Continua la vera e propria battaglia in corso nel rione Monti tra chi vorrebbe andare avanti col cosiddetto progetto “Argiletum” e chi invece vi si oppone fermamente.

Qualche giorno fa Enrico Stefàno, presidente della commissione mobilità e primo paladino dell’iniziativa, ha pubblicato sulla sua pagina Facebook il “progetto dell’Isola Ambientale di Monti“:

 

argiletum

 

In realtà si tratta di una planimetria che fornisce molte informazioni sul progetto ma altre, decisive, mancano, come ad esempio gli orari di attivazione dei varchi elettronici, i veicoli autorizzati al transito ed alla sosta con i varchi attivi (motocicli inclusi o esclusi nelle limitazioni?), la gestione del carico/scarico merci, ecc.

 

L’altro giorno, mercoledì 19, molti cittadini del rione Monti sono scesi in piazza per dimostrare la loro contrarietà ad un progetto calato dall’alto e, a loro detta, fatto su misura per alcuni ristoratori che con le nuove pedonalizzazioni guadagnerebbero grandi spazi per tavolini all’esterno, col concreto rischio di “trasteverizzazione” del rione.

 

Posizioni apparentemente inconciliabili le due, soprattutto se l’amministrazione continua a rifiutare ogni confronto con chi si oppone al progetto.

Noi abbiamo già provato a spiegare come un’Isola Ambientale (IA) ben fatta potrebbe andare incontro alle esigenze degli abitanti del rione riqualificandolo nel contempo a beneficio del commercio sano. Ma soprattutto abbiamo cercato di spiegare l’assurdità di procedere con l’istituzione di una nuova IA senza tenere in alcuna considerazione l’esperienza dell’unica IA già esistente in centro storico, ossia quella del Tridente, creata circa tre anni fa. Curiosamente questo precedente fondamentale viene ignorato sia dall’amministrazione, che invece potrebbe evitare gli errori lì commessi, che dai cittadini di Monti contrari al progetto Argiletum, che potrebbero facilmente dimostrare che al di là di facili slogan all’amministrazione delle IA non interessa nulla tant’è che lascia nell’abbandono l’unica finora esistente.

 

E allora vediamo come sta funzionando l’IA del Tridente, quella creata in pompa magna dal Sindaco Marino a seguito del rifacimento di via del Babuino e poi subito dimenticata e lasciata marcire nel classico degrado romano.

Cominciamo con la protezione dei confini dell’IA. Il presidente Stefàno ha chiarito che a Monti i varchi non verranno controllati dai vigili, notoriamente inefficaci, ma da varchi elettronici a cui nulla sfugge. Vero, ma Stefàno non ha ancora imparato a fare i conti col romano medio, che le norme ed anche l’elettronica se le mangia a colazione, pranzo e cena. Come le IA possano rivelarsi dei veri e propri colabrodo lo dimostra il seguente video, girato qualche giorno fa da piazza Augusto Imperatore:

 

[youtube url=”https://youtu.be/zAdcwb95udA”]

 

L’entrata a retromarcia in una delle vie di uscita dell’IA è un classico oramai e nonostante quest’anno anche i vigili sembrano essersi accorti del malcostume ed abbiano fatto almeno un intervento di repressione, sappiamo bene che a Roma ci vuole ben altro per scoraggiare l’esercito di furbi (come peraltro il nostro recente filmato mostra).

Il malcostume dell’entrata contromano nell’IA del Tridente è anche praticato dai motocicli, in quanto sulla carta le limitazioni di transito e sosta riguarderebbero anche loro, benché all’Agenzia della Mobilità non abbiano ancora trovato il modo di controllarli. La foto che segue mostra un motociclo che entra in via Ripetta contromano per evitare di passare sotto ad uno dei varchi elettronici dell’IA.

 

ripetta

 

Riguardo invece al rispetto delle discipline di transito e sosta all’interno dell’IA, molto semplicemente si può dire che tutto viene fatto “alla romana”, ossia chiunque transita dove vuole, pedonale o non pedonale, e chiunque sosta dove gli pare. Di seguito alcuni esempi di sosta “creativa”.

