Bene l’assessore Patanè contro il caos monopattini. Ma le auto?

L'assessore scrive all'Agenzia per la Mobilità e alle presidenti dei municipi I e II lamentando il caos monopattini, con la nuova normativa che langue in commissione. Quando si accorgerà che gli stessi problemi riguardano le auto, moltiplicati per mille?

Un recente articolo de Il Messaggero parla di “resa dell’assessore” Patanè sulla giungla monopattini.

Nel pezzo si cita una lettera che l’assessore avrebbe inviato all’Agenzia per la Mobilità e alle presidenti dei municipi I e II in cui si prende atto del fallimento della gestione dei monopattini a Roma e si chiedono soluzioni tampone, in attesa che l’atteso nuovo regolamento venga approvato dall’Assemblea Capitolina.

Pare che l’assessore abbia puntato le sue critiche soprattutto sui ritardi della nuova normativa, senza la quale non si possono costringere le società di noleggio ad evitare che i loro mezzi vengano lasciati ovunque, inclusi i marciapiedi e i passaggi pedonali.

 

Davvero curioso questo ritardo della nuova normativa, soprattutto ricordando le dichiarazioni che ad inizio dicembre 2021 aveva fatto il presidente della commissione mobilità, quella dove il regolamento pare essersi arenato. Cosi dichiarava il presidente Zannola:

Una regolamentazione comunale non è più rinviabile. Pensiamo al casco obbligatorio e a una limitazione della sosta, per evitare che i monopattini vengano parcheggiati ovunque, sui marciapiedi, creando problemi al passaggio di tutti e in particolare dei non vedenti.

Riguardo i tempi Zannola diceva:

Rapidi. Entro questo mese vogliamo votare in Aula un atto di indirizzo, poi le regole potrebbero scattare per febbraio del 2022, in modo da permettere alle ditte dello sharing di attrezzarsi“.

 

Invece siamo ad aprile e l’assessore si lamenta di non avere neanche una previsione di quando le nuove norme saranno approvate.

Nell’attesa l’assessore ha anche scritto alle agenzie di noleggio dei mezzi, chiedendo maggiori controlli e di spostare i mezzi lasciati negli spazi non adeguati, minacciando di sospendere o revocare le concessioni. Non ci si aspetta però che una tale moral suasion possa avere effetti reali.

 

Purtroppo l’attuale amministrazione capitolina sconta la gestione disastrosa dei servizi in sharing fatta dalla precedente amministrazione. Per anni abbiamo assistito ad imbarazzanti siparietti fatti dalla sindaca e dagli assessori che inauguravano costosi servizi privati, dimenticandosi (un caso?) di attuare la riforma degli impianti pubblicitari approvata nel 2014 con la quale si sarebbe introdotto un servizio di bike sharing sovvenzionato e quindi sostanzialmente gratuito per gli utenti.

Tante società di noleggio sbarcate a Roma senza governo né norme che regolassero l’uso dei mezzi hanno creato problemi anche gravi senza che la passata amministrazione sia riuscita a fare qualcosa. Peraltro gli stessi problemi si erano già verificati altrove e vi avevano posto rimedio, ma a Roma Virginia Raggi pareva troppo concentrata a fare inaugurazioni.

 

Vedremo ora quanto ci metterà l’Assemblea Capitolina a produrre il nuovo regolamento, considerando che il ritardo è già oggi ingiustificato.

 

Apprezziamo l’impegno dell’assessore Patanè per cercare di contenere gli eccessi dei monopattini a Roma, ben sapendo quanti problemi tali mezzi possono creare soprattutto per le utenze pedonali più deboli, come le persone disabili.

Non possiamo però non notare come un impegno almeno simile sarebbe dovuto da parte dell’assessore per la sosta selvaggia di auto e moto a Roma. Come tutti possono verificare ogni giorno infatti i veicoli tradizionali a Roma occupano ogni spazio disponibile, incluse aree pedonali, marciapiedi, scivoli per disabili, strisce pedonali, ecc.

Per contenere questi diffusissimi malcostumi non occorrono norme nuove, bensì l’applicazione di quelle esistenti da parte delle varie forze di polizia, Polizia Locale in primis. Purtroppo però a Roma il Codice della Strada è semplicemente ignorato, sia da automobilisti e motociclisti che dalle forze di polizia.

Nella lettera mandata dall’assessore all’Agenzia per la Mobilità e alle presidenti dei municipi I e II vi è il seguente passaggio riferito ai monopattini:

Questa concentrazione ha effetti molto negativi sia, come detto, da un punto di vista trasportistico sia da un punto di vista della congestione dei marciapiedi, delle zone pedonali, spazi urbani diversificati che limitano la mobilità pedonale soprattutto di persone con disabilità visiva o a ridotta capacità motoria, sia da un punto di vista del decoro dei nostri spazi urbani.

 

Esattamente le stesse considerazioni si possono però fare anche in relazione ad auto e moto e quindi non si vede perché l’assessore Patanè non dovrebbe riservare un’attenzione almeno simile a tali veicoli. Sappiamo che lui direttamente non può far molto, non avendo poteri nei confronti delle forze dell’ordine.

Egli dovrebbe però almeno cominciare a denunciare lo stato di illegalità diffusa che a Roma caratterizza auto e moto, mentre il suo tacere dimostra che o il problema non è conosciuto, oppure che non lo si considera importante.

Quello che poi servirebbe è che l’assessore convincesse il sindaco Gualtieri dell’emergenza in corso sulle strade romane, con strage continua di pedoni, un’infinità di incidenti stradali anche gravi, aree e passaggi pedonali sistematicamente occupati da veicoli senza che la Polizia Locale mostri alcun interesse per una tale marea di illeciti.

L’unico che può cambiare la situazione è infatti il sindaco, giacché è a lui che la Polizia Locale riporta direttamente. Al sindaco Gualtieri basterebbe dare indicazioni chiare al comandante Angeloni affinché si ricominciasse ad applicare a Roma il Codice della Strada e si può star certi che i vigili saprebbero come fare.

La verità è che probabilmente il sindaco avrà chiesto alla Polizia Locale di andarci piano con le sanzioni, con la scusa che la mobilità in tempi di COVID19 è soprattutto privata e non la si può sanzionare troppo, oppure con la motivazione che nelle aree della movida è meglio andarci piano con le multe per non rovinare gli affari dei locali.

 

Servirebbe un’amministrazione capitolina illuminata, che fosse disposta a rimettere in carreggiata una città allo sbando in materia di regole relative alla circolazione dei veicoli (ma non solo quelle), ma la netta impressione è che quella Gualtieri non appaia adeguata ad un tale scopo.

Proviamo intanto a convincere l’assessore Patanè che l’iniziativa sui monopattini va estesa, e moltiplicata per mille, a tutti gli altri veicoli, ma senza che il sindaco Gualtieri dia un’indicazione chiara alla Polizia Locale non potremo che continuare a vedere il caos più totale sulle strade romane.

Segue qualche piccolo esempio degli effetti negativi che la sosta illegale di auto e moto genera.

 

piazza del Gesù, da @gloquenzi

 

da @marcolatini19

 

da @marcolatini19

 

da @Stormi1904

 

 

 

 

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