E anche per i prossimi 6 mesi la cartellopoli romana non si tocca

Gli impianti pubblicitari potevano essere riformati già nei primi 100 giorni e invece non se ne parlerà ancora per mesi. Il silenzio di sindaco e assessore sul tema appare sempre più una difesa dell'ennesima lobby cittadina

Lo scorso sabato 18 febbraio si è tenuto un lungo incontro della maggioranza capitolina: assessori, consiglieri di maggioranza e presidenti dei municipi di centrosinistra hanno discusso per circa otto ore dei quasi cinque mesi passati dall’insediamento, ma soprattutto concordato gli obiettivi per i prossimi sei mesi.

 

C’è un tema che a noi sta particolarmente a cuore ed è quello della riforma degli impianti pubblicitari, un provvedimento a cui abbiamo fattivamente contribuito per oltre cinque anni, approvato dall’Assemblea Capitolina nel 2014 e da allora dimenticato in un cassetto sia dal commissario Tronca che dall’amministrazione Raggi.

Grazie a quella riforma il numero di impianti pubblicitari a Roma verrebbe drasticamente ridimensionato, a beneficio del decoro cittadino, ma nel contempo gli introiti per il Comune aumenterebbero, grazie al maggior valore della superficie espositiva residua, e infine verrebbero finanziati da una parte degli impianti servizi come il bike sharing cittadino o un circuito di bagni pubblici.

Un ulteriore grande vantaggio della riforma approvata nel 2014 sarebbe l’eliminazione di tutti gli impianti pubblicitari che violano le norme di sicurezza della circolazione e a Roma ve ne sono a centinaia!

Solo un paio di settimane fa c’è stato l’ennesimo incidente stradale mortale che ha coinvolto un impianto pubblicitario la cui illiceità è ancora da verificare ma con più di un sospetto.

 

Una tale riforma, così positiva per la citta di Roma, richiede pochissimi passaggi per poter essere applicata ma incredibilmente l’amministrazione Raggi l’ha tenuta bloccata per cinque anni probabilmente per il solo motivo di non voler toccare l’ennesima piccola lobby cittadina.

 

Col subentro dell’amministrazione Gualtieri l’aspettativa era che finalmente si sarebbe proceduto in tutta fretta ad applicare la riforma dei cartelloni, prendendosi un bel merito con pochissimo sforzo.

L’applicazione di questa riforma sarebbe stata possibile già nei primi cento giorni della nuova amministrazione e avrebbe dato un segnale di grande discontinuità rispetto alla palude del nulla realizzata da Raggi & Co.

Eppure inaspettatamente né il sindaco Gualtieri né l’assessore al commercio Lucarelli hanno mai fatto il minimo cenno ad un virtuoso intervento sugli impianti pubblicitari.

 

Tornando al “conclave” di un paio di settimane fa, noi avremmo scommesso che nel programma dei prossimi sei mesi l’attuazione della riforma dei cartelloni un posticino l’avrebbe trovato.

Purtroppo non solo non ne è stata fatta menzione in alcuna dichiarazione o articolo di stampa, ma scorrendo le 248 pagine del documento con gli obiettivi dei prossimi 180 giorni il tema non viene neanche citato!?!

 

Delle 248 pagine, allo sviluppo economico ne sono state dedicate solo tre e, come detto, in nessuna di esse l’attuazione della riforma degli impianti pubblicitari è citata. Eppure in quella sezione si parla di “… attivare nuove energie per lo sviluppo economico …“, di attrarre “… investimenti nazionali ed esteri di marachi globali“.

 

 

 

E allora perché non procedere con qualcosa che in brevissimo tempo rivoluzionerebbe il settore della pubblicità in esterno, mettendo in campo risorse nuove, investimenti consistenti, maggiori introiti per le casse comunali ed un generalizzato miglioramento sulle strade romane?

 

È possibile che anche l’amministrazione Gualtieri abbia deciso che è meglio non andare a “sfruculiare” nel settore dei cartelloni, nonostante questo significhi precludere a Roma un significativo passo avanti nel decoro cittadino e soprattutto nella sicurezza dei cittadini?

 

C’è un’altra pagina che riguarda il commercio dove si afferma l’intenzione dell’amministrazione di “Riattivare il dialogo con tutti i soggetti, istituzionali associativi e imprenditoriali … Un dialogo che mancava da almeno 5 anni …

 

 

Di che dialogo parla l’assessore in questa pagina? Noi è dal momento della sua nomina che proviamo ad interloquire con lei, come facemmo con tutti i suoi predecessori, ma questo è il primo caso in cui non abbiamo ricevuto neanche una generica risposta di diniego.

Per quanti dubbi si potevano nutrire in campagna elettorale sulla bontà di una proposta politica capeggiata dal PD romano, non ci saremmo mai aspettati di dover prendere atto del maggior ascolto dimostrato dalle amministrazioni Alemanno e Raggi!?!

 

Noi troviamo semplicemente assurdo che anche nei prossimi sei mesi non si conti di fare passi avanti sull’attuazione della riforma dei cartelloni e non perderemo occasione per ricordare la grave responsabilità di ciò sia dell’assessore Lucarelli che del sindaco Gualtieri.

Se malauguratamente si dovesse riscontrare l’illiceità dell’impianto che è stato coinvolto nell’incidente mortale dello scorso 12 febbraio, le responsabilità di sindaco e assessore non riguarderanno solo i mancati maggiori introiti per il Comune o il mancato decoro cittadino, bensì anche la perdita di vite umane.

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2 risposte

  1. La situazione è ancora più scandalosa: si assiste inermi al moltiplicarsi di schermi led discutibilissimi ovunque. Quasi più pericolosi delle ..rde tradizionali poichè luminosissimi e comunque a messaggio variabile, simil-tv.
    Una schifo di dimensioni colossali che da solo basterebbe a chiedere dimissioni istantanee dell’intera giunta

  2. Stanno proliferando più o meno in tutta la città nuovi impianti anche delle vecchie dimensioni 6×3 e maxi impianti. Qualcuno intervenga prima che sia troppo tardi!

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