Acea ha sostituito 105 proiettori che erano stati montati nel 2017. Meno consumi e maggiore resistenza ai fulmini. L'impianto illuminerà l'area archeologica senza interruzioni

 

A Roma è sempre esistita una opposizione intellettuale all’illuminazione dei monumenti. Questo movimento “oscurantista” è stato portato avanti da diversi studiosi i quali ritengono che il fascino originale della città eterna sia conservato solo col “bagliore unico e irripetibile che le pietre emanano sotto il chiarore della luna”¹.

Questo presunto bagliore nella realtà altro non è che una totale sparizione, dal tramonto all’alba, delle nostre rovine, delle cupole e delle facciate. Dal Giubileo del 2000 in poi, la capitale ha visto l’installazione di nuovi e sofisticati impianti di illuminazione che hanno permesso di poter godere anche di notte delle sue magnificenze. Acea si è fatta carico, su mandato del Comune o del Ministero dei Beni Culturali, di valorizzare piazza del Popolo, l’Arco di Costantino, il Pantheon, Ostia Antica, le Basiliche maggiori, Castel Sant’Angelo, la Piramide e molti altri monumenti.

Con buona pace di chi ancora desidera che sia solo la luna a offrire uno scarso riverbero notturno, Roma è diventata una città da ammirare anche dopo il tramonto.

La novità di queste ore arriva dal Palatino e in particolare dal fronte meridionale dell’area archeologica che affaccia sul Circo Massimo. Acea ha sostituito tutti i proiettori che per la verità erano piuttosto recenti, in quanto installati nel 2017. L’azienda ha ritenuto di doverlo fare per permettere un risparmio energetico del 15% l’anno e soprattutto per valorizzare ulteriormente la magnifica struttura.

Nel video pubblicato dal Parco del Colosseo, si può ammirare la prima accensione nella notte tra giovedì e venerdì scorsi, con le suggestive immagini riprese dall’alto.

 

La differenza rispetto al precedente impianto riguarda gli ambienti interni che sono adesso rischiarati da luce neutra, mentre una luce più calda permette di esaltare la profondità. Le foto di questo articolo, tratte da Acea, mostrano la bellezza notturna della Domus Severiana, dello Stadium, e della Domus Augustana.

 

 

C’è poi un vantaggio tecnico che dovrebbe evitare i guasti che si sono susseguiti con il precedente impianto che ogni tanto ha lasciato al buio i monumenti. Degli speciali filtri proteggono da sovratensioni e da campi elettrici generati da scariche atmosferiche.

Purtroppo tra il 2006 e il 2017 l’intero Palatino era rimasto senza luce. La vecchia illuminazione realizzata per il Giubileo del 2000 aveva subito troppi guasti e per quasi 13 anni il buio era stato protagonista nelle ore notturne.

Abbiamo finalmente un’illuminazione stabile del Palatino meridionale, un luogo simbolico che rappresenta le origini della città di Roma e della civiltà occidentale“, ha detto Alfonsina Russo, direttrice del Parco Archeologico del Colosseo. La parola “stabile” fa ben sperare e lascia presupporre che questa nuova tecnologia usata da Acea-Areti permetta di non avere interruzioni nel flusso anche nelle giornate piovose.

L’illuminazione artistica di Roma conta oggi 200 mila punti luce e permette di esaltare una storia millenaria che altrimenti si potrebbe ammirare solo di giorno.

 

¹Luci insensate sui monumenti, Giuseppe Strappa da il Corriere della Sera del 20 luglio 2002

 

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