 

corso
A via del Corso si sosta tranquillamente in area pedonale

 

babuino1
A via del Babuino i marciapiedi bassi sembrano essere stati fatti apposta per gli autoveicoli

 

babuino
Altro esempio al Babuino

 

pontefici1
Strisce pedonali come non ci fossero

 

pontefici
Motocicli in sosta sul marciapiedi, sotto il varco elettronico

 

frezza
Anche i nuovi marciapiedi di via della Frezza sono sempre graditi dagli autoveicoli

 

lombardi
Largo dei Lombardi è da sempre un parcheggio più che un’area pedonale

 

margutta
Ogni centimetro di spazio disponibile viene utilizzato per la sosta selvaggia di auto e moto

 

ripetta1
I furgoni a destra non dovrebbero sostare lì ma tanto chi li sanzionerà mai?

 

Infine, a ulteriore dimostrazione che del funzionamento dell’IA all’amministrazione non interessa un fico secco, le foto che seguono mostrano l’area di sosta di lungotevere in Augusta, teoricamente riservata ai residenti dell’IA ma nei fatti mai controllata e quindi parcheggio fisso di furgoni e altri veicoli non autorizzati. L’assurdo è che in quest’area sono state dipinte le strisce blu a terra, come se fosse un parcheggio a pagamento, mentre avrebbero dovuto dipingerle gialle o bianche e gialle per segnalare la riserva di sosta.

 

augusta
Il cartello segnala la riserva di sosta per i residenti ma la striscia blu consente il parcheggio a pagamento

 

augusta1
Furgoni in sosta nell’area riservata agli abitanti e auto in sosta sul marciapiede, in corrispondenza del passaggio pedonale

 

Se questa è la realtà dell’unica IA al momento esistente a Roma, come dar torto agli abitanti di Monti se temono che con la scusa delle pedonalizzazioni vedranno espulsi i loro veicoli per far spazio a quelli dell’esercito di furbi che popola Roma?

C’è poi tutto il capitolo dei veicoli con permesso per disabili, migliaia di autovetture praticamente incontrollabili, che non è stato affrontato per l’IA del Tridente né lo sarà per quella di Monti. Senza poi contare gli ulteriori autoveicoli, tre targhe per ogni permesso disabili, che potranno accere l’IA di Monti senza alcun controllo (c’è chi pensa che vi sia un vero e proprio mercato di queste autorizzazioni che permettono di accedere tutte le ZTL risparmiando le migliaia di euro richiesti dai permessi, anche quelli residenti).

 

Concludendo, può mai essere credibile l’amministrazione nel dire che a Monti si farà un bel lavoro e che saranno tutti contenti se la stessa amministrazione fa finta di niente mentre l’unica IA esistente naufraga nel degrado e nell’illegalità?

La nostra posizione, in conclusione, non è che a Monti non vada fatto nulla, bensì che si aggiusti anzitutto l’IA del Tridente, mettendo a punto la disciplina dove necessario e cominciando a fare controlli serrati per una puntale applicazione. Fatto ciò si prende la stessa disciplina e la si applica a Monti evitando di creare spazi eccessivi per la movida selvaggia ma distribuendo transiti e soste per bilanciare le funzioni dei luoghi.

 

Purtroppo stupisce che una persona normalmente aperta al contributo dei cittadini come il presidente Stefàno in questa vicenda si sia arroccato su posizioni che apppaiono favorire solo un certo commercio.

Mentre non stupisce l’atteggiamento utilitaristico del Municipio che cerca di contrastare il progetto Argiletum non perché abbia a cuore le IA o gli interessi degli abitanti del centro storico, bensì solo perché così si dà addosso alla parte politica avversa. Il Municipio è infatti il primo a fregarsene dell’IA del Tridente e non ha esitato un istante a smontarne un pezzo per prostrarsi all’esercente di turno.

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