Continuano le critiche alla ciclabile sulla Tuscolana ma la colpa è della sosta selvaggia

Realizzare le ciclabili e poi abbandonarle non modifica la mobilità cittadina. I controlli sono indispensabili, soprattutto quelli automatici tipo street control

Qualche giorno fa c’è stata una discussione su Twitter riguardo la pista ciclabile realizzata su via Tuscolana.

Tutto è partito dal seguente tweet (rilanciato anche da noi):

 

 

 

Seguito da altri tweet col seguente testo:

 

di fare sta pista per tutta la tuscolana passando gli archi arrivando oltre tor pigna ecc. Per farla praticamente riduce ad una corsia la tuscolana. UNA corsia. non c’è stato aumento delle corse metro né dei bus. per tutta l’estate mormori “chissà che succede a settembre”.

settembre: riaprono le scuole, molti uffici la gente non vuole prendere i mezzi pubblici . tutto il quadraro dalle 730 è invaso dalle macchine, la salita è ferma tra arco di travertino e porta furba c’è il delirio. Ora io non ho niente contro le piste ciclabili MA o rendi sostenibile il tutto per tutt* o generi solo malcontento collettivo. Le piste ciclabili vanno fatte con logica e criterio e accompagnate da implementazione dei mezzi pubblici altrimenti è solo un gioco al massacro e invece di meno inquinamento se ne crea il doppio.

è bloccata tutta via di tor pigna pure perché a cascata blocchi tutto il quadrante. io ringrazio di essere in sw fino a dicembre altrimenti per andare a lavoro dovevo uscire all’alba altrimenti è n’ora di traffico pieno.

 

Nella discussione più d’uno ha fatto notare che non è vero che la via Tuscolana è ormai ridotta ad una corsia, almeno non per tutta la sua estensione cittadina, ma che ciò deriva dalla costante presenza della sosta in doppia fila sulla strada.

Noi abbiamo percorso la strada da Cinecittà a Numidio Quadrato, in oraio non di punta (intorno alle 11), e questo è quello che abbiamo trovato.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Anche dall’altra parte della strada la sosta in doppia fila è la regola, soprattutto in corrispondenza di alcuni rinomati bar.

 

 

 

Tutto il tratto di strada percorso sarebbe a due corsie di marcia ma la presenza dei veicoli in sosta in doppia fila riduce il transito ad una sola corsia, generando in orari di punta gli imbottigliamenti lamentati.

È vero che nel tratto più avanzato di via Tuscolana, quello dalla salita del Quadraro a via delle Cave, la realizzazione della ciclabile ha ridotto la carreggiata ad una sola corsia, facendo pensare alla necessità di eliminare una parte della sosta per consentire almeno la doppia corsia di transio, ma in tutto il resto del tracciato il problema non è la pista ciclabile bensì la sosta irregolare.

 

Viene allora da chiedersi perché l’amministrazione non abbia ancora preso un’iniziativa decisa per contrastare la sosta irregolare in via Tuscolana. Dopo aver speso un mucchio di soldi per realizzare un collegamento ciclabile in gran parte protetto da Tor Vergata alla stazione Tuscolana (circa 12 km), avendolo difeso fin dall’inizio contro i tanti pareri contrari di residenti e commercianti, perché si continua a dar modo ai cittadini di avanzare delle comprensibili lamentele solo perché non la si fa finita con la sosta in doppia fila?

Nonostante noi siamo assolutamente a favore di infrastrutture di mobilità alternativa come la ciclabile di via Tuscolana, come ne abbiamo scritto, nel contempo capiamo le lamentele di tanti che vedono la ciclabile come la causa degli imbottigliamenti in cui si ritrovano ogni giorno. È una percezione sbagliata, perché il traffico dipende dalla sosta irregolare e non dalla presenza della ciclabile, ma se l’amministrazione non elimina la doppia fila non serve a nulla cercare di convincere gli scettici che il problema non è la pista ciclabile.

 

Visto quindi che l’idea di realizzare la ciclabile sulla Tuscolana è venuta originariamente dalla Polizia Locale, come abbiamo raccontato qui, perché non si è ancor istituito lo street control fisso sulla Tuscolana?

Se infatti si rendesse quasi certa la sanzione in caso di sosta in doppia fila sulla strada, gli automobilisti si guarderebbero bene dal lasciare i loro veicoli dove capita e la Tuscolana sarebbe molto più scorrevole.

 

Noi siamo sicuri che se ci fosse ancora Raffaele Clemente alla guida della Polizia Locale lo si sarebbe istituito fin dall’inizio lo street control per il contrasto alla sosta selvaggia sulla Tuscolana (con la stessa convinzione con cui Clemente si impegnò nella questione di via Albalonga), mentre l’attuale comando ad interim dei vigili non appare avere le idee chiare su niente.

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6 risposte

  1. Concordo sulla doppia file ma questo male endeico di Roma non esclude il fatto che le piste ciclabili possano essere fatte meglio, quella di Castropretorio è l’emblema con la fine in mezzo al nulla ed in mezzo ad un parcheggio nell’altro ramo. Quella sulla tiburtina pure con i suoi marciapiedi larghissimi ma la ciclabile fatta (senza protezione) sulla strada.

    1. Se Roma avesse un delegato alla ciclabilità, o Bike Manager se si preferisce, ci sarebbe qualcuno con cui cittadini e associazioni potrebbero interloquire per ottenere spiegazioni e dare suggerimenti.
      Invece ci ritroviamo con un sedicente assessore alla mobilità che non sa neanche dove stia di casa la comunicazione con i cittadini ed un presidente della commissione mobilità che con tutta la buona volontà non può sopperire ad una figura dedicata alla mobilità ciclabile.

  2. A proposito di sosta selvaggia:
    che fine ha fatto il bando di gara per la rimozione forzata? (quello, per intenderci, rifatto più e più volte)

  3. voi non state bene, come fate a dire che il problema non è la ciclabile… tempo di percorrenza, in macchina, della tuscolana ora rispetto a prima della ciclabile, è di un’ora in più!!!

    1. Forse non ha letto l’articolo. Nel tratto Cinecittà-Quadraro il problema è senz’altro la sosta in doppia file, mentre dall’acquedotto verso il centro va probabilmente valutata la necessità di eliminare la sosta dal lato dei marciapiedi.

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