Ciclabile Tuscolana: l’assurda rivolta contro la modernità

(foto Agenzia Dire)

 

Brutte immagini si sono viste ieri in via Tuscolana dove un gruppo di cittadini è arrivato quasi alla rissa contro un rappresentante del Campidoglio per protestare contro la pista ciclabile in costruzione. La gente inferocita a causa della diminuzione dei posti auto si è scagliata contro Marco Martens, consulente della giunta Raggi, e ha minacciato di sfasciare tutto col piccone.

Molti si sono dichiarati elettori 5stelle pentiti e hanno promesso che non voteranno mai più per il Movimento. Non spetta certo a noi difendere la giunta 5stelle (a nostro avviso una delle peggiori del dopoguerra) ma in questo specifico caso siamo schierati del tutto dalla parte dell’amministrazione. La rivolta dei cittadini dimostra ancora una volta quanto Roma sia indietro a livello culturale rispetto a tutte le altre grandi città europee. Ovunque si sono costruite piste ciclabili simili che non solo riescono a rendere fruibile il territorio anche dai ciclisti, ma rendono il traffico più ordinato. La carreggiata troppo larga, infatti, è causa della sosta in doppia fila, creando caos e rischi per la visibilità. Le carreggiate vengono portate ad una o due corsie per senso di marcia in modo che vi sia lo spazio solo per il passaggio dei veicoli ma non per la sosta che dovrà essere confinata agli stalli autorizzati.

Guardate le immagini che seguono: siamo a Parigi, in boulevard Voltaire, una strada di grande scorrimento che fino a pochi anni fa era larga e piena di doppia fila.

Come si può vedere, sono state realizzate due piste ciclabili che hanno ridotto l’ampiezza della strada lasciando uno spazio per la sosta regolare e impendendo quella selvaggia. Inoltre sono stati realizzati dei salvagente per la fermata dei bus in modo che i passeggeri possano salire sui mezzi pubblici senza fare lo slalom tra le auto parcheggiate male.

Qualcosa di molto simile è in costruzione sulla Tuscolana: l’ha fortemente voluta Enrico Stefàno, presidente della Commissione Mobilità, uno dei pochi 5stelle capitolini ad avere una visione europea dei problemi. La nuova pista collegherà Porta Furba a Cinecittà, lunga 2,2 km, unendo due fermate della metro garantendo la riqualificazione dei marciapiedi.

 

La diminuzione dei posti auto, lamentata dai residenti, sarà molto contenuta e comunque è il prezzo che occorre pagare per andare nella direzione di una città più vivibile. Non è pensabile che per ogni famiglia vi siano 2 o 3 auto che vengono parcheggiate liberamente nelle strade, senza pagare nulla. Il suolo pubblico è uno spazio limitato e come tale va gestito e reso disponibile a tutti, non solo agli automobilisti.

La protesta di ieri ben descritta in questo lancio dell’agenzia Dire, racconta invece di una Roma egoista che pensa solo alla macchina senza capire che stiamo morendo a causa dell’eccessivo numero di due ruote e quattro ruote, con il primato europeo di veicoli per abitante. Guardate il video della protesta: “Dove la metto la macchina“? “Come farà la gente a fermarsi un attimo per andare nei negozi“? Ecco è proprio quello che non deve avvenire: fermarsi un attimo in doppia fila per entrare in un negozio. Se ogni negozio ha 10 clienti che in un giorno si fermano per 10 minuti ciascuno in doppia fila, vorrà dire che ci saranno centinaia di auto in sosta selvaggia per tutta la giornata. Questo provoca inquinamento, rallentamenti alla circolazione, rischi per gli attraversamenti pedonali.

Sarebbe il caso di ricordare che quegli stessi marciapiedi erano, fino a pochi mesi fa, completamente invasi dalla bancarelle. Un vero suq come ce ne sono in quasi tutte le arterie commerciali di Roma che grazie ad un provvedimento della presidente del VII° Municipio, Monica Lozzi, sono state spostate in via Labieno.

Dunque secondo questi cittadini che protestano la Tuscolana era meglio così: con i marciapiedi completamente invasi dalla bancarelle e le auto e i furgoni in doppia fila. Per questa situazione non hanno mai detto nulla, non sono scesi in piazza contro un degrado che non ha pari in occidente. Invece se il Comune per una volta mette in pratica un piano serio e moderno, allora attaccano, distruggono, vengono perfino alle mani. Il Campidoglio vada avanti e non si lasci intimorire. Tra qualche anno questi stessi facinorosi saranno i primi a riconoscere la bontà del progetto.

