Atac: l’evasione a Roma è 5 volte superiore rispetto a Milano

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Se Atac è sull’orlo del fallimento la responsabilità non è solo delle ruberie che la politica ha perpetrato negli ultimi 20 anni, ma anche della mostruosa evasione dei biglietti che non ha pari in nessun’altra azienda di trasporto europea.

Per comprendere di quali cifre stiamo parlando basta confrontare l’incasso annuo di Atac, quello di Atm, l’omologa milanese, e il numero di passeggeri trasportati.

AZIENDA         PASSEGGERI/ANNO             INCASSO/ANNO

Atac                     1.200.000.000                                      250 milioni

Atm                        600.000.000                                      649 milioni

 

Dunque a Roma su bus, metropolitane, tram e ferrovie in concessione ci sono il doppio dei passaggi ogni anno rispetto a Milano. Eppure il frutto di questo enorme numero di passeggeri è inferiore di quasi un terzo. In altre parole, ogni passeggero a Milano rende circa 1 euro a passaggio, mentre a Roma 5 volte meno. La differenza sta tutta nell’evasione, ormai endemica nella capitale.

Se si pensa che le metropolitane A, B e C trasportano circa 650mila persone al giorno e che (applicando lo stesso criterio di Milano) ogni passeggero dovrebbe rendere 1 euro a passaggio, in un anno le sole metropolitane produrrebbero circa 240 milioni di incasso, cioè quasi l’intero di Atac. Per paradosso, vorrebbe dire che tutti coloro che viaggiano su bus e tram non timbrano il biglietto.

Al di là si questo ultimo dato che è evidentemente una esagerazione, è chiaro che la vera piaga del trasporto romano sono i viaggiatori a scrocco. Si potrebbe obiettare che Atac non conosce il numero esatto dei passeggeri sulla propria rete di superficie, in quanto non ha mai implementato un sistema che permetta di contarli. E’ pur vero però che il numero di 1miliardo e 200milioni di trasportati ogni anno è frutto di studi statistici molto accurati, basati sui passaggi medi in diverse linee centrali e periferiche. Per cui il dato di raffronto con Milano è sicuramente reale e sorprendente.

Il capoluogo lombardo ha intensificato la lotta all’evasione con controlli capillari che hanno dato buoni frutti. La media è di 1milione di controlli ogni 5 mesi, con circa 90/100mila multe comminate nello stesso periodo. Significa che la media dell’evasione a Milano è del 10% mentre a Roma è cinque volte superiore, cioè del 50%.

Basterebbe recuperare la metà di questa evasione, portandola al 25%, per incassare molti soldi che potrebbero essere reinvestiti nell’azienda.

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COME RECUPERARE L’EVASIONE. E’ ovvio che se manca il senso civico, non si può pretendere che bastino articoli dei giornali o campagne di informazione. Occorre eliminare a monte la possibilità dell’evasione. Il sistema più efficiente adottato in quasi tutti i paesi occidentali è l’ingresso dalla porta anteriore del bus con l’autista che verifica il biglietto o ascolta il suono emesso dalla obliteratrice non appena si timbra o si sfiora la card di abbonamento. Il passeggero furbacchione viene disincentivato dalla vigilanza dell’autista e degli altri passeggeri. Il bus infatti non parte se l’autista ritiene che vi sia a bordo un evasore, facendo arrabbiare non poco gli altri passeggeri.

Nello stesso tempo per facilitare l’acquisto del biglietto, oltre al ticket tradizionale rintracciabile presso tabaccherie ed edicole, occorre un sistema di pagamento elettronico via cellulare. In alcune città basta chiamare un numero telefonico e automaticamente viene rilasciato sullo smartphone un codice a barre che viene passato davanti l’obliteratrice. In altri paesi è sufficiente scaricare una app.

Qualcuno obietta che su linee molto affollate l’ingresso dalla sola porta anteriore rallenterebbe troppo il cammino del bus. Questo è parzialmente vero e comunque il rallentamento ci sarebbe solo nella prima fase. Si potrebbe ovviare al problema iniziando a sperimentarlo su linee meno frequentate per far abituare autisti e passeggeri e nel contempo dirottare tutti i controllori sulle linee rimanenti in modo da aumentare la possibilità di essere presi sul fatto.

Inoltre occorre tagliare il numero delle fermate che a Roma sono mediamente superiori del 30% rispetto agli altri paesi (distanza media tra una fermata e l’altra a Roma 200 metri. Distanza media a Londra 500 metri). Questo permetterebbe una più alta velocità dei mezzi, dunque un passaggio più frequente e maggiore facilità per l’ingresso dalla porta anteriore.

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La bigliettazione elettronica e quella sul bus, poi, eliminerebbe a monte il rischio dei biglietti falsi che negli scorsi anni ha sottratto alle casse di Atac decine di milioni di euro.

SEMPRE MENO BIGLIETTI VENDUTI. Insomma la ricetta è assai meno complessa di quanto sembri. Basta un pò di buona volontà e capacità di amministrare. Atac è l’unica azienda di trasporto di una grande città italiana dove il numero di biglietti venduti cala costantemente. La crisi economica porta in tutto il mondo ad un aumento dell’uso del mezzo pubblico, invece a Roma (dati Rapporto Gestione Atac) negli ultimi 5 anni il numero di ticket emessi è calato in media di 10mila unità al giorno. Che significa 3milioni e 300mila biglietti in meno ogni anno. O si interviene subito o si muore!

 

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Una risposta

  1. Sono passati due mesi dall’insediamento del nuovo amministratore unico, Manuel Fantasia. Sì può sapere quanto ci vuole per cominciare a vedere qualche primo segnale di vita?
    Sì rende conto l’amministrazione 5S che a forza di imbarcare neofiti il comune di Roma si sta trasformando in una Corrida (dilettanti allo sbaraglio) del terzo millennio?
    E prima facciamo fare un po’di training on the job alla Meleo, ora aiutiamo il Fantasia ad arricchire il suo curriculum. Ma gli utenti del servizio pubblico quando possono aspettarsi qualche primo risultato? No perché finora le cose sono solo peggiorate.

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