Il Messaggero qualche giorno fa ha pubblicato una serie di foto del capogruppo M5S in Assemblea Capitolina mentre utilizza un’auto blu (che poi a Roma sono di colore bianco), ossia una delle autovetture con autista che l’amministrazione mette a disposizione di dipendenti e consiglieri.

 

PFerrara
Immagine da Il Messaggero

 

Stando all’articolo de Il Messaggero il consigliere Ferrara è stato visto con l’auto blu in diverse zone di Roma, mentre lo stesso consigliere ha precisato che usa quell’autovettura solo per gli spostamenti tra il Campidoglio e la sede dei gruppi in via del Tritone. Ferrara ha detto anzi che quella è la navetta a disposizione di tutti i consiglieri per il tragitto Tritone-Campidoglio e viceversa.

 

Non abbiamo motivo di subitare della parola del capogruppo del M5S in Assemblea Capitolina, ma d’altra parte ci sono le foto de Il Messaggero che lascierebbero pochi dubbi sul fatto che Ferrara usi andarsene in giro con quell’auto da solo ed un po’ dappertutto a Roma.

Per noi però il punto importante della questione non è tanto questo, bensì la spiegazione che Ferrara ha dato per l’utilizzo dell’auto blu, ossia il tragitto dal Campidoglio alla sede dei gruppi in via del Tritone. Questo vuol dire che per Ferrara è normale utilizzare un mezzo di trasporto privato, perché tale è l’auto blu anche se pagata dalla collettività, per fare circa un chilometro e mezzo nel pieno centro cittadino, nella zona più servita dal trasporto pubblico dell’intera città.

Stando a Google, dal Campidoglio a via del Tritone occorrono 19 minuti a piedi, 9-11 minuti in autobus e 7-10 minuti in automobile. È quindi evidente come non vi sia alcuna necessità di mantenere un’auto blu solo per coprire questo centralissimo chilometro e mezzo e stupisce che il capogruppo del movimento che aveva promesso di rivoluzionare Roma non si renda conto di quanto ciò rappresenti uno spreco legato ad un odioso privilegio.

Per carità, non sarà l’eliminazione di quest’auto blu a fare la differenza nel disastrato bilancio capitolino, ma è la ristrettezza di vedute degli elementi più rappresentativi dell’attuale maggioranza che preoccupa davvero. In una città dove il cittadino medio usa il mezzo privato al di sopra dei 50 metri di spostamento, gli amministratori dovrebbero essere i primi a dare il buon esempio muovendosi di più a piedi e facendosi vedere sugli autobus. E non ci venissero a dire che il loro tempo è prezioso; a parte che spostandosi a piedi o con i mezzi pubblici si può impiegare il tempo facendo telefonate di lavoro, ma poi mai come in questa legislatura l’attività dei consiglieri è ai minimi termini, con un’Assemblea Capitolina che non si riunisce per mancanza di atti da esaminare.

 

“Noi siamo i francescani di oggi” ha affermato più volte Beppe Grillo, ma è immaginabile San Francesco che prende la navetta invece di farsi due passi di salute tra la gente?

 

P.s.: qualcuno su twitter ha fatto notare, benché in maniera poco elegante, che a Paolo Ferrara qualche spostamento in più a piedi farebbe anche bene fisicamente. In effetti …

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