Da Carteinregola: “Giardino sul parcheggio di Via Giulia: la fine era nota”

Dagli amici di Carteinregola le informazioni sul perché fin dall'inizio si sapeva che il giardino barocco sopra il parcheggio di via Giulia sarebbe stato irrealizzabile. Tanti avvertimenti, tutti inascoltati

Ringraziamo gli amici di Carteinregola per aver ripreso il nostro recente articolo sul parcheggio di via Giulia e riprendiamo a nostra volta il loro articolo che aggiunge interessanti informazioni e, come sempre, è denso di riferimenti e richiami.

 

Il punto centrale dell’articolo è che l’esito del progetto di “giardino barocco” per coprire il parcheggio di via Giulia era facilmente prevedibile fin dall’inizio.

Alcuni estratti dal pezzo (grassetto nostro):

 

Noi, come Carteinregola, e prima ancora come Coordinamento dei comitati NO PUP, da sempre facciamo presente che il progetto del “sopra” di un parcheggio interrato deve andare di pari passo al progetto del “sotto”, poichè il progetto strutturale deve tenere presente lo spessore della zolla di terreno e il conseguente carico.

 

… dal 2010 come Coordinamento dei Comitati NO PUP pubblichiamo le foto dei miseri resti degli alberelli messi a dimora sui coperchi di cemento in pochi centimetri di terra, e, per quanto riguarda la possibilità di realizzare un giardino barocco di Via Giulia, abbiamo anche messo più volte in dubbio che si potessero impantare le alberature che nei rendering risultavano di prima o seconda grandezza.

 

Ma ci si chiede anche come sia possibile che gli stessi progettisti del Pup di Via Giulia non abbiano fatto presente fin dall’inizio – al processo partecipativo indetto dal I Municipio e in tutte le occasioni successive – che non si sarebbe potuto realizzare nessun “boschetto” con quel progetto della parte interrata …

 

 

Come abbiamo già scritto, a nostro avviso ormai è giusto che si trovi una soluzione, subottimale a piacere, per completare il cantiere del parcheggio.

Qualcuno però dovrebbe spiegare come sia stato possibile che il progetto del “giardino barocco”, selezionato con l’aiuto del Municipio I, non sia stato preventivamente verificato nei termini della sua fattibilità, e questo nonostante a più riprese cittadini e associazioni abbiano fatto presente fondati dubbi al riguardo.

Com’è stato possibile che un progetto riguardante non la periferia della Sgurgola (con rispetto per il bel comune della provincia di Frosinone) ma quella che può essere considerata la prima strada “moderna” del mondo, solo a distanza di sei anni dalla sua presentazione si riveli irrealizzabile?

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