 

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9 risposte

  1. A livello culturale Roma è purtroppo ai livelli di un paesotto di provincia, non c’è la consapevolezza di trovarsi in una Capitale, tranne quando si tratta di affermare che Roma è la città più bella del mondo. Come quei mariti che vantano la propria moglie davanti agli amici ma poi la trascurano per il resto del tempo.

  2. Se gli italiani non sono cambiati in settant’anni e dopo una guerra mondiale che gli ha devastato il Paese, vuol dire che non vogliono cambiare. A un popolo che Pasolini definì (per bocca di Orson Welles) “la borghesia più ignorante d’Europa” non può che far piacere esorcizzare il proprio complesso d’inferiorità prendendosela con chiunque sia più povero. Non piangete perché gli italiani sono delle merde, perché è esattamente così che vogliono essere. A loro PIACE illudersi di stare spezzando la frusta del padrone accanendosi contro la stampella del lebbroso.

  3. Carissimo Guardascione, prima di scrivere un articolo dovrebbe documentarsi. Forse non sa che la circoscrizione interessata dalla ciclabile, se fosse comune sarebbe tra i comuni più popolosi d’Italia, prima di tante città capoluogo ! Inoltre tutti gli edifici sono stati costruiti in epoca nella quale i posti auto o i box non erano previsti e le auto erano al massimo 1 per famiglia! Il paragone che fa con Parigi è ridicolo, lì palazzi di 3 o 4 piani qui di 10 e anche 12 piani! Prima di fare una ciclabile forse sarebbe stato meglio costruire posti auto interrati per eliminare le auto dalla superficie. Ben fatto invece per le bancarelle che degradavano la via Tuscolana intralciando la viabilità.

  4. Carissimo Sig. Carlo,
    la informo che in Giappone, prima di acquistare un auto, l’acquirente deve dimostrare di avere un posto auto per poterla parcheggiare e credo sia arrivato il momento di fare una legge, in tal senso, anche nel ns paese. Purtroppo, la colpa è solamente la nostra che utilizziamo il mezzo privato anche per un tragitto di pochi km. Un discreto numero dei miei colleghi di lavoro potrebbe utilizzare i mezzi pubblici invece della propria auto.
    Saluti

  5. Bell’articolo da Paese dei Campanelli peccato che la realtà sia:
    1) riduzione delle carreggiate da tre a una con conseguente aumento di traffico e inquinamento, perchè la doppia fila C’E’ COMUNQUE, perchè i cassonetti dell’immondizia sono ora IN MEZZO ALLA STRADA, perchè pure polizia e vigili quando devono accostare, accostano in doppia fila.
    2) aumento della pericolosità della percorrenza perchè chi sta a destra si butta a sinistra per evitare l’imbuto
    3)riduzione dei posti auto in un quartiere che non è stato concepito per averne e che è fortemente commerciale e pieno di traffico non residenziale.
    E tutto questo per un ciclista ogni tre giorni, per un fiasco annunciato perchè gia visto sulla Togliatti.
    Tutto il resto sono balle colossali di chi vive su un altro pianeta: pura follia.

  6. Rispondo a Sergio: forse prima di scrivere una cosa simile bisognerebbe uscire da Flatlandia e conoscere la triste realtà. Secondo lei chi abita in vecchi quartieri concepiti senza posti auto non avrebbe diritto al possesso dell’auto, bella pensata! Altro e più sacrosanto discorso è scoraggiare l’uso dell’auto: peccato però che chi straparla di mezzi pubblici non conosce affatto la realtà urbanistica della città, cresciuta insensatamente alla faccia di ogni piano regolatore e in modo criminale. Roma non ha paragoni in termini di complessità gestionale con nessuna realtà urbanistica italiana.

  7. Rispondo a Danilo,
    i posti ci sarebbero se ogni famiglia non avesse un auto per ogni componente. Vuoi avere l’auto? Bene, acquista/affitta un box o riponila in garage, altrimenti ci sono i mezzi pubblici e quella zona è ben servita. Saluti

  8. Ripeto,
    l’auto non è un bene di prima necessità, tranne per alcuni che vivono in zone disagiate e non collegate dai mezzi pubblici. Io utilizzo l’auto solo in caso di emergenza, è sempre nel box. Mia sorella che ha 55 anni si sposta per tutta la città (per lavoro e anche la gestione volontaria di 5 colonie feline) con bus e metro. Iniziamo ad utilizzare anche gli arti inferiori, non servono solo per spingere sull’accelleratore e freno. Se puoi acquistare un auto da 20.000 € in su potrai anche permetterti un posto dove collocarla. Di nuovo

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