Il “metodo Marino” di nuovo in atto?

Chi ci segue sa quanto siamo stati dubbiosi fin dall’inizio per un possibile governo M5S a Roma e quanto continuiamo ad essere critici quando dobbiamo prendere atto di iniziative insoddisfacenti della nuova amministrazione.

Allo stesso modo però siamo pronti, e ben lieti, di cogliere eventuali aspetti positivi del nuovo governo cittadino, cercando di volta in volta di valutare il merito delle questioni senza pregiudizi di sorta.

 

Non possiamo quindi non stupirci del fuoco di fila messo in campo da un po’ tutta la stampa istituzionale contro la giunta Raggi, in particolare nei confronti dell’assessore Muraro che da settimane è nel centro del mirino per la situazione dei rifiuti a Roma. Così come abbiamo apprezzato alcune dichiarazioni dell’assessore, non ci è piaciuto molto il blitz che ha voluto fare presso l’AMA, con trasmissione in streaming dell’incontro. E va anche bene sollevare dei rilievi per una persona che è tutt’altro che una novizia nell’ambito dei rifiuti romani. Ma da qui a crocifiggerla quotidianamente per questioni che riguardano il passato e non sono state finora oggetti di rilievi dell’autorità giudiziaria non può non far pensare ad un disegno teso a destabilizzare l’ordine uscito dalle elezioni. Se infatti la stampa avesse dedicato un decimo dell’attenzione riservata in questi giorni alla Muraro agli assessori delle giunte passate, probabilmente non avremmo dovuto aspettare i tempi della giustizia per conoscere le tante storiacce di Mafia Capitale.

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Per commentare gli ultimi sviluppi dell’affaire Muraro ci affidiamo a quanto scritto sul suo facebook da Anna Maria Bianchi, animatrice del laboratorio Carte in Regola:

