare Roma spaventa allo stesso modo del governo del malaffare. Sicuramente è ancora presto per valutare colei che potrebbe essere la prima donna sindaco di Roma, ma da un consigliere comunale uscente ci saremmo aspettati idee concrete, proposte fattibili sui veri cancri della città. E invece solo affermazioni generiche (troppo facilmente condivisibili) sul rilancio del trasporto pubblico, sulla raccolta differenziata e sulla legalità. Ma al di là di queste frasi da bar, la Raggi non è andata.

Drammatica poi la frase sul bike sharing: “Reimpiantare da zero il bike sharing ormai in abbandono”. Una roba del genere la poteva dire un turista di passaggio, un marziano appena sbarcato ma non Virginia Raggi che dovrebbe conoscere alla lettera il piano per i cartelloni pubblicitari che lei stessa ha votato nel 2014, senza il quale non ci saranno mai le biciclette pubbliche. E dovrebbe sapere che l’attuale servizio non è in abbandono ma è stato smantellato, cosa ben diversa. E invece nulla, neanche una frase sulla riforma dei cartelloni che è sospesa a mezz’aria e che potrebbe dare una svolta a questa città. Nulla sulla piaga del commercio ambulante ipertrofico e malato, nulla sulla rivoluzione che una politica per il decoro porterebbe a Roma. L’unica proposta concreta uscita dalla conferenza stampa ci sembra sia stata l’aumento delle corsie preferenziali. Già lo slogan “Roma ai Romani” adottato dal M5s fa venire il voltastomaco (come l’avrà presa Rebecca Spitzmiller che da americana lotta giorno e notte per il decoro di questa città con il movimento Retake da lei fondato), ma se questa è la rivoluzione pentastellata meglio un commissario.

Roberto giachetti

 

Ma non va certo meglio in casa Pd. Meno male che Roberto Giachetti non fa altro che ricordare di essere nato a Roma. Come se l’essere nati a Roma permetta di conoscerne i problemi. Invece è il contrario. Significa essersi assuefatti al modo incivile di vivere nella capitale del degrado e dell’egoismo. Prima ammette di non avere un programma, poi tira fuori 5 punti che sfiorano il ridicolo: portare la giunta per strada!!!!! Più poteri ai Municipi!!!!!! Semafori intelligenti per il traffico!!!! e meglio non andare avanti perchè viene lo sconforto.

Morassut, dopo aver governato questa città per anni in uno dei ruoli chiave quale l’urbanistica, parla di “programma work in progress”. Cioè non gli è bastato stare in giunta ed esserne il numero 2 per capire cosa occorre fare per Roma??

Bertolaso e meloni
(foto da Repubblica.it)

 

Bertolaso e Marchini sono monotematici, bloccati come in un loop: per loro esistono solo i rom e i mercatini del rubato. La Meloni che si improvvisa vigile urbano insieme a Bertolaso per cacciare un mercatino rom non si accorge che a 30 metri c’è una bancarellopoli autorizzata con tanto di licenze che in tutta Roma sta devastando il commercio, affossando il decoro e rovinando la filiera dei prodotti.

Insomma questi candidati non hanno capito un ca.., ops scusate un bel niente di Roma. Ma i blog antidegrado li hanno mai letti? Una parola sulla piaga dei graffiti,  sulla sosta selvaggia che è la causa dell’inefficienza dei bus,  sull’evasione tariffaria no?? Le soluzioni adottate in tutto il mondo che hanno trasformato città degradate in metropoli splendide da Barcellona a New York, non esistono?

Il vuoto di questa prima parte di campagna elettorale è imbarazzante. Come se Roma fosse condannata ad avere una classe dirigente sempre senza visione. La miopia di chi li ha preceduti l’ha ridotta così, ma la cecità di chi si candida è ancora più terrificante.

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10 risposte

  1. Condivido le riflessioni al 1000 per 1000, sconforto incluso.
    La Raggi poi dei 4 consiglieri m5s uscenti è stata quella che ha fatto meno nella passata legislatura, e dire che pure gli altri non hanno fatto fuochi d’artificio. E comunque che qualcuno le dica che non c’è proprio nulla da sorridere quando parla, che la situazione non potrebbe essere più tragica di così.
    Imbarazzante 1

  2. Sembra abbiano candidato la Raggi solo perché carina e donna. Le idee contano poco. M5s dovrebbe dirci come fa a rivoluzionare Roma con un bilancio che ha 13miliardi di debiti

  3. più che vuoto pneumatico, lo definire nulla cosmico…..
    vi propongo un’iniziativa: proporre ai candidati dieci problemi o questioni di Roma, note e specifiche, chiedendo espongano e rispondano nel dettaglio circa le soluzioni.
    Infatti, è facile affermare, che so, sulla questione dei trasporti pubblici che si devono incrementare e rilanciare, ma indicare come procedere è un altro paio di maniche.
    Le competenze, le capacità e le idee dei candidati -se ci sono!- si valuteranno meglio e più compiutamente; inoltre gli si chiede di indicare il cronoprogramma, ovvero con quali tempi ed entro quale termine intende realizzate le sue soluzioni.
    Ovviamente si dà ai candidati un lasso di tempo congruo per informarsi e rispondere, diciamo 20-30 giorni.
    Ad esempio, domanda secca e specifica: “porterà avanti la riforma sulle affissioni già avviata dall’amministrazione Marino approvando i piani di localizzazione ed includendo il bando sul bike sharing? entro quale data?”
    Anche la mancata risposta è una risposta…….

  4. Non sono d’accordo o meglio a mio avviso state semplificando troppo. Ricordo il vostro incontro con Marino dove per strapparvi un applauso, per dirne solo una, disse che avrebbe fatto delle trappole ai writers (testuali parole )…cosa dovrebbero fare i candidati ? ripercorrere queste scenette ? fare cabaret ?

    Con il senno di poi quell’incontro fa sorridere e già li si vedeva un uomo solo che cercava consenso . Un moralizzatore senza idee che parlava delle pagliuzze altrui !

  5. i candidati debbono dichiarare, concretamente e nello specifico, come vogliono affrontare i problemi di Roma, e non con mere dichiarazioni d’intenti o generiche indicazioni, ma esponendo nel dettaglio il loro programma, come si fanno i candidati sindaci di tutte le grandi metropoli europee e non.

  6. no vabbè … la raggi che cade dal pero sul bike-sharing è imbarazzante …
    ma caxxo scambiale due parole col tuo collega stefano no?

    quindi abbiamo una candidata sfrontata ma impreparata, mentre gli altri candidati più che fare proposte si preoccupano di non fare troppe caxxate.
    annamo bene … 🙁

  7. già quando devi spiegare con precisione e nel concreto ciò che vuoi fare, limiti i rischi di populismo, perchè ti esponi alle verifiche ed alle critiche del caso.
    C’è una cosa, però, che avevo dimenticato di scrivere: si possono fare tutti i piani, le strategie ed i progetti, anche dettagliati per il rilancio della Capitale ma senza una macchina amministrativa che funziona non si va da nessuna parte.
    Il problema dei problemi è che il Comune ed i Municipi romani sono un guazzabuglio di inefficienze tale che qualsiasi sindaco non riuscirà a governare la città, e rischia di schiantarsi in breve tempo. E mettere mano alla riforma ed alla razionalizzazione dell’impianto amministrativo di Roma è opera titanica, non alla portata degli attuali candidati.

  8. questo si. Tornando all’esempio delle trappole per i writers si era rimasti sempre alla dichiarazione di facciata , sterile e priva di contenuti. In che cosa mai dovrebbero consistere delle trappole ? e soprattutto sarebbero lecite ? e chissà quante altre domande ne deriverebbero. Domande inutili visto che in realtà non c’è mai stata nessuna proposta seria !

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