A PROPOSITO DELLA INTERCETTAZIONE TELEFONICA DELL’ASSESSORE MURARO CON SALVATORE BUZZI . Giulia Tempesta, ex consigliera capitolina PD, prima non eletta della lista, interviene oggi sull’intercettazione della conversazione tra Muraro e Buzzi (http://www.agenparl.com/405363-2/ ) Ed è significativo perchè anche lei era stata a intercettata (ma non indagata) in conversazione con Buzzi, nel 2014 (http://roma.corriere.it/…/ma-solitudine-sindaco-dentro-l-au…)
QUELLO CHE NESSUNO DICE è che prima delle indagini di Mafia capitale, che hanno mostrato al mondo il lato oscuro di Buzzi e delle sue cooperative, la maggior parte del mondo considerava Buzzi un benemerito che aveva saputo superare i suoi trascorsi e mettere in piedi un’attività – ricordiamolo, tra i fondatori della 29 giugno c’erano Monsignor Lugi Di Liegro e Laura Lombardo Radice, moglie di Pietro Ingrao – che riportava nel mondo del lavoro onesto gli ex carcerati, per di più con un tasso di recidività tra i più bassi in assoluto. Non è quindi sulla base di una mera conversazione con Buzzi che si possono dare giudizi (e hanno sbagliato i Cinquestelle se l’hanno fatto in passato a carico di esponenti PD e di altri), ma valutando attentamente i contenuti di tali intercettazioni. Soprattutto distinguendo eventuali comportamenti illeciti (come la fornitura di informazioni riservate per procurare ingiusti vantaggi) da conversazioni che oggi possono apparire inquietanti solo grazie all “senno di poi”. Nel senso che se l’interlocutore non fosse stato arrestato per mafia non avrebbero destato nessun sospetto nè mostrato alcuna anomalia. Questo non toglie che si possa dare un giudizio politico anche rispetto a conversazioni che pur non evidenziando comportamenti illeciti, potrebbero rivelarsi politicamente inopportune, ma questa è un’altra storia.
QUELLO CHE E’ DAVVERO INQUIETANTE è la parossistica campagna stampa, per lo più basata sul nulla, che si va conducendo contro l’assessore Muraro da vari giorni a questa parte. Io non so se la Muraro è e sarà un buon assessore, non so se condivido i suoi programmi per Roma e mi riservo di criticare e attaccare quelli che non condividerò. E, a maggior ragione, se emergessero fatti di rilevanza giudiziaria, trarrò le mie conclusioni (e inviterò la Sindaca Raggi a dare il benversito alla sua assessora). Ma fino ad oggi non vedo (o leggo) alcun fatto accertato, se non titoli e articoli che danno per certi conflitti d’interesse inesistenti (si veda il circostanziato editoriale di Marco Travaglio su Il Fatto http://www.ilfattoquotidiano.it/…/art…/spunta-che-ti-passa/… ) o che addirittura suggeriscono subliminalmente coinvolgimenti in affari loschi. Si veda il titolo di Repubblica di oggi, “La telefonata di Buzzi alla Muraro: “Il bando? Apriamo le buste domani (“http://roma.repubblica.it/…/mafia_capitale_la_telefonata_t…/ ) che a più di un lettore distratto potrebbe suggerire che la neo assessora passasse informazioni sui bandi a un uomo poi arrestato per Mafia Capitale proprio con l’accusa di aggiudicarsi appalti pubblici con metodi illeciti. Poi leggi l’articolo e si scopre che la Muraro non ha detto niente di male, nessuna informazione riservata, nessun “aiutino”: l’addebito le viene mosso perchè la conversazione intercettata avrebbe rivelato che il suo ruolo in AMA era più esteso di quello che vorrebbe far credere. Intanto il nome Muraro che parla di bandi con Buzzi è stato spalmato nella pagina.
Io a questo punto voglio vedere le carte, le prove e le accuse della magistratura. Perchè QUESTO FILM L’HO GIA’ VISTO, si chiama “Le multe di Ignazio Marino” e “Gli scontrini di Ignazio Marino”. Quindi prima di giudicare voglio capire bene. Di quello che scrivono certii giornali non mi fido più. E neanche di chi pensa che strillando contro la nuova maggioranza M5S i cittadini dimentichino decenni di malgoverno, clientele, appalti farlocchi e tutto quello che sta venendo fuori ogni giorno da Procura, Corte dei Conti, ANAC e chi più ne ha più ne metta. O vogliamo dire che il dissesto finanziario della Capitale, i disastri ATAC e AMA, la voragine infinita Metro C (e l’elenco sarebbe lungo) sono ‪#‎tuttacolpadellaraggi‬?

 

Da sottolineare il riferimento a Giulia Tempesta, che ha il coraggio di prendersela con Di Battista e altri che nel dicembre del 2014 sventolarono i fatti di Mafia Capitale per cercare di far cadere la giunta Marino, quando la stessa Giulia Tempesta fece parte del drappello di consiglieri comunali che firmando davanti ad un notaio decretarono la fine anticipata, ed ingloriosa, dell’esperienza Marino. Si direbbe che nel PD ci sia ancora troppa gente convinta che gli elettori abbiano ancora l’anello al naso …

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3 risposte

  1. Diciamo che le differenze stanno nei presupposti. Con Marino fu uno scontro interno, una sorta di regolamento di conti che andrebbe riempito di contenuto. Con i 5 stelle ci troviamo , semplicemente, di fronte ad attacchi dell’opposizione. Cosa normalissima .

    1. Le sarà sfuggito Mr fixit che sono i giornali a sparare a palle incatenate contro la Muraro, con l’opposizione che finora si è limitata essenzialmente a qualche battuta di esponenti minori. Che poi dietro le testate ci siano interessi economici e pezzi di partito è purtroppo noto, ma fossi un lettore di Repubblica o Corriere io chiederei conto al mio giornale del perché di tanto accanimento.

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